
C’è chi è convinto che la guerra in corso tra Russia e Ucraina sia una trappola ordita dalla Cia e dalla Nato ai danni di Vladimir Putin. Tutto sarebbe stato accuratamente organizzato per provocare l’orso russo, scatenare il conflitto, destabilizzare la regione ed estendere il Nuovo Ordine Mondiale a trazione americana. Che le cose non siano proprio andate così ce lo documenta uno dei maggiori esperti di servizi segreti, il prof. Aldo Giannuli, nel suo libro Spie in Ucraina. Gli errori dei servizi russi e occidentali, le cause e le dinamiche nascoste, della guerra, pubblicato a novembre dall’Editore Ponte alla Grazie (pp. 290, euro 16.90).
Giannuli in un suo precedente libro dal titolo Come i servizi segreti stanno cambiando il mondo (Ponte alle Grazie, 2018) aveva già segnalato l’enorme sviluppo dell’intelligence nel mondo contemporaneo. In fondo i servizi segreti sono le strutture cognitive più sofisticate e hanno accesso a una massa ineguagliabile di informazioni, comprese le più riservate. Tuttavia, malgrado questa massa di notizie e la poderosa capacità tecnologica, quanto sta accadendo in Ucraina non dimostra una diabolica regia di spie ed analisti, ma semmai il fallimento della loro capacità predittiva e organizzativa.
E’ chiaro che per scrivere una vera e propria storia di questa guerra occorrerà attendere prima di tutto che finisca. Ciò non toglie che si possa iniziare a fare qualche considerazione, e la prima è questa: non solo i governi dei paesi Nato, ma anche la Russia, che ha scatenato la guerra, hanno palesemente sbagliato i loro calcoli e le loro previsioni, proprio a causa dell’inadeguatezza dei loro rispettivi servizi segreti.

L’appello di suor Dede è stato tra i più fondati e veri a sostegno di Trump e delle sue politiche antiabortiste.
L’odio profondo verso ciò che è secondo natura spinge le sinistre a impedire la nomina della giudice Amy Coney Barrett alla suprema Corte statunitense.
La Polonia fa bene a uscire dalla Convenzione sulla violenza sulle donne
da: Analisi Difesa, periodico di intelligence per la guerra asimmetrica.
L’Europa per una volta dimentica le politiche immigrazioniste suicide perseguite finora e sostiene la Grecia per arginare la nuova “invasione” dalla Turchia. Ma l’Italia non ci sta e il governo Conte rifiuta di mandare agenti di polizia e navi in supporto ai greci che affrontano il ricatto turco.
(Eugenio Trujillo Villegas) Il 21 novembre scorso potrebbe diventare un giorno storico per la Colombia. Non perché l’opposizione abbia protestato violentemente contro il governo del presidente Duque, ma perché, sulla scia di queste proteste, il governo potrebbe indirizzare la nazione verso una catastrofe annunciata.
Il partito al Governo raccoglie il 44% dei voti e 239 deputati su 460.