Il segreto del presepe è il Dio Bambino

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Perché torniamo sempre davanti al presepe, dove c’è un Bimbo che ha fatto il sole e le stelle

Rimiriamoci il presepe di casa nostra. Quel luogo che accoglie e compone figure di reciproca e bizzarra estraneità. Pastori e re, ladri e soldati, vagabondi e magi, contemplatori dei cieli e uomini della terra, pii pellegrini e predoni. Il segreto di questa gran macchina allegorica è il fascino poderoso e gentile dell’infanzia divina che si manifesta, tenera e indifesa, per chiedere adorazione. Quelle mani così piccole sono le stesse che vedete trafitte sulla Croce, sono le mani in cui è racchiusa la signoria dell’universo…

di Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro

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Irlanda: non solo abusi…

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La dittatura del relativismo
e l’Irlanda

L’Irlanda è tutt’oggi una nazione profondamente cattolica, ma sulle pagine dei giornali viene presentata come il paese della arretratezza culturale e sociale, a causa della sua opposizione al Trattato di Lisbona, della sua legislazione pro-life (nel 1983 la Costituzione è stata addirittura emendata per affermare che il feto possiede il diritto alla vita fin dal suo concepimento) e degli abusi su minori che hanno trovato radici – purtroppo! – anche in una minoritaria parte del clero e dei religiosi. In fondo – è questa la tesi sommersa che si vuol far passare – l’Irlanda è così arretrata perché è profondamente cattolica.
Non si dimentichi, però, che per la vulgata della “dittatura del relativismo” tutto ciò che è cattolico è sempre anti progresso e anti umano.
Ed ogni opportunità serve a riaffermarlo…

Narriamo un caso di sana caparbietà irlandese.

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Caccia all’uomo

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 Quei posseduti
dal mostro dell’odio

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L’odio è quella grande e paurosa forza che rimane sepolta nell\’inconscio collettivo e che nutrita dalla cultura degli insulti e della calunnia, viene risvegliata e poi esplode improvvisamente insanguinando le guerre civili, le faide fratricide. La vicenda dell’attentato a Berlusconi non può essere liquidata come l’esplosione di un caso singolo di follia politica e con un generico e buonista invito a cessare la campagna di odio. Perché di ciò che è avvenuto vi sono responsabilità politiche ben precise. I veri responsabili nascondono la mano. Sono tutti coloro che sospingono tenacemente la “massa di manovra” (quella formata dai vari Tartaglia e dalla massa anonima dei “tristi” che non vogliono sorridere) sulla via dell’odio, facendo nel corso degli anni di Silvio Berlusconi il “mostro” che distrugge la società, la causa di tutti i mali d’Italia. In realtà questi “seminatori di odio” vogliono solo la sovversione radicale, quella che solo distrugge. Loro sono i posseduti dal mostro dell’odio, sono i figli della rivoluzione permanente, quella che ha le sue radici profonde…nell’inferno.

 

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La parola ai popoli europei

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Il rifiuto dei minareti, occasione per ripensare l’Islam e l\’Europa

I sondaggi in Europa mostrano che il referendum elvetico avrebbe vinto anche in Francia, Olanda, Belgio, Italia, Spagna, Germania, Austria. Il no ai minareti è il no alle crescenti (e mai sazie) richieste islamiste. La popolazione europea pensa in modo diverso dai suoi leader e vuole riaffermare la sua identità.
Il no ai minareti è un invito al vero dialogo e un fermo no alla dissoluzione…

 

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Il giudizio di Dio e i politici

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L\’offensiva del Cardinal Caffarra
"DIO VI GIUDICHERÀ”

Il comma 3 dell’articolo 42 del progetto di legge di iniziativa della Giunta regionale dell’Emilia Romagna (paragonabile ad una “finanziaria” regionale) ha intenzione di parificare, nell’accesso ai servizi sociali e sanitari, le coppie sposate a quelle di fatto e ai singoli individui.
L’Arcivescovo di Bologna, il Cardinale Carlo Caffarra, ha contestato fortemente questa riforma, con un appello pubblico ai politici “come cittadino, cristiano e vescovo”. Per il cardinale, l’approvazione di tale disposizione avrebbe “a lungo andare effetti devastanti sul nostro tessuto sociale”. Caffarra afferma che “vi possono essere leggi gravemente ingiuste, come sarebbe questo comma se venisse approvato, che non meritano di essere rispettate” e che il suo appello non può essere considerato una “indebita ingerenza clericale”: nonostante ciò, chiede di “riflettere seriamente”, poichè “Dio vi giudicherà, anche chi non crede alla sua esistenza, se date a Cesare ciò che è di Dio stesso”.
Il presidente della Regione Vasco Errani ha risposto che l’appello del prelato, seppure “inedito” va valutato “con grande rispetto, come doveroso”, prospettando un possibile incontro chiarificatore con il card. Caffarra e rassicurando sul fatto che l’articolo del progetto di legge in questione “non ha certo intenzione di intervenire sulla definizione di famiglia che è normata nella Carta Costituzionale”.
Leggi il testo integrale dell\’appello ai politici del Cardinal Caffarra.
 

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Vescovi svizzeri, uomini del “SÌ”

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Sì ai minareti e sì all’abolizione del celibato

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Mons. Norbert Brunner, vescovo di Sion, e presidente designato della Conferenza episcopale svizzera, il cui mandato inizierà nel gennaio prossimo e durerà due anni, ha rilasciato un’intervista al settimanale elvetico NZZ am Sonntag in cui ha affermato che in Svizzera sarebbe possibile ordinare sacerdoti uomini sposati. Mons. Brunner succede nella carica di presidente della Conferenza episcopale a monsignor Kurt Koch, vescovo di Basilea.

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La gente non segue i “capi”…

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Sorpresa: gli svizzeri dicono “NO” ai minareti

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Niente più minareti in Svizzera. I quattro esistenti bastano e avanzano.
Domenica 29 novembre il 57,5% dei votanti ha approvato la messa al bando di nuovi minareti nel referendum promosso dalla destra nazional-conservatrice. Il sì all\’iniziativa è stato infatti massiccio. Appena quattro dei 26 cantoni del Paese di 7,7 milioni di abitanti hanno bocciato l\’iniziativa anti-minareti: Ginevra, Basilea città, Neuchatel e Vaud. Altrove ha ovunque vinto i sì all\’iniziativa con percentuali significative, come in Ticino (68,09%), e punte oltre il 70% ad Appenzello interno.
La costruzione del primo minareto svizzero si deve al magnate del cioccolato Philippe Suchard, appassionato di architettura orientale, avvenuta nel 1865 a Serrière (cantone di Neuchatel). La prima vera moschea con minareto, invece, fu eretta nel 1963 a Zurigo. Il minareto di Ginevra è stato costruito nel 1978 e sono poi seguiti quelli di Winterthur (Zurigo ) e di Wangen bei Olten (Soletta).
Il “no” ai minareti non è un “no” al diritto di preghiera per i musulmani, ha esplicitamente affermato il parlamentare Oskar Freysinger dell\’Unione democratica di centro, tra i promotori del referendum. «Il divieto dei minareti rappresenta un messaggio. La società civile vuole mettere un freno agli aspetti politico-giuridici dell\’islam», ha detto Freysinger.
Per il governo e la maggioranza dei partiti che avevano fatto campagna contro l\’iniziativa si tratta di una cocente ed imbarazzante sconfitta.
L’establishment da una parte, dunque, e gli svizzeri dall’altra.
Grande sorpresa e delusione anche dei vescovi cattolici per il “no” ai minareti sì degli elettori svizzeri: «il sì al referendum aumenta i problemi della coabitazione tra religioni e culture» – afferma la nota firmata dalla Conferenza episcopale elvetica. In un’intervista a Radio Vaticana, il segretario della Conferenza episcopale svizzera, \"\"mons. Felix Gmur, ha affermato che i vescovi elvetici non sono "per niente contenti" d\"\"el voto dei loro concittadini e che «il Concilio Vaticano II dice chiaramente che è lecita per tutte le religioni la costruzione di edifici religiosi, e anche il minareto è un edificio religioso».
In Italia il viceministro delle Infrastrutture Roberto Castelli (Lega Nord) esulta per il risultato del referendum sui minareti in Svizzera. «Occorre – ha dichiarato – un segnale forte per battere l’ideologia massonica e filoislamica che purtroppo attraversa anche le forze alleate della Lega». Da qui la proposta: «Credo che la Lega possa e debba nel prossimo disegno di legge di riforma costituzionale chiedere l’inserimento della croce nella bandiera italiana». «Spero che il partito di cui mi onoro di far parte faccia propria la mia proposta».

Leggi di seguito gli articoli di Vittorio Messori e di Paolo Del Debbio.

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Vescovi coraggiosi

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COMUNIONE NEGATA
ad un figlio di Ted Kennedy
"E\’ a favore dell\’aborto"

 
Il vescovo di Providence (Rhode Island), mons. Thomas Tobin, ha negato a Patrick Kennedy la Santa Comunione perchè il deputato Democratico è cattolico, ma favorevole all\’aborto. Lo ha rivelato lo steso Kennedy in un\’intervista al The Providence Journal. "Mi ha ordinato di non prendere la Comunione

e mi ha detto di aver ordinato a tutti i sacerdoti della sua diocesi di attenersi a questa indicazione".
 

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