Caffarra: Bologna mai così in basso
Sconta una tolleranza sbagliata
L’arcivescovo: città sempre più «sporca», tutto è considerato lecito
«La crisi che viviamo qui diventerà presto una questione nazionale»
DAL NOSTRO INVIATO
BOLOGNA — Uomo tra i più vicini a Wojtyla, che lo volle arcivescovo di Bologna, e a Ratzinger, che l’ha fatto cardinale, Carlo Caffarra ha un sorriso bonario che contrasta con la fermezza delle parole. Nell’omelia per san Petronio ha denunciato «la decadenza spirituale e civile» di Bologna. E in questi giorni, racconta, la preoccupazione lo induce «a meditare e a pregare» per le sorti della città e del paese, che vede strettamente legate.
Cardinale, lei ha parlato del «dramma di Bologna».
«Quanto dolore hanno i vecchi bolognesi! Quanto dolore per come è trattata questa città, che Burckhardt considerava la più bella del mondo! Una persona anziana mi ha detto: “Eminenza, soffro per lei, che è il cardinale cui tocca vedere la Bologna peggiore di sempre”».