Osservazioni su “Un nuovo bipolarismo senza i cattolici”
Tra i numerosi saggi sulle elezioni dello scorso 4 marzo 2018, spicca per profondità quello apparso su uno storico bimestrale cattolico (1), del quale si raccomanda la “lettura meditata”.
La condivisibile tesi di fondo è che l’incidenza del mondo cattolico italiano «in termini di capacità di intervenire sulla campagna elettorale, è stata prossima allo zero» (pag. 28).
Tuttavia, la lettura complessiva del saggio produce l’impressione che l’ignoto estensore non abbia esperienza d’azione sul territorio provinciale e comunale, né conosca la realtà dei rappresentanti locali dei partiti.
Di conseguenza, la parte finale, relativa al cosa possiamo fare adesso e qui? risulta lacunosa e generica.
Se si vuole “incidere e intervenire”, la prima cosa da capire è che non si deve più votare in base a ciò che dicono i leader dei partiti in televisione. Tali persone NON sono influenzabili perché vengono generalmente candidate in collegi nei quali la loro elezione è “sicura” e, pertanto, non hanno bisogno del rapporto con gli elettori di un territorio.
Normalmente, gli uomini dei partiti devono fare un “percorso di carriera e probazione” prima di venire candidati al Parlamento: si parte dal consiglio di circoscrizione, poi quello comunale, spesso quello regionale e, infine, se abili e fedeli, Camera o Senato.
È anche da ricordare che durante tale percorso i rappresentanti vengono condizionati dalle logiche di partito e di corrente ma, una volta giunti in Parlamento, la loro possibilità azione è sottoposta a una quantità tale di variabili da divenire praticamente nulla.

Dopo 70 anni l’Emilia-Romagna è passata al centro-destra: nella nuova Legislatura portiamo ben 9 senatori e 18 deputati (più sotto l’elenco),
1) L’Emilia Romagna, dopo 70 anni di amministrazione totalitaria social-comunista, ha una maggioranza di centro-destra.
4) Vi sono, infatti, altri due piccoli partiti catto-democratici: UDC nel centro-destra e Popolo della Famiglia.
Per cattolicesimo democratico si intende qui «un dispositivo ideologico fatto per trascinare verso sinistra uomini di destra e, soprattutto, centristi ingenui» (1): nella storia d’Italia, ad ogni reazione popolare cattolica, è corrisposta la nascita di un partito che l’ha annacquata e poi fatta morire (2).
“Non chiedo l’abolizione della legge 194 […] non ho “collaborato” con la sinistra. Ne sono stato e ne sono parte attiva. La radicalizzazione della campagna elettorale 2013 […] ha comportato il mio allontanamento dal Pd. Spero temporaneo”
Scegliere la vita e la famiglia nel nuovo sistema elettorale

