Dopo 70 anni l’Emilia-Romagna è passata al centro-destra: nella nuova Legislatura portiamo ben 9 senatori e 18 deputati (più sotto l’elenco),
alcuni dei quali hanno già fatto in favore della vita e della famiglia.
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Ora è importante far sentire forte la nostra voce perché i nostri rappresentanti diano priorità ai temi etici, unico modo per uscire da tutte le altri crisi che patisce l’Italia: chiediamo perciò l’abrogazione di tutte le leggi (più sotto l’elenco) contro la vita e la famiglia fatte dai Governi Letta-Renzi-Gentiloni.
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SE RISIEDI IN EMILIA-ROMAGNA SOTTOSCRIVI QUESTA PETIZIONE: LA TUA RICHIESTA ARRIVERA’ AI NOSTRI 27 NUOVI PARLAMENTARI per chiedere di abrogare tutte le leggi contro la vita e la famiglia
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1) L’Emilia Romagna, dopo 70 anni di amministrazione totalitaria social-comunista, ha una maggioranza di centro-destra. Ma attenzione: se l’Emilia è di centro-destra, la Romagna non la è.
2) I cattolici che votano a sinistra (Civica Popolare) potrebbero non essersi resi conto che le cinque leggi contro la vita e la famiglia – emanati dal Governi PD – sono espressione di un odio verso la natura e il suo Creatore.
Tuttavia, sembrano ormai irrilevanti:
14.195 voti (0,55%) in tutta la Regione;
2.401 voti (0,67%) a P. F. Casini a Bologna;
1.455 (0,55%) voti a B. Lorenzin a Modena.
3) L’aumento dei voti del centro-destra potrebbe essere dovuto ad un temporaneospostamento del voto cattolico causato principalmente dall’ostilità dei Governi PD ai “valori non negoziabili”. Il timore dell’immigrazione (dall’Africa e Medio-Oriente) per un cattolico è probabilmente meno importante, perché l’islam al momento non è ancora aggressivo verso la fede.
Se il voto di tanti cattolici è stato temporaneamente “assorbito” dal centro-destra (supponendo che quelli di sinistra abbiamo votato per i “Civici e Popolari” della Lorenzin), resta da esaminare il voto dei cattolici che non si sono identificati con nessuno degli schieramenti citati sinora.
4) Vi sono, infatti, altri due piccoli partiti catto-democratici: UDC nel centro-destra e Popolo della Famiglia.
Singolarmente presi sono irrilevanti. Ma messi insieme valgono 32.000 voti (1,25%) di cattolici pro vita e pro famiglia, ossia con convinzioni “di destra”.
Rischi e rimedi
5) Di fronte al disastro elettorale e al relativo venir meno di “sogni e speranze”, chi ha votato per l’UDC o il Popolo della Famiglia potrebbe cadere nella de-moralizzazione e dis-impegno rispetto alla battaglia per la vita e la famiglia. Sarà indispensabile un maggiore impegno dei pro-life & family per far tornare queste buone persone a combattere, con un impegno pre-politico fuori dai partiti.
Per cattolicesimo democratico si intende qui «un dispositivo ideologico fatto per trascinare verso sinistra uomini di destra e, soprattutto, centristi ingenui» (1): nella storia d’Italia, ad ogni reazione popolare cattolica, è corrisposta la nascita di un partito che l’ha annacquata e poi fatta morire (2).
Il tema è attualissimo perché, come dopo la vittoria elettorale dei cattolici nel 1913 nacque il partito di Don Sturzo, così, dopo la reazione popolare costituita dai due ultimi Family day, è sorto un nuovo partito catto-democratico.
Il fatto più significativo
Per chi ha a cuore i valori non negoziabili, il dato più significativo delle elezioni politiche 2018 è, dunque, la scomparsa dei tre partiti catto-democratici: Noi con l’Italia – UDC (Lupi), Civica popolare (Lorenzin), Popolo della Famiglia (Adinolfi).
I pochi esponenti dei primi due (ad es. Quagliariello, Casini, Lorenzin) sono eletti perché inseriti come “favore” in collegi uninominali e dovranno confluire in altri gruppi parlamentari.
Se è la prima volta in 100 anni che i partiti catto-democratici sono assenti dal Parlamento, occorre ricordare che «il cattolicesimo democratico come cultura è più ampio dei cattolici democratici come corrente politica» (3).
Nonostante questo bellissimo avvenimento, non bisogna cantare vittoria perché è solo la premessa per ricostruire il movimento cattolico. (altro…)
Dal blog Libertà&Persona, arriva un importante esempio di come il partito di Adinolfi può favorire il Partito Democratico e, addirittura, Emma Bonino.
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Lo scontro tra Emma Bonino, Federico Iadicicco e Mario Adinolfi, a Roma, non è solo un derby tra cattolici e radicali, ma anche tra cattolici.
Mario Adinolfi, infatti, rischia di portare via i voti decisivi per la vittoria di Iadicicco, verso cui ha avuto parole piuttosto critiche.
E di favorire così l’elezione di Emma Bonino.
Al contrario, Iadicicco sembra ignorare il suo avversario, sapendo che è del tutto fuori partita, e volendo evitare le polemiche. Che abbondano però sui social. (altro…)
Un articolo del prof. de Mattei sul Partito della Famiglia
“Non chiedo l’abolizione della legge 194 […] non ho “collaborato” con la sinistra. Ne sono stato e ne sono parte attiva. La radicalizzazione della campagna elettorale 2013 […] ha comportato il mio allontanamento dal Pd. Spero temporaneo”
(Mario Adinolfi, in “Campari & de Maistre, Se un cattolico di sinistra vuole la mamma. Un Campari con… Mario Adinolfi”, del 22/03/2014)
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Mattarella, Adinolfi
e la croce democristiana
Il 31 gennaio 2015 Sergio Mattarella è stato eletto dodicesimo presidente della Repubblica italiana.
Tra i più entusiasti per l’evento, si è distinto il direttore de “La Croce”, Mario Adinolfi, che, sullo stesso giornale, il 3 gennaio, ne aveva vaticinato l’elezione.
Tutti ormai sanno chi è Sergio Mattarella, ma pochi ancora conoscono Mario Adinolfi. Wikipedia lo presenta come un «giornalista, politico, giocatore di poker e bloggeritaliano».
Ha avuto una turbinosa carriera politica, passando dalla Democrazia Cristiana all’ala ulivista del Partito popolare, poi al Partito Democratico (nelle cui fila è stato per pochi mesi deputato) e infine a Scelta civica di Mario Monti. (altro…)
2. Dopo aver sostenuto il Governo PD Letta, il 22/2/2014 il partito di Alfano (NCD-AP) entra nel Governo PD Renzi e, nel 2017, nel Governo PD Gentiloni.
Tra i candidati delle prossime elezioni (4 marzo) per la “Quarta Gamba” sono presenti i seguenti ministri di quei Governi PD: Maurizio Lupi, Gaetano Quagliariello, Enrico Costa.
3. Altri candidati della “Quarta Gamba” che hanno aderito al partito di Alfano e quindi ai governi del Partito Democratico Letta-Renzi-Gentiloni sono: Lorenzo Cesa, Paola Binetti, Roberto Formigoni, Eugenia Roccella, Angelo Cera, Serenella Fuksia
5. Partanto, l’elettore cattolico di centro-destra farà bene a tener conto della storia e a NON dare il voto alla “Quarta Gamba”, ossia al partito “Noi con l’Italia”.
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Non si può mai votare per il male minore
di Tommaso Scandroglio – 19/2/2018
Il deputato Maurizio Lupi torna a giustificare il voto a favore della legge sulle unioni civili e arruola anche san Giovanni Paolo II. Ma si sbaglia di grosso: il voto a favore della legge Cirinnà è stato moralmente inaccettabile. Ecco perché…. (altro…)
Nel caso qui sopra, tenete conto che nel collegio uninominale per la Camera di
– Piacenza c’è Tommaso Foti (Fratelli d’Italia) che ci ha sempre aiutato quando richiesto;
– Persiceto c’è Giuseppe Vicinelli (Forza Italia), il primo Sindaco che ha creato un Assessorato per difendere la vita
[in fondo la petizione per gli emiliano-romagnoli da firmare] La Regione Emilia-Romagna, a guida Partito Democratico, ha diffuso i dati sugli aborti praticati dalle Aziende Sanitarie Locali nel 2016, vantando…
Vanno ringraziati tutti gli esponenti dei partiti del centro-destra per averci ricevuto e ascoltati anche solo una volta.
Tra i 6 partiti ai quali si è chiesto di ascoltarci spicca la risposta di Forza Italia (Area Gasparri) con una media di 6,6 risposte per esponente. Seguono Fratelli d’Italia (3,5 risposte) e Lega Nord (1,8 risp.).
A livello personale, spiccano le positive risposte del consigliere regionale bolognese di Forza Italia (Bignami), seguito dai due consiglieri comunali (Lisei, Sassone).
Dietro i primi tre, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia (Foti, di Piacenza) e un consigliere comunale della Lega di S. Pietro in Casale (Polazzi).
Chiude il consigliere regionale della Lega Nord di Imola (Marchetti).
Metodologia
La valutazione prende in considerazione SOLO le risposte date a richieste del Comitato DNF di Bologna (dal 16/12/2017 ritornato ad essere FattiSentire.org).
Sarebbe certamente auspicabile un monitoraggio di quanto fatto autonomamente dai partiti (non solo le ns. richieste), ma al momento non riusciamo a farlo.
Salvo casi particolari (ad es. BUS-anti-gender) buona parte delle richieste sono sempre state rivolte a tutti i partiti oggetto del monitoraggio, come si ricava dalla tabella qui sotto.
Per quanto riguarda Deputati e Senatori si ritiene debba prevalere il comportamento tenuto in Parlamento (vedasi tabella più sotto).
Quanto sopra ha una sola eccezione: l’On. Palmizio (coord. Reg. FI), a cui si devono aggiungere 2 punti per un aiuto localmente (interrogazione in Parlamento per Afa Fafine). (altro…)
Sintesi comportamento dei partiti rispetto alle leggi anti-vita e anti-famiglia (qui: https://www.fattisentire.org/si-vota-ricordare-le-8-leggi-distruttive/) Visto il nuovo sistema elettorale, (vedi qui: https://www.fattisentire.org/morresi-come-si-vota-come-votero/) si raccomanda di controllare il comportamento del singolo parlamentare reperibile…
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