Si stanno preparando le liste elettorali, e il 29 gennaio sapremo chi potrà essere votato. Nel frattempo, è bene capire come si vota.
Ricordo che la legge, votata da PD, FI e Lega, è pensata per favorire le coalizioni, e non i singoli partiti.
La scheda (sia alla camera che al senato) si dividerà in due parti: una per i collegi uninominali – circa un terzo del totale – e una per il proporzionale – circa i due terzi.
Per la parte uninominale: vince un solo candidato, quello che prende più voti. Concretamente nella scheda potremo scegliere fra tre persone: una che rappresenta tutta la coalizione di centrodestra, una per il centrosinistra e un’altra per i cinque stelle. Ci saranno anche altri candidati, ma nessun altro ha la possibilità di essere eletto, oltre questi tre.
Se si vota solamente per l’uninominale, si dà un voto automaticamente a tutta la coalizione collegata al candidato. Faccio un esempio: se all’uninominale possiamo scegliere fra Renzi, Giorgia Meloni [Ndr] e Di Maio, e votiamo Giorgia Meloni [Ndr], il voto per il proporzionale va automaticamente a tutto il centrodestra insieme.
Se invece guardiamo la scheda dalla parte del proporzionale, troviamo che per ogni coalizione ci sono diversi partiti, ognuno dei quali presenta il suo simbolo e una breve lista di nomi. Se si vota il singolo partito, automaticamente il voto viene assegnato anche al candidato uninominale collegato, sempre unico per tutta la coalizione. Ex: per il centrodestra avremo quattro simboli: FI, Lega, FdI e quarto polo, ognuno con una breve lista di nomi. Mettendo la croce su uno dei quattro simboli, è assegnato il voto a quella lista e anche all’unico candidato dell’uninominale (Giorgia Meloni [Ndr] nell’esempio precedente). (altro…)