Il “caso Sindaco Fabbri” serva di monito ai cattolici del centro-destra

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Fabbri s-parla di nuovo. Il 16/8/19, dopo 2 mesi esatti dall’aver ricevuto l’Arcigay, il Sindaco leghista di Ferrara ha rilasciato un’intervista al Carlino in cui ripete le sue convinzioni. Vediamole:

  • «È stato montato ad arte un caso sul nulla»: la storia insegna che una rivolta popolare cattolica non esplode per nulla. Fabbri sappia che la maggioranza degli italiani è disposta a rinunciare anche alla vita per i propri figli, famiglia, ideali.
  • «Io credo nella libertà personale in campo sentimentale, politico e religioso e sono per la difesa dei diritti»: il Sindaco sembra ignorare che alcune libertà confliggono con altre. Basterebbe la lettura del documento politico consegnatogli da Arcigay per rendersi conto che gli LGBT non difendono diritti, ma impongono un’ideologia totalitaria.
  • «Ciò non toglie che per me la famiglia sia quella tradizionale e che io mi collochi nel solco della visione etico-politica della Lega…»: più di quel che pensa Fabbri interessa quel che fa (mantenere gli aiuti a chi vuole distruggere la famiglia). E che questi fatti sono contrari alla visione etico-politica occidentale.
  • «… senza esagerare da una parte e dell’altra»: il Sindaco crede di poter decidere cosa è esagerato e cosa no, cosa sia bene e cosa sia male. Si convinca invece che un Sindaco deve rispettare la volontà di chi lo ha eletto. Specialmente se la sua elezione è dovuta al voto cattolico conquistato da Salvini, non certo dalla sua ignavia.

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Bibbiano, un mese dopo: i fatti che vogliono insabbiare

(il disprezzo per le sofferenze delle persone LGBT da parte delle sinistre: le loro difficoltà strumentalizzate a fini ideologici.. fino all’autogol)

Un mese e un giorno dopo quel 27 giugno in cui è emerso, grazie al lavoro della procura di Reggio Emilia, lo scandalo affidi della Val d’Enza, è bene fare il punto sulla vicenda che da più parti si cerca di minimizzare.
All’origine dei bambini sottratti ingiustamente ai genitori non ci sono interessi economici ma anche un’ideologia anti-famiglia alimentata da attivisti Lgbt, vicini a esponenti del Pd.
Dal «deus ex machina» dei servizi sociali, Federica Anghinolfi, a Claudio Foti del centro Hansel e Gretel, ecco i numeri e i fatti principali emersi finora dall’inchiesta, che conta ad oggi 29 indagati tra assistenti sociali, medici, psicologi e politici.
Importante: attivare i propri consiglieri comunali, come suggerito qui: https://www.fattisentire.org/orchi-rossi-lgbt-il-cancro-bibbiano-si-diffonde-fino-a-bologna/

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Orchi rossi + LGBT: il cancro Bibbiano si diffonde fino a… Bologna?

Il consigliere comunale Marco Lisei capogruppo di Forza Italia a Bologna ha ascoltato l’appello di fattisentire.org lo scorso 5 luglio  presentando un’interrogazione intesa a capire se il fenomeno della sottrazione di minori per affidarli a coppie LGBT riguarda anche Bologna.
Il risultato riassunto dal Carlino del 26 luglio è clamoroso.

  1. In una conferenza stampa tenuta assieme all’Onorevole Galeazzo Bignami si è reso noto che «alla data del 16 luglio scorso [gli affidi] erano 78 […] Numero già superiore, e siamo solo a metà anno, a quelli raggiunti alla data del 31 dicembre degli anni scorsi».
  2. Proseguono i due esponenti di Forza Italia: «E non ci rassicura neppure che in due circostanze gli affidi siano a coppie dello stesso sesso, così come le collaborazioni esistenti con il mondo Lgbt da parte dei servizi sociali».
  3. A questi allarmanti indizi sono da aggiungere «contatti con i servizi sociali dei Comuni della Val d’Enza per la gestione di alcuni minori [Il Comune] ha affidato interventi di supervisione ai gruppi di lavoro al centro Hansel e Gretel». (altro…)

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Emilia-Romagna: passa la legge eterofoba e anti-famiglia. Una testimonianza personale.

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Alla fine, ci sono andato anche io: commosso dall’impegno di questi uomini di partito non tutti credenti.

Sono stato là dopo mezzanotte: ce n’erano 6 della Lega, 3 di Fratelli d’I., 1 di Forza Italia.
Qualcuno di loro non è andato a casa per quasi 60 ore: erano stanchi, sporchi… ma consapevoli di aver dato vita a una battaglia unica nella storia della nostra Regione (qui il comunicato ufficiale: https://cronacabianca.eu/alle-335-lassemblea-approva-la-legge-anti-discriminazioni-da-mercoledi-mattina-e-stata-laula-piu-lunga-di-sempre/ ).

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Rimini gay pride? Il centro-destra c’è! (e anche il Vescovo)

Il capogruppo Marco Fiori con il Segretario Lega Romagna On. Jacopo Morrone

Coraggiosa presa di posizione del capogruppo Lega per Salvini: il sindaco di Ferrara prenda esempio!

Un nascente Comitato di cattolici è all’opera per estendere il rifiuto di ogni patrocinio e agevolazione.

La condanna anche del vescovo Mons. Lambiasi, anch’essa da contrapporre al silenzio dell’arcivescovo di Ferarra:
Il Papa ha condannato senza mezzi termini le ideologie del gender, considerate come colonizzazioni ideologiche […]
Papa Francesco ha respinto in modo incondizionato ogni equiparazione tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio su matrimonio e famiglia […]
Oltre alle riserve circa messaggi e linguaggi, non credo che eventi come il summer pride aiutino a ad affrontare in modo costruttivo la rivendicazione di diritti”.

 

Naturalmente, le lobby LGBT rispondono con un caso di presunta aggressione nel quale, come sempre, l’aggressore non viene identificato: e, come al solito, nonostante l’assistenza di un avvocato non viene sporta denuncia.

 

Ma vediamo le dichiarazioni del capogruppo Marco Fiori.

L’attacco della Lega: “Il Rimini Summer Pride inutile, anacronistico e ridicolo”

E’ un attacco diretto al Summer Pride (la manifestazione riminese per imporre l’ideologia lgbt che si terrà in città il prossimo 27 luglio) quello del capogruppo leghista in consiglio comunale a Santarcangelo Marco Fiori che definisce l’evento “Ormai una manifestazione completamente inutile ed anacronistica se non addirittura ridicola“.

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Bibbiano e millantata omofobia: “Orchi rossi + LGBT”, attività da fare.

Su Bibbiano, segnaliamo la migliore “Interrogazione a risposta scritta” comunale sinora pervenutaci.
È importante inviarla a tutti i consiglieri comunali che conosciamo, pregandoli di fare i lievi adattamenti necessari per presentarla nel loro Comune.
Si trova qui: https://www.fattisentire.org/db/interrogazione-affidi-arletti-barcaiuolo.pdf
La “copiatura” è autorizzata dal segretario regionale di FdI (dott. Barcaiuolo), che ha contribuito all’opera della consigliere Arletti.

Nessuno parla di Bibbiano? Allora smettiamola di piangerci addosso e sensibilizziamo gli uomini dei partiti di centro-destra.
Molto spesso ci si limita a chiedere conto dei criteri degli affidi: ciò non è sufficiente. Questa interrogazione è importante perché collega il tema dei “rapimenti-affidi” con quello della dittatura gender.
Una “Interrogazione a risposta scritta” è un atto ispettivo: ogni consigliere comunale ha diritto a ricevere risposta (in caso di risposta non esaustiva si procede con un esposto alla magistratura).

Il collegamento tra orchi-rossi e LGBT sarà sostenuto dai consiglieri regionali del centro-destra in occasione dell’imminente discussione della famigerata legge sulla “omotransnegatività”:
– Andrea Galli (FI): http://www.ilgiornale.it/news/cronache/roberta-mori-consigliera-dem-amica-degli-indagati-angeli-e-1728484.html
– Giancarlo Tagliaferri, Michele Facci e Callori (FdI):  https://www.secoloditalia.it/2019/07/angeli-e-demoni-interrogazione-di-fdi-quanti-bambini-affidati-a-single-o-a-coppie-omosessuali/

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Emilia-Romagna. Legge liberticida omotransnegatività: il PD chiede aiuto… al Sindaco leghista pro-Gay Pride!

Il consigliere regionale Marchetti (BO) al lavoro accanto a Salvini.

Innanzi tutto, firmiamo per aiutare il povero Sindaco di Ferrara a capire cosa vuole chi lo ha eletto: https://www.fattisentire.org/fabbricambiarotta/

Il PD conta sul Sindaco leghista di Ferrara. Il Segretario regionale del PD sente il Sindaco “vicino”, al punto da chiedergli aiuto per far approvare la legge sull’omotransnegatività: «la Lega cambierà il proprio atteggiamento in aula? […] Si farà carico di spiegare che dal “medioevo il mondo è andato avanti”?» (vedi: https://www.estense.com/?p=793132 ).

La Lega non è Fabbri. Le posizioni del sindaco Fabbri NON sono quelle del centro-destra che l’ha candidato. Una prova è questa eccellente intervista rilasciata dal consigliere regionale leghista D. Marchetti (BO), che conferma «la nostra completa contrarietà a questa legge» (vedi: https://www.ferraraitalia.it/marchetti-lega-regione-via-libera-alla-legge-contro-le-discriminazioni-per-orientamento-sessuale-178419.html ).

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Emilia Romagna LGBT: il reato di opinione sarà legge regionale?!

Una Diocesi parla: da Avvenire – Nostro Tempo (modena) del 7 luglio 2019
di Giuseppe Grana

L’Emilia Romagna sta per approvare una legge regionale tesa sia a vietare la libertà di opinione in materia di omosessualità / transessualità sia ad indottrinare gli studenti al credo gender.

Il progetto di legge di iniziativa del Consiglio comunale di Bologna è intitolato: “Contro l’omotransnegatività e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere”: una norma
– che parla di violenza verbale e psicologica in modo generico,
– che prevede privilegi nel lavoro per le persone Lgbt,
– che intende vigilare sulle notizie diffuse dai media e indottrinare gli studenti a favore del mondo Lgbt;
– una stretta alla libertà di espressione in cui la discriminazione si realizza anche prima che il fatto si compia,
– una norma in cui i trans hanno diritti speciali.

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Emilia-Romagna: il centro-destra contro gli orrori rosso+LGBT

La Verità del 4 luglio segnala un caso in cui sembra lampante il collegamento tra i diversi attori che hanno operato (impuniti per anni) per distruggere la famiglia: proprio come sostenuto in Parlamento dal Senatore Balboni (FdI) e dall’On. Bignami (FI) e dalla Lega al Comune di Modena. (clicca per ingrandire)

Emergono fatti sempre più inquietanti attorno al sistema di potere che ha promosso il rapimento di bambini da parte dei Servizi Sociali, per consegnarli agli orchi LGBT, grazie alla protezione di alcune amministrazioni comunali: ad esempio quello segnalato dal quotidiano La Verità, nella fotografia qui accanto.

Ma il silenzio di gran parte dei mass-media è quasi omertoso.
Tuttavia, il centro-destra unito è mobilitato in difesa di mamme, papà e bambini:
– al Senato: il Sen. ferrarese Alberto Balboni di Fratelli d’Italia;
– alla Camera: l’On. bolognese Galeazzo Bignami di Forza Italia;
– nei Comuni: la consigliere modenese Luigia Santoro e il gruppo compatto della Lega per Salvini.

Grazie a questi interventi, il Ministro dell’Interno Matteo Salvini ha promesso una Commissione d’Inchiesta, mentre su richiesta dell’On. reggiana Benedetta Fiorini (Forza Italia), il Ministro della Giustizia ha inviato degli ispettori al Tribunale dei minori di Bologna. La notizia qui: https://www.ilrestodelcarlino.it/reggio-emilia/cronaca/affidi-illeciti-salvini-1.4678419

Ma vediamone le linee essenziali dei tre interventi summenzionati.

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Emilia-Romagna: nuovi orrori dal sistema rosso+LGBT

Gli indagati partecipavano a incontri e conferenze in tutta la Regione, con il Patrocinio di Amministrazioni PD: qui le prove della presenza al gay pride di Mantova. Le opposizioni facciano emergere legami e collusioni! (clicca per ingrandire)

Un giudice minorile costretto alle dimissioni per aver rifiutato di affidare i bambini agli orchi: da leggere tutto, fino in fondo.
E il 9 luglio il PD si appresta ad approvare la legge che istituisce il reato di non essere gay-friendly.

Gli indagati partecipavano a incontri e conferenze in tutta la Regione, con il Patrocinio di Amministrazioni PD: qui a fianco le prove della presenza al gay pride di Mantova.
Le opposizioni facciano emergere legami e collusioni!

Le amministrazioni di centro-destra – e in particolare il sindaco leghista di Ferrara – prendano coscienza di chi si sta finanziando.

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Sembra un uomo pensoso e forse triste, Francesco Morcavallo. Se davvero lo è, il motivo è una sconfitta. Perché, malgrado una battaglia durata quasi quattro anni, non è riuscito a smuovere di un millimetro quello che ritiene un «meccanismo perverso» e insieme «il più osceno business italiano»: il troppo facile affidamento di decine di migliaia di bambini e bambine all’implacabile macchina della giustizia.

Dal settembre 2009 al maggio 2013 giudice presso il Tribunale dei minorenni di Bologna, Morcavallo ne ha visti tanti, di quei drammatici percorsi che iniziano con la sottrazione alle famiglie e finiscono con quello che lui definisce l’«internamento» (spesso per anni) negli istituti e nelle comunità governati dai servizi sociali. Da magistrato, Morcavallo ha combattuto una guerra anche culturale contro quello che vedeva intorno a sé. Ha tentato di correggere comportamenti scorretti, ha cercato di contrastare incredibili conflitti d’interesse. Ha anche denunciato abusi e qualche illecito. È stato a sua volta colpito da esposti, e ne è uscito illeso, ma poi non ce l’ha fatta e ha cambiato strada: a 34 anni ha lasciato la toga e da pochi mesi fa l’avvocato a Roma, nello studio paterno. Si occupa di società e successioni. E anche di diritto della famiglia, la sua passione.

Dottor Morcavallo, quanti sono in un anno gli allontanamenti decisi da un tribunale dei minori «medio», come quello di Bologna? Sono decine, centinaia?
Sono migliaia. Ma la verità è che nessuno sa davvero quanti siano, in nessuna parte d’Italia. Lo studio più recente, forse anche l’unico in materia, è del 2010: il ministero del Lavoro e delle politiche sociali calcolava che al 31 dicembre di quell’anno i bambini e i ragazzi portati via dalle famiglie fossero in totale 39.698. Solo in Emilia erano 3.599. Ma la statistica ministeriale è molto inferiore al vero; io credo che un numero realistico superi i 50 mila casi. E che prevalga l’abbandono.

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