Il “caso Sindaco Fabbri” serva di monito ai cattolici del centro-destra

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Fabbri s-parla di nuovo. Il 16/8/19, dopo 2 mesi esatti dall’aver ricevuto l’Arcigay, il Sindaco leghista di Ferrara ha rilasciato un’intervista al Carlino in cui ripete le sue convinzioni. Vediamole:

  • «È stato montato ad arte un caso sul nulla»: la storia insegna che una rivolta popolare cattolica non esplode per nulla. Fabbri sappia che la maggioranza degli italiani è disposta a rinunciare anche alla vita per i propri figli, famiglia, ideali.
  • «Io credo nella libertà personale in campo sentimentale, politico e religioso e sono per la difesa dei diritti»: il Sindaco sembra ignorare che alcune libertà confliggono con altre. Basterebbe la lettura del documento politico consegnatogli da Arcigay per rendersi conto che gli LGBT non difendono diritti, ma impongono un’ideologia totalitaria.
  • «Ciò non toglie che per me la famiglia sia quella tradizionale e che io mi collochi nel solco della visione etico-politica della Lega…»: più di quel che pensa Fabbri interessa quel che fa (mantenere gli aiuti a chi vuole distruggere la famiglia). E che questi fatti sono contrari alla visione etico-politica occidentale.
  • «… senza esagerare da una parte e dell’altra»: il Sindaco crede di poter decidere cosa è esagerato e cosa no, cosa sia bene e cosa sia male. Si convinca invece che un Sindaco deve rispettare la volontà di chi lo ha eletto. Specialmente se la sua elezione è dovuta al voto cattolico conquistato da Salvini, non certo dalla sua ignavia.

Le priorità di Fabbri. Insomma, dopo ben due mesi, non è ancora stato fatto nulla per contrastare i nemici della vita e della famiglia. Ora la sua preoccupazione è «la formazione di una squadra che si occupi delle piccole cose, dalle buche all’erba alta».
Il Sindaco leghista sappia che i cattolici hanno la memoria lunga: ce ne ricorderemo… e in fondo a questo articolo si può già trovare una simpatica cronistoria della vicenda.

Quasi 600 firme di emiliano-romagnoli. Intanto, la petizione promossa dai cattolici del Comitato Carlo Magno di Ferrara è vicina all’obiettivo prefissato di 600 firme… e sono almeno 20.000 gli emiliano-romagnoli informati del “caso Fabbri” a mezzo stampa, social e inserzioni a pagamento sui mass-media.
Si firma qui: https://www.fattisentire.org/fabbricambiarotta/

Quale lezione dal “caso Fabbri”? Anche in vista della possibile vittoria elettorale in altri comuni e Regione, occorre trarre alcuni insegnamenti.

  • Accade sempre più spesso che esponenti locali del centro-destra abbiano idee molto diverse da quelle che sentiamo proclamare dai loro leader in televisione. Pertanto, non è detto che gli esponenti del centro-destra difendano la vita e la famiglia: occorre verificare il loro comportamento prima di votarli;
  • dobbiamo tener presente la “meccanica elettorale”, in base alla quale tutti i valori sono negoziabili. Occorre perciò esser più rigorosi: chi opera contro la vita e la famiglia non deve essere più votato;
  • se gli esponenti del centro-destra si definiscono cattolici, occorre essere ancora più attenti: nel “caso Fabbri” sono stati ancora una volta proprio i neoeletti consiglieri comunali cattolici a tacere;
  • sembra ormai che ci sia solo un modo per aiutare il centro-destra: costituire comitati locali intransigenti sui valori, collegati in rete con le province vicine e capaci di far sentire la loro voce (e il loro peso elettorale) nei confronti del centro-destra.

FattiSentire.org
Bologna, 17/8/2019

Fabbri blocca anche le precedenti richieste del centro-destra? (clicca per ingrandire)

Cronistoria (da leggere!). Il 16/6/19 Alan Fabbri, neoeletto sindaco leghista di Ferrara, riceve l’Arcigay. Nell’occasione dichiara che sarà presente al gay pride del 28 giugno.

  1. Nella stessa occasione, Arcigay afferma – senza mai esser stata smentita – che «c’è stata la rassicurazione di una collaborazione tra amministrazione e Arcigay Ferrara […] possibilità di continuare educazione nelle scuole e di proseguire […] contrasto all’omotransnegatività […] rassicurazione di poter continuare a utilizzare gli spazi di Via Ripagrande 12, sede dell’associazione, e di continuare a percepire piccoli contributi per le proprie iniziative».
  2. Monta la protesta dei cattolici di centro-destra, ai quali il Sindaco nega udienza ed ascolto. Tuttavia, per la pressione e il malcontento, il 22/6/19 rilascia un’intervista a Il Fatto Quotidiano degna del peggior Matteo Renzi.
  3. Il 28/6 il Sindaco va al gay pride. Il 3/7/19, si costituisce il Comitato di cattolici del centro-destra Carlo Magno le cui prime azioni sono: la diffusione di una lettera aperta al Sindaco, una raccolta di firme e la pubblicazione di un’inserzione a pagamento sul quotidiano La Verità (uscita il giorno stesso dell’arrivo di Matteo Salvini a Ferrara).
  4. L’impatto sui social è devastante, le firme aumentano rapidamente, il mal contento cresce: il 15/7 il principale quotidiano locale intervista il Carlo Magno: si scopre così che il Comitato pro-famiglia è composto principalmente da attivisti e rappresentanti di lista dello stesso Fabbri.
  5. Il 16/7 il Sindaco perde il controllo e pubblica un violento attacco ai propri elettori. Si schierano a favore di tale attacco i consiglieri Guerzoni (Civica Maggi), Peruffo (Forza Italia) e Soffritti (Fratelli d’Italia).
  6. Il 1/8/19 Fabbri convoca i “suoi cattolici” (consiglieri Guerzoni e Martinucci, Progetto San Giorgio, Alleanza Cattolica, Comitato Difendiamo i Nostri Figli), ma il comunicato finale dell’incontro è una presa in giro dei valori non negoziabili.
    Infatti, Fabbri si è limitato a «prendere atto» della richiesta di uscire dalla rete LGBT Re.a.Dy e della richiesta di soldi («accogliere, per il futuro, le iniziative culturali in preparazione di Psg»).
    Dal canto loro, i “cattolici di Fabbri” hanno
    – proposto un «progetto sull’affettività da proporre nelle scuole ferraresi di ogni ordine e grado», ma un Sindaco non ha alcun potere sulle scuole statali;
    – una «campagna pubblicitaria a sostegno della maternità»… ma senza alcun sostegno concreto alla medesima;
    – fatto i complimenti per «la volontà di contrastare droga e alcool», senza che siano state deliberate iniziative concrete.

 

Questo articolo ha 2 commenti

  1. Anna

    Non sapevo che ci fossero i cattolici di Fabbri, io sono cattolica, e seguo il vangelo di Gesù Cristo,
    Quello di Fabbri non lo conosco, x quel che mi riguarda , visto quel che ha fatto da quando è stato eletto , lui segue un Vangelo profano , e penso che che lui abbia sbagliato partito.
    Se ne renderà conto ancora meglio quando si ripresentera ‘ a nuove elezioni,

  2. Alessandro Caroli

    Ma è diventato matto? Non è certo il Fabbri che ho conosciuto quando era candidato alla presidenza regionale!

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