Quella moratoria sui princìpi non negoziabili

L’astensione della Lega sulla proposta di istituzione di una nuova Commissione parlamentare sui diritti umani che si occupi anche di utero in affitto e cristiani perseguitati la dice lunga sul patto che rende possibile la sopravvivenza di questo governo.

di Tommaso Scandroglio

 

Prima delle elezioni i cattolici, almeno quelli che sanno riconoscere che ad esempio l’aborto è tematica moralmente più rilevante dell’immigrazione e che credere in Cristo è la libertà più importante di tutte, vivevano nell’angoscia pre-voto.
Chi votare tenendo fisso come criterio ispiratore la tutela dei principi non negoziabili?

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L’anomalia del Portogallo che boccia l’eutanasia

Dopo gli esempi fulgidi di progresso illuminato quali il sequestro e la soppressione di Alfie Evans da un lato, e il disastroso risultato del referendum sull’aborto in Irlanda dall’altro, che la morte sia oramai una cultura diffusa stupisce poco, tant’è che a fare notizia è il suo esatto contrario. Per esempio ciò che è accaduto in Portogallo.

Martedì 29 maggio, l’Assembleia da República, cioè il parlamento monocamerale di Lisbona, ha infatti bocciato ben quattro progetti di legge miranti a legalizzazione l’eutanasia e il suicidio assistito. Le forze politiche favorevoli alla “buona morte” sono state il partito ambientalista Pessoas-Animais-Natureza (PAN), la Sinistra radicale del Bloco de Esquerda (BE) – nato nel 1999 dalla fusione tra marxisti, trotzkisti e socialdemocratici -, il Partito socialista (PS) e il partito ecologista “Os Verdes”. La legge proposta da PAN è stata sconfitta con 116 voti contrari, 102 favorevoli e 11 astenuti. Quella promossa da BE con 117 contrari, 104 favorevoli e 8 astenuti. Quella avanzata dai Verdi con 117 voti contrari, 101 favorevoli e 8 astenuti. Quella voluta dai Socialisti con 115 voti contrari, 110 favorevoli e 4 astenuti.

Una vittoria di misura, certo, ma la notizia non è questa.
Lo è invece il fatto che la maggioranza del parlamento è di sinistra, come di sinistra è il governo, guidato dal premier socialista António Luís Santos da Costa. I 230 seggi dell’Assembleia da República sono infatti così ripartiti: 86 ai Socialisti, 36 suddivisi tra le forze alleate del PS al governo, cioè il BE (19), il Partido Comunista Português (15) e i Verdi (2), e il resto distribuiti alle opposizioni, ovviamente tra loro divise, vale a dire il Partido Social Democrata (89 seggi), il Centro Democrático Social-Partido Popular (18) e il PAN (1).
Insomma, anche un cieco vedrebbe che la politica portoghese è divisa, ma con disparità numeriche enormi, solo fra la galassia variegata ma imponente della Sinistra e il lumicino dei Popolari. Poi che un pezzo ambientalista della Sinistra (il PAN) non sostiene il governo formato dal resto della Sinistra (Socialisti, Sinistra radicale e un altro pezzo della Sinistra ambientalista), ma la sua voglia di eutanasia sì.
Dunque che l’unica vera opposizione ideologica (un misto fra cattolicesimo democratico, conservatorismo ed euroscetticismo) sono i 18 seggi dei Popolari, minoranza assoluta.

Ora, come abbia potuto il siffatto parlamento portoghese sconfessare se stesso difendendo la vita è il vero nodo da scogliere.
Per farlo, è utile mettere in fila gli elementi di fatto disponibili.

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Si vota: ricordare le 8 leggi distruttive

Da salvare sul proprio p.c. e smartphoneLe migliori associazioni cattoliche e pro family sembrano colpite da una strana amnesia:
sono ben 8 (otto) le leggi contro la vita e la famiglia varate dai Governi Renzi-Alfano-Gentiloni:
– scarica in formato pdf
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La Legislatura è finita e in queste ore sta partendo la campagna elettorale.
Nelle prossime settimane non si parlerà d’altro.

Se dimentichiamo il male compiuto dal Governo del partito Democratico e partito Popolare rischiamo che le 8 leggi restino in vigore: non bisogna dimenticarne nessuna!
E’ dunque importante:

  • FAR CAPIRE AI PARTITI CHE LA PRIORITA’ VA DATA AI TEMI ETICI prima che ad altre cose pur importanti, come il lavoro e l’economia.
  • DIFFONDERE ad amici e conoscenti LA SINTESI QUI PROPOSTA, invece che tanti articoli ben scritti ma che dimentciano qualcuna delle 8 leggi.
  • FARCI SENTIRE anche da quei cattolici che per ragioni “misteriose” denunciano solo alcune delle 8 leggi.

Salviamoci sul p.c. e sul cellulare i due files con la sintesi:
www.fattisentire.org/db/20171223_Il_Governo_e_la_famiglia.jpg
www.fattisentire.org/db/20171223_Il_Governo_e_la_famiglia.pdf  (altro…)

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Monitoraggio delle attività dell’Ausl di Bologna

Sanità a Bologna: aborto e gender

Monitoraggio delle attività dell’Ausl di Bologna per i giovani

Premessa. Questo monitoraggio è la logica continuazione di quello sulle scuole di Bologna presentato alla stampa il 15/9/2017 ([i]). Infatti, nello svolgere l’analisi delle scuole ci si è accorti che molto spesso le attività intese a diffondere il gender ([ii]) erano predisposte dall’Azienda Sanitaria di Bologna e dal suo personale cioè, di fatto, dalla Regione Emilia Romagna a guida Partito Democratico. Pertanto, si è chiesta documentazione ufficiale all’Assessorato alla Sanità, la si è analizzata relativamente ai valori di vita, famiglia ed educazione e si sono monitorati i siti della Regione e dell’Ausl provinciale.

Scopo di questo lavoro. È sembrato opportuno offrire un sintetico strumento per individuare le attività che più meritano attenzione nelle aziende, nelle scuole e nella città. Dall’insieme delle tessere che vanno a comporre il mosaico delle attività delle Ausl, si è cercato di capire quale visione del mondo e dell’uomo ispiri la Giunta Regionale.

Caratteristiche generali. Il denominatore comune di quanto l’Ausl svolge sembra essere quello di considerare la persona alla stregua di un essere incapace di controllare i propri  istinti e senza volontà: aborto e pillola del giorno dopo diffusi capillarmente; ruolo della famiglia ignorato o ridotto all’«ascolto» (si accorda direttamente con le scuole); affettività intesa solo come sesso; sessualità ridotta al piacere e propinata come mera “tecnica”; ideologia gender insinuata frequentemente; droga equiparata ad alcol e fumo. (altro…)

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Vita e Famiglia dopo le elezioni in Sicilia

Risposta dell’Avv. Pillon (CDNF)
all’avv. Amato del PDF (partito di Adinolfi)

Dopo una giornata passata a Roma al Senato e al Comitato per combattere la battaglia e tentare di fermare la sciagurata legge sull’eutanasia, mi sono imposto di trovare qualche minuto e rispondere per mio conto alla nota diffusa da Gianfranco Amato in cui si attaccava la persona di Massimo Gandolfini e la linea politica del comitato Difendiamo i nostri figli, rei di aver “superato la decenza”.

Non fa piacere essere attaccati pubblicamente da un amico, ma non voglio contrattaccare.

Sul piano personale dunque non posso che invitare tutti gli amici a evitare ogni discussione, ogni polemica e ogni inutile invettiva, buona solo a dividere e scavar solchi tra chi sta faticosamente tentando di far fronte comune alla deriva antropologica che minaccia di travolgere le nostre famiglie e la nostra società.
I nostri nemici non sono di sangue e di carne e soprattutto non sono tra le famiglie del family day.

Sul piano politico, senza nessuno spirito polemico, mi limito a tre semplici precisazioni che correggono quanto affermato da Gianfranco Amato

1. Il Comitato DNF ha ottenuto da Nello Musumeci un impegno a sostenere i nostri valori, e rivendica questo risultato. Considerando che gli altri candidati (5 stelle da un lato e PD+Alfano dall’altro) erano le uniche altre scelte concessa agli elettori siciliani, crediamo che convincere l’unico candidato sensibile ai nostri temi a impegnarsi pubblicamente per sostenerli sia stato un buon risultato, di cui anche il PdF (neppur candidato in Sicilia) avrebbe potuto darci semplicemente atto. A meno che non si dica che i siciliani dovevano essere abbandonati al loro destino o dovevano votare 5 stelle o PD… (altro…)

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DAT (eutanasia): si poteva fermare!

 DAT (eutanasia): si poteva fermare!

 Non è vero che alla Camera manchino i numeri per fermare la deriva etica che affligge l’Italia.

 Il Dato clamoroso, tenutoci nascosto dai massmedia è che ben 90 deputati del Partito Democratico e 34 dei 5stelle erano assenti alla votazione sulle DAT.

Il problema è un altro: dei 326 voti a favore dell’eutanasia, ben 42 sono arrivati dai partiti sedicenti di centro-destra.
I voti a favore dell’eutanasia del PD, 5stelle e SEL sono stati solo di 284.
Soprattutto 124 deputati di centro-destra erano assenti, in missione o si sono astenuti.
Qui: il dettaglio della votazione: https://www.fattisentire.org/db/camera_eutanasia.xlsx (altro…)

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Emilia Romagna: NO alla fecondazione artificiale!

Emilia-Romagna: i figli non si producono!

Campagna rivolta solo ai residenti in Emilia Romagna

 

La Regione Emilia Romagna ha deciso di acquistare da banche del seme gameti femminili e maschili per promuovere la fecondazione eterologa.

Il Card. Caffarra ha definito tale decisione "gravissima e aberrante" perchè "Non ci si rende conto che si sta sradicando la genealogia della persona dalla genealogia naturale".

Sua Eminenza ha spiegato anche che "si producono le cose, non i bambini e questa è una produzione di bambini. Ma la logica della produzione deturpa la dignità della persona. Il bambino viene così deturpato nella sua dignità. In secondo luogo il corpo della donna non è una miniera, una cava da cui estrarre ciò che mi serve per compiere i miei desideri, perché un ovocita non è il tessuto della cornea di cui mi servo per dare la vista a un cieco. L’ovocita ha in sé la potenza di dare origine ad una nuova persona, non è una cellula qualsiasi".

Si tratta inoltre di denaro di contribuenti che, per gran parte, sono all'oscuro delle terribili intenzioni degli amministratori della nostra Regione.

I Comitati Difendiamo i Nostri Figli (Family Day – Gandolfini) dell'Emilia Romagna chiedono ai Consiglieri Regionali dell'opposizione all'amministrazione del Partito Democratico di vigilare e di far propria la protesta della gente, a favore della difesa della vita umana, dal concepimento alla morte naturale.

Firmando questa petizione la tua e-mail arriverà a tutti i Consiglieri Regionali, Deputati e Senatori eletti in Emilia Romagna e facenti parte dell'opposizione.
Non firmare se abiti in altre Regioni.

 

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La sanguinosa battaglia per la Vita

La battaglia della Ru486

Nuovo stop alla diffusione in Italia della pillola abortiva. La Commissione Sanità del Senato (voti a favore del Pdl e della Lega) ha votato un testo in cui si prevede che l’immissione in commercio sia preceduta da un parere del ministero della Salute, che assicura un intervento in tempi strettissimi. Il sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella: «Nessun boicottaggio. Viene semplicemente ripristinato l’ordine delle competenze e data la priorità alle indicazioni del governo circa la compatibilità del metodo con la legge italiana, in particolare la 194». «Il parere arriverà entro 24 ore. A quel punto l’Aifa dovrà convocare un nuovo Cda e votare una nuova delibera sulla Ru486. La pillola abortiva – lo ribadisco – potrà essere impiegata in Italia solo a questa condizione: che la donna sia in ospedale per tutta la procedura, che un medico sia accanto a lei, che l’aborto non avvenga a casa o su un tram».
Un passo certamente importante, ma ancora una volta si deve constatare amaramente che “gli interrogativi ruotano intorno alla salvaguardia dell’integrità fisica della donna ed al rispetto di quella legge che da oltre trent’anni legittima l’uccisione volontaria di esseri umani innocenti ed indifesi. L’abominevole delitto descritto dal Catechismo diventa tale solamente quando la donna ne subisce le conseguenze fisiche o morali. Il tentativo di occultamento del male operato dalle lobby abortiste ha probabilmente raggiunto l’obbiettivo fissato: della vittima non v’è più alcuna traccia” (cf. Corrispondenza Romana).

Non smettiamo di difendere la vittima dell’aborto: il BAMBINO !

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Ru486, l’ipocrisia avanza


L\’ipocrisia e le bugie sulla pillola abortiva

Ho scritto più volte della pillola abortiva, la famigerata Ru486 che sta per essere commercializzata in Italia. Già in partenza sbaglio: mi sto adeguando con le poche righe che ho scritto all\’ipocrisia comune di quando si parla di questo argomento. In realtà la pillola abortiva è già utilizzata, e da anni, in Italia, con degli stratagemmi da alcune regioni, in particolare quelle più rosse. La capolista, non a caso, è l\’Emilia Romagna. Migliaia di donne hanno abortito con questo cocktail di pillole, molte volte l\’espulsione del feto è avvenuto in casa, in perfetta solitudine, in alcuni casi ci sono state conseguenze fisiche antipatiche, quasi sempre ci sono conseguenze psicologiche devastanti. (altro…)

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Ru486. Firmi qui, e vada pure a casa ad abortire

\"\"«Non è contro la 194». «Non si preoccupi». «Non fa male». Ecco come negli ospedali si risponde a chi chiede di utilizzare la “kill pill.

Roccella: dopo inchiesta Tempi, necessaria un\’indagine parlamentare

Il Tg1 parla dell\’inchiesta di Tempi. Guarda il video

Gasparri: inchiesta Tempi dimostra uso domestico Ru486

Leggi l\’intervista a Romano Colozzi (Aifa)

di Benedetta Frigerio, Tempi.it 02 Settembre 2009

 

Il 30 luglio scorso l’Agenzia italiana per il farmaco (Aifa) ha approvato la commercializzazione della pillola Ru486, che induce l’aborto senza bisogno di interventi chirurgici.

Il farmaco è al centro della polemica tra chi ne vuole la distribuzione nel paese e chi denuncia la sua pericolosità (la letteratura scientifica attesta ventinove casi di morte).

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