Monitoraggio delle attività dell’Ausl di Bologna

Sanità a Bologna: aborto e gender

Monitoraggio delle attività dell’Ausl di Bologna per i giovani

Premessa. Questo monitoraggio è la logica continuazione di quello sulle scuole di Bologna presentato alla stampa il 15/9/2017 ([i]). Infatti, nello svolgere l’analisi delle scuole ci si è accorti che molto spesso le attività intese a diffondere il gender ([ii]) erano predisposte dall’Azienda Sanitaria di Bologna e dal suo personale cioè, di fatto, dalla Regione Emilia Romagna a guida Partito Democratico. Pertanto, si è chiesta documentazione ufficiale all’Assessorato alla Sanità, la si è analizzata relativamente ai valori di vita, famiglia ed educazione e si sono monitorati i siti della Regione e dell’Ausl provinciale.

Scopo di questo lavoro. È sembrato opportuno offrire un sintetico strumento per individuare le attività che più meritano attenzione nelle aziende, nelle scuole e nella città. Dall’insieme delle tessere che vanno a comporre il mosaico delle attività delle Ausl, si è cercato di capire quale visione del mondo e dell’uomo ispiri la Giunta Regionale.

Caratteristiche generali. Il denominatore comune di quanto l’Ausl svolge sembra essere quello di considerare la persona alla stregua di un essere incapace di controllare i propri  istinti e senza volontà: aborto e pillola del giorno dopo diffusi capillarmente; ruolo della famiglia ignorato o ridotto all’«ascolto» (si accorda direttamente con le scuole); affettività intesa solo come sesso; sessualità ridotta al piacere e propinata come mera “tecnica”; ideologia gender insinuata frequentemente; droga equiparata ad alcol e fumo.

Criteri di valutazione. La sintetica valutazione (Giallo, Arancione, Rosso) è solo un indicatore dell’attenzione che si ritiene la famiglia, le aziende, il giovane debbano avere rispetto al progetto che l’Ausl propone. Infatti, ci possono essere progetti presentati come contrasto all’omofobia, al bullismo, alla violenza, al sesso non sicuro, che in realtà veicolano surrettiziamente aborto, gender e sesso “a viver come bruti” (Dante).

Catalogo Obiettivo Salute 2017/2018([iii]). La quasi totalità dei progetti proposti manca di trasparenza dei contenuti: l’unica eccezione riguarda il noto progetto «W l’amore» (cfr. www.wlamore.it), del quale tuttavia non vengono pubblicati i significativi “manuali”. «W l’amore» è un esempio di progetto che, presentato come «educazione all’affettività e alla sessualità», è in realtà imbevuto di gender e sesso fatto solo di pulsioni e anatomico ([iv]).

Tutti i progetti del “Catalogo Ausl Bologna non prevedono il consenso informato delle famiglie, nemmeno quando i destinatari sono minorenni. È vero che in ambito “istruzione” la richiesta del consenso dovrebbe essere a carico dalla scuola, ma è noto che raramente le scuole lo richiedono: inserire la richiesta del consenso darebbe un’immagine un po’ più rispettosa delle famiglie da parte del partito al Governo della Regione. Invece, nella richiesta all’Ausl, la firma del Dirigente della Scuola è facoltativa (Catalogo, p. 12).

“Spazio Giovani” ([v]). È un servizio che riguarda i giovani dai 14 ai 19 anni e gli educatori. Per quanto concerne i giovani sembra che questi “spazi” abbiano come scopo principale: visite ginecologiche, interruzioni volontarie di gravidanza, prescrizioni contraccettive e della “pillola del giorno dopo”. Pur essendo tutto legale nemmeno qui la Regione ha pensato al coinvolgimento della famiglia, al punto da fornire istruzioni su come scavalcarli per ottenere la “pillola abortiva” nei giorni di chiusura.

“Spazio Giovani” per “operatori sanitari, educatori, psicologi, insegnanti, peer educators([vi]). Vengono forniti oltre 20 film e 20 video di orientamento gender; non mancano materiali e “Documenti” per ogni genere di esperienza sessuale, dal sesso con adulti, alla “prima volta”, ecc.  Spesso il personale di questi e altri “spazi” svolge una specie di tirocinio ([vii]) nell’Arcigay. Come a livello nazione (si ricordino i festini gay a base di droga finanziate dal Governo tramite l’UNAR, l’ANDDOS, ecc. [[viii]]), anche da noi alcuni “spazi” presentati come utili a prevenire discriminazioni e malattie, sono passati alle cronache per sesso, droga e orge gay, al punto che la Regione ha dovuto prenderne le distanze ([ix]).

La prevenzione del bullismo è presente in tre progetti del “Catalogo Ausl”, per studenti di ogni ordine e grado. Sempre presentato come “in crescita”, il fenomeno è in realtà di difficile quantificazione ([x]) e, pertanto, non si può escludere che si tratti di un “grimaldello” per introdurre il gender. Ad es., nei vari “tavoli” previsti dalle leggi su bullismo e discriminazione ([xi]) sono state inserite associazioni LGBT impegnate nelle «tematiche di genere» ([xii]) e passate alle cronache come promotrici di orge omosessuali.

L’educazione all’affettività. È noto che l’educazione sessuale (rivolte anche a piccolissimi e a ragazzi) è spesso utilizzata per veicolare il gender: infatti, è qui che è previsto il maggior numero di progetti, nei quali si diffonde un’idea della sessualità individualistica, orientata al solo piacere e il cui unico ostacolo sembrano essere infezioni e gravidanze. Ecco alcuni esempi dello “stile Ausl” tratti dal pieghevole “Sesso? Sicuro!” ([xiii]): «la pornografia è utilizzata per la masturbazione e masturbarsi è un fatto del tutto naturale»; «dal punto di vista della relazione un rapporto omosessuale ha le stesse caratteristiche di un rapporto eterosessuale… per informazioni si può contattare l’Arcigay»; «farsi prescrivere i contraccettivi anche da sole, se non se la sentono di coinvolgere i genitori»; «qualora una ragazza rimanga incinta… ci si possa rivolgere entro i primi 90 giorni a uno Spazio Giovani»; «Oltre all’Aids esistono altre malattie a trasmissione sessuale… per fortuna quasi tutte curabili»; infine, istruzioni per ogni tipo di rapporto: «rapporti oro-genitali e anali… rapporti orali praticati alle ragazze… per la penetrazione anale esistono dei preservativi molto resistenti».

La droga. In ben cinque progetti l’Ausl richiama il problema degli stupefacenti, tuttavia in quattro di essi l’uso di “polverine” viene equiparata a un bicchier di vino o a una sigaretta («Tra consumi e dipendenze», «Adolescenza: sessualità, MST, prevenzione delle dipendenze da alcol e sostanze psicoattive»; «In sostanza», «Modulo sostanze»). E di cannabis – la sostanza che apre a droghe ancora più dannose – non si parla. Questa equiparazione tra stupefacenti e vino è probabilmente la spiegazione della crescita delle dipendenze (2 su 3 sono tossicodipendenze) in regione del 481% negli ultimi 25 anni ([xiv]).

Conclusione. Sembra chiaro il ruolo svolto dall’Ausl BO, dal suo budget, dal suo personale, nella deriva etica della nostra Provincia. È opportuno che le aziende, i giovani e le famiglie richiedano documentazione dettagliata di ogni progetto, sempre tenendo conto che l’aborto, il libertarismo sessuale e il gender vengono contrabbandati anche attraverso i “grimaldelli” già menzionati (prevenzione di bullismo, discriminazioni, violenze, ecc.).
– Per la scuola, la difesa maggiore si ottiene facendo gruppo e, solo dopo, presentando il modulo per chiedere il “consenso informato” ([xv]) e facendolo protocollare in segreteria.
– La visione del mondo e dell’uomo che si ricava dall’operare della “Sanità targata PD” in tema di educazione all’affettività e prevenzione dei vari tipi di violenze ci sembra controproducente.
– Ma non solo: l’ostilità verso la vita, la famiglia e la libertà, sembra voler fare dei bolognesi gli schiavi di una nuova forma di totalitarismo socialista.

FattiSentire.org – Family day Bologna
info@fattisentire.org
Bologna, 8 dicembre 2017

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NOTE

[i] I documenti della Conferenza Stampa, la presentazione, l’eco stampa sono raccolti in: http://cdnfbo.altervista.org/2017/09/15/confstampa/

[ii] Il termine gender si traduce in italiano con “genere” e indica un’ideologia secondo la quale «l’appartenenza a uno dei due sessi è un fatto culturale e non biologico». Cfr. M. A. Peeters, Il gender: una questione politica e culturale, S. Paolo 2014.

[iii] https://www.fattisentire.org/db/BO_Allegato1.pdf

[iv] Cfr. http://www.lanuovabq.it/it/w-lamore-ecco-il-modello-emilia-romagna

[v] https://www.ausl.bologna.it/asl-bologna/dipartimenti-territoriali-1/dipartimento-di-cure-primarie/spazio-giovani/spazio-giovani/

[vi] https://www.ausl.bologna.it/pro/spazio-giovani

[vii] Cfr. https://www.ausl.bologna.it/asl-bologna/dipartimento-amministrativo/uoc-amministrazione-del-personale/trasparenza/consulenti-e-collaboratori/curricula/c.v.%20Liotta%20Marina.pdf/preview_popup/file -*** https://www.ausl.bologna.it/asl-bologna/dipartimento-amministrativo/uoc-amministrazione-del-personale/trasparenza/consulenti-e-collaboratori/curricula/CV-Landi%20Nicoletta.pdf/preview_popup/file

[viii] Cfr. http://www.totustuus.it/E-ufficiale-Governo-PDUDC-sporcaccione/ e anche http://www.totustuus.it/Unar-nuovo-scandalo-Uno-strumento-ideologico-del-regime/

[ix] Progetto BLQ Checkpoint http://www.lanuovabq.it/it/sesso-droga-vizi-gaypaga-la-regione *** http://leganorder.org/alan-fabbri-francesca-scarano-ln-vergognoso-comune-regione-patrocinino-un-sito-blq-checkpoint/ *** http://www.plus-onlus.it/la-regione-r-prende-le-distanze-dal-sito-del-blq-checkpoint/

[x] Si vedano, ad esempio, le audizioni effettuate in occasione della sul cyber bullismo, nessuna delle quali ha riportato alcun dato. L’Istat, a seguito di un’indagine svolta su un campione di ca. 25.000 studenti (Cfr. https://www.istat.it/it/archivio/176335), ha sostenuto che la metà di loro è stata oggetto di «qualche episodio offensivo, non rispettoso e/o violento». Tuttavia ha rivelato che «La scelta metodologica è stata quella di non parlare genericamente di “prevaricazioni” o di “atti di bullismo”, ma di descrivere concretamente atti e/o comportamenti vessatori», tra i quali spiccano «parolacce, offese e prese in giro». Ognuno giudichi l’attendibilità di questa indagine. Ance la Regione ER ammette che “non ci sono dati ufficiali”: http://www.regione.emilia-romagna.it/notizie/2017/dicembre/bullismo-e-cyberbullismo-ragazzi-fuori-dalla-rete

[xi] Cfr. http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2017/06/3/17G00085/sg e legge 119/2013 (http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2013/10/15/13G00163/sg) recante «disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere», che al comma 5.2c dispone di «promuovere un’adeguata formazione del personale della scuola alla relazione e contro la violenza e la discriminazione di genere e promuovere […] la sensibilizzazione, l’informazione e la formazione degli studenti al fine di prevenire la violenza nei confronti delle donne e la discriminazione di genere, anche attraverso un’adeguata valorizzazione della tematica nei libri di testo».

[xii] M. Guerra, Gli LGBT veglieranno sui diritti di tutti, in http://www.lanuovabq.it/it/articoli-cyberbullismo-gli-lgbt-veglieranno-sui-diritti-di-tutti-19982.htm.

[xiii] http:// www.fattisentire.org/db/sesso-sicuro-AUSL-ER.pdf per la secondaria di II grado.

[xiv] Cfr. http://www.ausl.bologna.it/asl-bologna/dipartimenti-territoriali-1/dipartimento-di-salute-mentale/unita-operative/servizio-tossicodipendenze-sert/loop/L.O.O.P e la conferenza stampa http://www.regione.emilia-romagna.it/notizie/attualita/dipendenze-la-regione-in-campo-contro-droghe-alcool-tabacco-e-gioco-dazzardo

[xv] Il modulo può essere reperito nel sito www.difendiamoinostrifigli.it/materiale-informativo/ . Cfr. anche www.totustuus.it/modules.php?name=News&file=article&sid=5209.

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