Cattolici e rilevanza politica: le quattro strategie fallimentari

La Evangelium vitae (1995) di Giovanni Paolo II aveva spiegato il legame tra le questioni bioetiche dentro la questione sociale: il nesso tra bioetica e Dottrina sociale della Chiesa. Se osserviamo la realtà attuale bisogna però riconoscere che il messaggio non è stato recepito e che quell’incontro non è avvenuto.

Dalla Nota dei vescovi italiani del 2007 sulle coppie di fatto, nonostante la schiera di leggi innaturali approvate soprattutto in questi ultimi cinque anni – Cirinnà, divorzio express, fine vita, suicidio assistito, diritto al figlio concepito in provetta – , ben più dirompenti e ingiuste di quella sulle coppie di fatto, l’episcopato italiano non ha più prodotto nessun documento in materia.
Mentre le leggi andavano sempre più in fondo alla questione e l’offensiva si radicalizzava, la Chiesa si ritirava sempre più alla superfice della questione.
Bisogna poi ricordare che tutte le leggi sopra ricordate sono state approvate con il voto dei cattolici presenti in Parlamento.
La Dottrina sociale della Chiesa dichiarava così la propria sconfitta, causata più dal fronte interno che da quello esterno, dato che le cose buone non muoiono che per suicidio.

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Enclaves jihadiste in Europa

L’Europa sta pagando cara la propria vocazione ad un malinteso multiculturalismo, troppo pronto a metter tra parentesi la propria identità culturale, storica e spirituale, per timore d’offendere chi, da noi, è ospite.
Una “sindrome da Calimero”, di cui sta facendo le spese, ad esempio, il Belgio, dove si teme una nuova ondata di jihadisti in arrivo.
Lo stesso nella regione autonoma di Catalogna, trasformatasi ormai in una vera e propria base operativa del terrorismo islamico nel Continente.
Cosa sta succedendo?

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Si fa presto a parlare di multiculturalismo, ma, per farlo, occorre tenere conto anche delle conseguenze: se ne sta accorgendo a proprie spese il Belgio, alle prese ancora con l’incubo del terrorismo islamico, una minaccia ritenuta «latente per molto tempo ancora» dal rapporto, pubblicato lo scorso 30 novembre dalla VSSE-Sûreté de l’État, rapporto in cui si parla espressamente del rischio incombente di una nuova ondata di jihadisti, o scarcerati per termine pena oppure “arruolati” ex novo – per così dire – direttamente nelle carceri del Paese, dove alto è il tasso di radicalizzazione. Solo nel settembre scorso, ad esempio, erano ben 130 i detenuti per reati connessi al terrorismo.

Non solo. Secondo un altro documento confidenziale dei servizi segreti, diffuso dai media lo scorso maggio, la radicalizzazione avverrebbe in modo crescente anche nelle moschee, in cui la jihad armata verrebbe predicata con sempre maggiore insistenza da imam appositamente formati allo scopo. In un manuale, trovato in una di esse, ad esempio, si legge: «Il principio più importante è combattere i miscredenti e gli aggressori. La jihad armata diventa un dovere individuale per ogni musulmano». Testi come questo vengono abbondantemente diffusi, sia in formato cartaceo sia online, «grazie ai mezzi finanziari e tecnologici illimitati dell’apparato di proselitismo dell’Arabia Saudita e di altri Stati del Golfo», recita il documento.

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Insegnanti scuole paritarie: in Parlamento si alza una voce in loro difesa

L’On. Bignami ha presentato un atto di vigilanza ispettiva rivolto al Ministro della Pubblica Istruzione: riguarda la gravissima discriminazione a danno degli insegnanti delle scuole paritarie.

Il Parlamentare bolognese di Fratelli d’Italia denuncia la contraddizione tra
– la legge istitutiva del concorso straordinario per essere assunti nelle scuole medie e superiori
– il bando di concorso relativo (QUI).

L’interrogazione fa riferimento ad un incontro con alcune organizzazioni sindacali (QUI), verosimilmente di orientamento socialista, che potrebbe esser la causa della discriminazione verso i professori cristiani.

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Difesa della famiglia: c’è una nobile aquila in Piemonte!

L’Assessore Avv. Chiara Caucino mentre ispeziona personalmente un centro affidi piemontese.

Chiara Caucino: ecco il nome del coraggioso Assessore che difende la famiglia in Piemonte.
Leghista nella Giunta di Centro-Destra, dopo l’inchiesta di Bibbiano è presente sul territorio al punto da fare personalmente ispezioni ai centri di affido minori (QUI).

Ha ideato una legge (QUI) che ha mandato su tutte le furie quanti vogliono toglierci i figli per darli allo Stato.
Tale legge regionale risolve contemporaneamente:
– l’estendersi in Piemonte dei fatti di Bibbiano (QUI);
– la pretesa che siano gli Enti Pubblici i migliori garanti dell’infanzia;
– il tentativo dello Stato di rubare i figli alla famiglia, come prevede il disegno di legge del Partito Democratico che intende estendere l’obbligo scolastico dai 3 ai 18 anni (QUI).

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Emilia-Romagna: i cattolici ignorano le indicazioni di voto dei Vescovi?

Ha destato sensazione un’intervista post-elettorale rilasciata da Stefano Zamagni (QUI), Presidente del Pontificio Consiglio delle Scienze Sociali, nella quale lamenta: «In Giunta (della Regione) non c’è nessuno di sentire cattolico […] nonostante quell’area si sia impegnata per costruire la Lista Bonaccini».

In realtà, la decisione di Bonaccini certifica che i cattolici non seguono le acrobazie elettorali di alcuni Vescovi (QUI): forse non percepiscono appieno che il Partito Democratico è il peggior nemico dell’uomo e della creazione ma, dovendo scegliere tra il Vescovo e i propri figli, scelgono i figli.

Vediamo i dati: il discusso (1) prof. Zamagni fa due nomi:
– Giorgio Tonelli delle ACLI, che nel collegio di Bologna è arrivato ultimo nella lista PD con 1.234 preferenze;
– Lucia Gazzotti, che a Bologna, per la Lista Bonaccini, ha raccolto la miseria di 364 preferenze (QUI)

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Nuovo attacco del Partito Democratico alla scuola cattolica

“Paritarie, docenti (ri)esclusi dal concorso straordinario”

Esclusi dal concorso straordinario per 24mila cattedre gli insegnanti delle scuole cattoliche.
Paradossale: è il quotidiano catto-comunista Avvenire che informa dell’ultima discriminazione verso i cattolici.
Un modo per imporre alla scuola cattolica degli insegnanti statali.

I genitori vaglino con più attenzione le indicazioni dei Vescovi che fanno propaganda elettorale. 

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Soros, gender e femminismo. Chi è Elly Schlein, il volto della “nuova sinistra”

Roma, 28 gen – È stata la più votata di tutta l’Emilia Romagna, con ben 22mila preferenze. Un vero plebiscito. Stiamo parlando di Elly Schlein, il volto della new left che ha abbandonato le fabbriche per sistemarsi comodamente in un loft nel centro storico.
La Schlein, in effetti, ha tutto di questa sinistra urbana, liberal e post-operaia. Giovane, ecologista, femminista, immigrazionista, la Schlein ha tutte le carte in regola per rappresentare quel segmento di sinistra sempre più globalista e sempre meno nazional-popolare.

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La prima piaga della scuola? Il centralismo statalista

È sorprendente la mole di reazioni che ha suscitato la pubblicazione dei dati internazionali Ocse-Pisa sulle competenze in lettura, matematica e scienze, da cui la scuola italiana esce con le ossa rotte. Il malato, si sapeva, è terminale. Perché, allora, sorprendersi a tal punto?

L’abbiamo scritto e ripetuto ormai molte volte: la scuola statale italiana è tenuta in vita con accanimento terapeutico solo dalla caparbia volontà di un pugno di volenterosi docenti e dirigenti scolastici, dagli irrinunciabili interessi corporativi ed economico-politici di alcuni sindacati e da uno spesso strato di burocrazia statalista, che ha mummificato il corpo ancora prima del decesso…
Vale la pena forse ripresentare almeno sinteticamente i principali dati emersi dall’indagine.

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Emilia-Romagna: il Family Day imbroglia (di nuovo) il centrodestra?

Nel cerchio rosso: i consiglieri regionali Facci (Sovranisti, BO), Tagliaferri (FdI, PC) e Marchetti (Lega, BO) assieme ad esponenti del Family Day. Sono tre dei dodici consiglieri di centro-destra che si sono battuti eroicamente contro la legge che discrimina le persone eterosessuali: le assoc. Family Day non hanno segnalato nessuno come “da votare” per le elezioni regionali del 26-1-2020.

Dalla Regione dipende l’applicazione delle leggi nazionali, aborto e gender compresi.
Se si ottiene aiuto dal centro-destra, è doveroso ricordarsene al momento del voto.
Per i cattolici: un esame di coscienza su correttezza e onestà servirà a illuminare uno dei motivi per cui i partiti ci ascoltano poco.

 

Ci risiamo. Come alle elezioni politiche del 2018 e alle amministrative ed europee del 2019, le associazioni che ruotano attorno al Family Day e Congresso di Verona non tengono conto di chi si è impegnato nel difendere la vita umana e la famiglia.
Esaminiamo il comportamento di alcune.

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Le sardine sono solo attivisti del PD. Ma a Parigi è successo qualcosa?

Parigi, in decine di migliaia contro procreazione assistita per lesbiche.
Ma nessuno ne parla

Parigi, 20 gen + Bologna, Italia. Qualche decina di migliaia di persone arrivate dalle sezioni del PD di tutta Italia, Sardegna compresa: scendono in piazza le sardine, stanate dai loro appartamenti con lo specchietto per allodole panem et circenses (canne e musicanti) di un surrogato di concertone del Primo Maggio.
Si grida alla rivoluzione. Per un concerto gratis, contro lo schieramento politico che non sta governando.

Parigi, Francia: come già accaduto il 7 ottobre scorso, i francesi sono nuovamente scesi in piazza a decine e decine di migliaia contro il discusso testo della legge sulla bioetica, in particolare contro il punto che apre alla procreazione medicalmente assistita per le lesbiche e le donne single, la cosiddetta «provetta per tutte».
Ma nessuno ne parlerà.

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