Emilia-Romagna: il Family Day imbroglia (di nuovo) il centrodestra?

Nel cerchio rosso: i consiglieri regionali Facci (Sovranisti, BO), Tagliaferri (FdI, PC) e Marchetti (Lega, BO) assieme ad esponenti del Family Day. Sono tre dei dodici consiglieri di centro-destra che si sono battuti eroicamente contro la legge che discrimina le persone eterosessuali: le assoc. Family Day non hanno segnalato nessuno come “da votare” per le elezioni regionali del 26-1-2020.

Dalla Regione dipende l’applicazione delle leggi nazionali, aborto e gender compresi.
Se si ottiene aiuto dal centro-destra, è doveroso ricordarsene al momento del voto.
Per i cattolici: un esame di coscienza su correttezza e onestà servirà a illuminare uno dei motivi per cui i partiti ci ascoltano poco.

 

Ci risiamo. Come alle elezioni politiche del 2018 e alle amministrative ed europee del 2019, le associazioni che ruotano attorno al Family Day e Congresso di Verona non tengono conto di chi si è impegnato nel difendere la vita umana e la famiglia.
Esaminiamo il comportamento di alcune.

1. Difendiamo i Nostri Figli (Gandolfini, Pillon). E’ il caso più clamoroso di coerenza nell’imbroglio, perché ha tra i motivi fondanti il “far pressione sui partiti”.
Infatti, alle politiche del 2018 il CDNF aveva ignorato l’elenco di cose fatte dagli onorevoli G. Vinci e C. Piastra (LN), G. Bignami e T. Foti (FdI) e, invece, indicato di votare E. Roccella e L. Amicone, democristiani e di altre regioni (QUI).
Alle europee del 2019 aveva segnalato come “da votare” solo l’Avv. M. Facci (FdI), assieme a candidati di cui non si spiegano i meriti (QUI). Nessuna menzione, ad es. per l’On. M. Bizzotto, miglior eurodeputato in tema di valori non negoziabili (QUI).
Alle elezioni emiliano-romagnole del 2020 il sito ufficiale brilla per il silenzio.
Se l’essere “amici degli amici” (democristiani) viene preferito al buon impegno degli uomini del centro-destra è ovvio che costoro non ci ascolteranno più.

2. Pro Vita e Famiglia (Prandi, Coghe). Va premesso che costoro non hanno mai voluto abrogare nulla: né la legge sull’aborto, né le unioni civili (QUI).
Per le regionali 2020, Giuliano Guzzo ha firmato il sostegno a nuovi candidati (QUI) di cui non si documentano i meriti. Peggio ancora, non avendo indicato in quale collegio sono candidati, rischia di far annullare il voto.
Il fatto più grave è che si “dimenticano” i consiglieri regionali uscenti che – tutti – nei precedenti cinque anni si erano battuti contro la legge sull’omotransfobia, il gender nelle scuole, “W l’amore” e l’adozione da parte di coppie LGBT.
Posto che quasi certamente i consiglieri uscenti saranno rieletti, come si regoleranno domani nei confronti della difesa della famiglia?

3. Popolo della Famiglia (Adinolfi, Giovanardi, Quagliariello, Roccella). Il co-fondatore dell’Ulivo e del Partito Democratico (QUI) ha ritrovato l’appoggio dei suoi colleghi democristiani di varie sigle (QUI).
Sebbene sia nella coalizione del centro-destra, non ha voluto sostenere chi si era battuto per la famiglia, scegliendo di farsi contare.
Il centro-destra ascolterà lo 0,6% dell’elettorato?

4. Forum Associazioni Familiari (Conferenza episcopale). Siamo all’apoteosi del ridicolo: le associazioni dipendenti dai nostri vescovi chiedono di sottoscrivere delle promesse elettorali anche a coloro che han fatto di tutto per distruggere la famiglia (QUI).
Ovvio che la candidata Governatore del centro-destra non abbia preso in considerazione la richiesta: che credibilità ha chi continua a dialogare con il PD?

5. CitizenGO. E’ l’unica realtà che ha una buona capacità di comunicazione.
In passato, anch’essa ha appoggiato candidati democristiani o privi di meriti (QUI).
Per questa tornata regionale si rivolge sia a chi ha difeso la vita umana (centro-destra) sia a chi vuole distruggerla (social-comunisti, libertari, 5 Stelle) (QUI).
Il fatto più grave è una comunicazione inviata il giorno prima del voto (QUI), nella quale si accusa la candidata governatore del centro-destra di non aver loro risposto al solito (e inutile) questionario con promesse elettorali: ma CitizenGO è inesistente in Emilia-Romagna! Con chi avrebbe potuto parlare Lucia Borgonzoni?
Pertanto, secondo costoro, non esisterebbe “un candidato chiaramente schierato con i nostri valori”: questo è un aiuto oggettivo al candidato comunista del PD.

CONCLUSIONE. Cari fratelli nella fede: facciamo attenzione, perché gli uomini dei partiti sono attentissimi alla coerenza di chi dice di sostenerli.
Il rischio è – visti i fatti sopra documentati – che la credibilità di noi cattolici sia prossima allo zero.

Se ci sta davvero a cuore la famiglia, decidiamoci una buona volta a vagliare con attenzione chi dice di volerla difendere.
E diamo vita a Comitati provinciali che siano onesti sia verso il centro-destra sia con la dottrina sociale della Chiesa.

FattiSentire.org
Bologna, 24/1/2019

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