La libertà di educazione… si suicida!

«Il più grande problema che l’Italia dovette affrontare nel suo costituirsi a Stato moderno fu quello di creare una unità nazionale operante nella coscienza dei cittadini. E questo compito la classe dirigente affidò alla scuola»: ecco, secondo la maggiore storica della scuola (la gramsciana Dina Bertoni Iovine), la chiave di lettura per capire la scuola italiana.
Da parte sua, la Chiesa colse quell’intenzione di dominare le coscienze e rispose con la più importante delle encicliche in tema di educazione: «è ingiusto ed illecito ogni monopolio educativo o scolastico che costringa fisicamente e moralmente le famiglie a frequentare le scuole dello Stato» (Divini illius Magistri).
Se non si capisce la natura totalitaria e aggressiva della scuola di Stato in Italia, è meglio non occuparsi di educazione e di politiche scolastiche.

1. Lo scorso 4/12/2020 si è svolta una riunione via web per fermare “la strage delle scuole pubbliche paritarie” e “per il futuro della libertà di educare”.
L’iniziativa è promossa da un Cartello di 70 sigle, delle quali:
50 non si occupano di scuola
– alcune hanno un seguito rilevante, altre sono composte da 1 sola persona
– quasi tutte sono di “ispirazione” (?) cristiana
La Conferenza Episcopale è rappresentata dal Forum delle Associazioni Familiari (ahimè!).
Nel Cartello è presente anche un partito politico (!), che in tutta Italia conta ben 2 consiglieri comunali eletti (!!!).

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2. Nonostante la crescente richiesta da parte della famiglia (terrorizzata da quanto accade nelle scuole di Stato), le scuole libere (ci rifiutiamo di chiamarle “paritarie e pubbliche”) sono costrette a chiudere: l’ostilità dello Stato si manifesta con continui e onerosi adempimenti che abbattono i bilanci.
Suor Anna M. Alfieri, promotrice di numerose iniziative che vorrebbero difendere le scuole libere, sul suo sito ne censisce 102 che han chiuso dal 30/04/20 (4.016 alunni).
Il Ministero certifica che, dal 2015 al 2020, le scuole libere sono calate da 13.419 a 12.605 (-814).

3. Si ignora, invece, che già da tempo le scuole libere sono obbligate a ubbidire alle linee guida statali per le discipline e unico è il catalogo dei libri di testo adottabili: non c’è nessuna differenza nei curricoli. Come nelle scuole di Stato, ai nostri ragazzi si inculca che la creazione è una favola, che la Chiesa bruciava le donne, che il medioevo fu un’epoca buia, che discendiamo dalla scimmia ed altre faziosità.
Il canone 798 del Codice di Diritto Canonico è, di fatto, inapplicabile.

4. In questo contesto totalitario, è evidente che la cosa più sciocca che si può fare è “collaborare” con lo Stato.
Ed ecco che, per la web-riunione del 4/12, Gandolfini propone proprio la linea suicida: «sostenere la collaborazione tra Scuole Statali e Scuole Paritarie» per elemosinare qualche euro dalla Legge di Bilancio 2021.
E’ il solito “cedere per non perdere”, cioè la principale causa del declino sia della presenza cattolica nel nostro Paese sia delle scuole libere.
A nulla servirà far vedere a questi “cattolici subalterni” che le scuole parentali, invece, riescono a dare un’educazione cattolica e crescono pur tra mille difficoltà.

5. Né si venga a dire che non c’è nulla di male a chiedere soldi allo Stato: è proprio suor Alfieri che, dal suo sito, ricorda: «Un pezzo di pane ti sfama ma ti lega a doppio filo con il tuo “benefattore” che ti rende schiavo».
In questo scenario di schiavitù volontaria, brillano per l’assenza quanti potrebbero destinare una parte dell’8×1000 alle scuole libere, anziché ai migranti islamici.

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6. Alla Web-riunione del 4/12 hanno partecipato nove parlamentari: tre del centro-destra, due catto-dem, quattro di sinistra. Tra questi, l’On. Maria Elena Boschi di Italia Viva: ma come, non si era detto “Renzi ci ricorderemo”?
E’ la furberia del “fronte trasversale”: che non funzionerà, perché i partiti vivono di voti e tutti i parlamentari presenti sapevano benissimo a chi vanno attualmente le simpatie dell’episcopato.
Di più: figuriamoci se un osservatore attento come l’On. Giorgetti (Lega) ignora che i presenti orientavano (forse) 1.000 voti.

7. Ancor più grave l’ingenuità di voler invitare tutti per compiacerli: è il modo più sicuro per non piacere a nessuno.
Facile intuire ciò che ciascuno di loro stava pensando durante quella web-riunione: “Perché hanno invitato tutti, compreso chi li perseguita? Boh, intanto mi prendo questa visibilità e pubblicità, poi farò come mi conviene”.

8. L’irrilevanza dei partecipanti a quella web-riunione forse è un bene. Forse le scuole libere, dopo la nuova violenza subita con pretesto del Covid-19, apriranno gli occhi e sceglieranno la strada della libertà.
O forse, vedendole ormai omologate, i genitori decideranno di fare scuole parentali.
Di sicuro è ora di smetterla di belare come l’agnello davanti allo Stato-lupo.

FattiSentire.org
8/12/2020, Immacolata Concezione della B. V. Maria

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