Fecondazione artificiale: quelli che nascono sono dei sopravvissuti!!
La fecondazione artificiale, per comune ammissione, porta con sé circa l’85 per cento degli insuccessi, il 50 per cento di tagli cesarei, un’alta mortalità embrionale, il 22 per cento di aborti spontanei, il 5 per cento di gravidanze tubariche, il 27 per cento di gravidanze multiple (con relative morti o malformazioni), il 29 per cento di parti pre-termine, il 36 per cento di nati con basso peso, rischi di anomalie genetiche o malattie degenerative, oltre a una preoccupante mortalità e morbilità neonatale (Serra e Flamigni). Decine di storie raccontate sui giornali testimoniano la verità di queste conclusioni, alle quali sarebbe possibile giungere con il semplice ragionamento, analizzando le tecniche della fecondazione in vitro (Fiv).