Aspetti etici della riproduzione post-mortem

Sul quotidiano britannico “The Independent” del 4 ottobre 2004 è apparsa la notizia di una bimba, Grace, nata due anni e mezzo dopo la morte del padre da un procedimento di PAR (postmortem assisted reproduction). La legislazione britannica consente ufficialmente tale pratica di fecondazione fin dal 1990, quando fu emanato lo Human Fertilisation and Embriology Authority Act ( HFEA Act 1998), che recepiva e applicava alla fecondazione artificiale i contenuti della Convenzione Europea sui Diritti Umani (1950).
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Anche i talassemici si sanno incazzare!

“Se per sostenere un’idea si cambia la realtà, significa che quell’idea non è formidabile”

Genova. “Tanti buchi fatti sul tavolo di cucina, ecco quel che mi ricordo”. Il padre ritornava la sera dall’Italsider, operaio tutta la vita, e quel bambino con gli occhi a mandorla che a tre anni era sempre stanco svogliato pallido pallido lo preoccupava. E allora prelievi, buchi, un sacco di buchi, analisi a pagamento ogni tre giorni, analisi per escludere, analisi per trovare. Fino alla diagnosi di un pediatra specializzato: “Lui d’ora in poi lo curo io, ha la talassemia”. Millenovecentosessantaquattro, i bambini talassemici non superavano la pubertà. (altro…)

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L’irriducibile differenza fra rifiuto dell’accanimento terapeutico ed eutanasia

L’Alta Corte Britannica ha deciso il 7 ottobre 2004 la sorte di Charlotte Wyatt, la bimba nata a sole 26 settimane di gestazione, mai uscita dall’ospedale di St. Mary’s – dove è nata – e bisognosa di continui mezzi tecnici di sostegno vitale: se avrà un nuova crisi respiratoria (come è già accaduto altre volte) potrà non essere rianimata, come auspicano i medici, “nel miglior interesse della piccola”, le cui condizioni sono andate progressivamente deteriorandosi, così che non vede, non si relaziona con il mondo esterno, ha insufficienza respiratoria, cardiaca, renale, arresto nello sviluppo neurologico.
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L’essere umano non può essere utilizzato come strumento di ricerca

Intervista ad un medico circa la ricerca sulle cellule staminali embrionali. SAN PAOLO, martedì, 19 ottobre 2004 (ZENIT.org).- Secondo un medico e ricercatore, l’obiettivo del manifesto contro l’utilizzo di embrioni umani nella ricerca è “tutelare la dignità dell’essere umano”, perché “l’essere umano non può essere utilizzato come strumento di ricerca”.

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Il Vaticano all’ONU: privilegiate la ricerca sulle staminali adulte.

Il Vaticano chiede all’ONU che si dia impulso alla ricerca sulle cellule staminali adulte.
Poichè promettente e priva di inconvenienti etici

NEW YORK, venerdì, 22 ottobre 2004 (ZENIT.org).- La clonazione di embrioni per ricavarne cellule staminali è problematica “a livello sia scientifico che etico”, ha affermato l’arcivescovo Celestino Migliore in un intervento tenuto questo giovedì di fronte al VI Comitato delle Nazioni Unite sull’articolo 150: “Convenzione internazionale contro la clonazione riproduttiva di esseri umani”.

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Istruzione Donum vitae – 22 febbraio 1987

IL RISPETTO DELLA VITA UMANA NASCENTE E LA DIGNITÀ DELLA PROCREAZIONE

CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE

PREMESSA

La Congregazione per la Dottrina della Fede è stata interpellata da diverse Conferenze Episcopali o da singoli vescovi da teologi medici e uomini di scienza, in merito alla conformità con i principi della morale cattolica delle tecniche biomediche che consentono di intervenire nella fase iniziale della vita dell’essere umano e nei processi stessi della procreazione. La presente Istruzione, che è frutto di vasta consultazione e in particolare di una attenta valutazione delle dichiarazioni di episcopati non intende riproporre tutto l’insegnamento della Chiesa sulla dignità della vita umana nascente e della procreazione, ma offrire, alla luce della precedente dottrina del Magistero, delle risposte specifiche ai principali interrogativi sollevati in proposito.

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Fecondazione artificiale: tutti vogliono insegnare l’etica ai cattolici

Principio di precauzione e scappatoie illustri

di Maurizio Blondet

Scienza, metafisica,diritto, religione… ci hanno propinato lezioni proprio su tutto

In questi giorni di discussione sui bambini in provetta, come cattolici abbiamo ricevuto varie e interessanti lezioni: di scienza, di metafisica, di diritto, di religione. Abbiamo letto veramente di tutto. L’editore del maggior giornale progressista ci ha informato che i comandamenti di Mosé e il Vangelo di Cristo “nulla dispongono” in materia di fecondazione artificiale. L’editorialista del più grande quotidiano moderato ha voluto aggiornarci sull’anima: non viene insufflata nel corpo fin dal primo istante (come secondo lui noi crediamo), ma solo dal momento in cui si forma il sistema nervoso. (altro…)

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L’essere umano non può diventare strumento di ricerca scientifica!

Intervista ad un medico circa la ricerca sulle cellule staminali embrionali

SAN PAOLO, martedì, 19 ottobre 2004 (ZENIT.org).- Secondo un medico e ricercatore, l’obiettivo del manifesto contro l’utilizzo di embrioni umani nella ricerca è “tutelare la dignità dell’essere umano”, perché “l’essere umano non può essere utilizzato come strumento di ricerca”.

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Il rifiuto dell’accanimento terapeutico non è sinonimo di eutanasia

L’Alta Corte Britannica ha deciso il 7 ottobre 2004 la sorte di Charlotte Wyatt, la bimba nata a sole 26 settimane di gestazione, mai uscita dall’ospedale di St. Mary’s – dove è nata – e bisognosa di continui mezzi tecnici di sostegno vitale: se avrà un nuova crisi respiratoria (come è già accaduto altre volte) potrà non essere rianimata, come auspicano i medici, “nel miglior interesse della piccola”, le cui condizioni sono andate progressivamente deteriorandosi, così che non vede, non si relaziona con il mondo esterno, ha insufficienza respiratoria, cardiaca, renale, arresto nello sviluppo neurologico. (altro…)

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