“Popetown”. La città dei papi
“Popetown” è il nuovo cartone animato che dovrebbe essere trasmesso dalla rete televisiva Mtv in Germania, in Austria e in Svizzera a partire dal 3 maggio. La serie, ambientata in un Vaticano del tutto surreale, ha come protagonisti un papa di otto anni, completamente pazzo, che brandisce mitragliatrici e vende bimbi orfani come schiavi, affiancato da un cardinale criminale. “Popetown” è stato prodotto dalla canale britannico Bbc, ma anche nel Regno Unito ha scatenato grandi proteste e la sua trasmissione è stata interrotta. L’Mtv tedesca ora ci riprova…
I cattolici tedeschi, dal canto loro, protestano e minacciano un’azione legale contro Mtv qualora il cartone dovesse effettivamente andare in onda.
In Germania la pubblicità durante la Settimana Santa della serie Popetown, sta suscitando vivaci reazioni. Dopo proteste di associazioni cristiane e del partito della Merkel, la Conferenza Episcopale ieri (10 aprile) ha emesso un comunicato:
“La pubblicità dell’emittente televisiva MTV a pochi giorni dal Venerdì Santo e dalla festa di Pasqua, rappresenta una provocazione nei confronti dei cristiani in Germania. Il modo in cui Gesù Cristo crocefisso viene rappresentato in questa pubblicità mette in ridicolo i principi fondamentali della fede cristiana. La Conferenza episcopale tedesca condanna aspramente questa pubblicità e presenterà reclamo presso il Consiglio tedesco per la pubblicità. Non abbiamo ancora perso la speranza che mediante colloqui con la direzione di MTV sia possibile rinviare la trasmissione della serie e rispettare i sentimenti religiosi dei cristiani nel nostro Paese. Inoltre chiederemo una verifica da parte degli uffici competenti per le comunicazioni dei Länder (“Landesmedienanstalt”) e della Commissione per la tutela dei minori nei media (“Kommission für Jugendmedienschutz der Landesmedienanstalten” – (KJM), affinché accertino la compatibilità di questa trasmissione con il diritto vigente”.
Il comunicato è troppo buono. Non si capisce perché, dopo le reazioni alle vignette danesi sull’Islam, tutti abbiano detto che non si debba deridere una religione, mentre per il Cristianesimo è consentito. A questo punto la speranza è rivolta ai fratelli musulmani che considerano Gesù di Nazaret un profeta. Considerando che le massime autorità islamiche d’Egitto hanno impedito mediante decreto religioso che fosse girato un film su Gesù, perché nessun profeta può essere raffigurato, speriamo che vedano anche questo cartoon e ne traggano le dovute conseguenze.