Per loro il patriarca copto Shenouda III si era auto-esiliato in monastero.
Tutti i cristiani copti arrestati e incarcerati all’inizio di dicembre a Il Cairo sono di nuovo in libertà.
Ieri l’ultimo gruppo di essi, 11 persone, sono state rilasciate su cauzione di 300 sterline locali (50 dollari). Altri cristiani erano stati liberati a metà e a fine dicembre. Per protestare contro queste detenzioni pochi giorni prima del Natale il patriarca Shenouda III si era chiuso in volontario esilio in un monastero, facendo sapere che sarebbe ricomparso in pubblico solo quando tutti i manifestanti sarebbero stati scarcerati.
Lo scorso 8 dicembre circa 3 mila cristiani copti avevano manifestato davanti alla cattedrale di san Marco del Cairo: ne erano seguiti scontri con la polizia, che aveva arrestato 34 manifestanti. I cristiani protestavano contro l’islamizzazione forzata della moglie di un sacerdote ortodosso ad opera del suo datore di lavoro, accusato di aver sedotto e ricattato la donna per obbligarla a diventare musulmana. Alcuni giorni dopo la manifestazione dei copti Wafaa Constantine Messih – questo il nome della donna – era ricomparsa per riaffermare la sua fede cristiana: “Sono nata cristiana” ha detto “e voglio continuare ad esserlo fino alla morte”.
Il 21 dicembre il procuratore generale Maher Abdel Wahed aveva scarcerato un primo gruppo di 13 manifestanti cristiani; il 30 dicembre era stata la volta di altri 10: ieri sono stati liberati gli ultimi 11 ancora detenuti.
(LF)
Da AsiaNews, 5 Gennaio 2005
http://www.asianews.it/view.php?l=it&art=2264