Dopo Padova, Belluno prepara una delibera sulle coppie di fatto

Anche Belluno prepara il via libera alle unioni gay


L’idea è di Michele Bortoluzzi, membro dell’esecutivo nazionale dei Radicali Italiani e bellunese di nascita, che sta lavorando alacremente per arrivare a proporre una delibera sulle coppie di fatto tale e quale a quella voluta dal Comune di Padova…

BELLUNO Adesso ci prova anche Belluno. L’idea è di Michele Bortoluzzi, membro dell’esecutivo nazionale dei Radicali Italiani e bellunese di nascita, che sta lavorando alacremente per arrivare a proporre una delibera sulle coppie di fatto tale e quale a quella voluta dal Comune di Padova. Sostanzialmente, in pochi giorni si posa la seconda pietra utile a lastricare la lunga strada che porta verso i Pacs. Chissà i bellunesi come accoglieranno il possibile via libera alle convivenze etero-gay, et similia, progettato in tre mosse da Bortoluzzi. Prima mossa, la costituzione del comitato “Belluno Futura”; la seconda, preso atto che il Comune di Belluno consente la presentazione di una delibera, direttamente all’assemblea consiliare da parte di un comitato promotore, purché sostenuto da firme dei cittadini, è una raccolta delle sottoscrizioni; terzo step, il dibattito in Comune per l’eventuale approvazione della suddetta mozione. «La procedura che verrà seguita a Belluno – spiega Bortoluzzi – è prevista dallo Statuto e dal Regolamento per la partecipazione popolare: si arriverà in Consiglio con le firme dei cittadini e, di conseguenza, con maggiore forza. Mi stupisco per le dichiarazioni di una parte del centrodestra padovano, in quanto l’intera faccenda della famiglia anagrafica è un diritto certo, che i cittadini già posso rivendicare in virtù di un decreto del Presidente della Repubblica (Cossiga, ndr) mai contestato». Infatti, leggendo la bozza della delibera predisposta da “Belluno Futura” si nota che tutto è imperniato sul decreto legge dell’89, cardine anche del provvedimento varato a Padova, che, assieme ad una legge del 1954, definisce la famiglia anagrafica come «un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozioni, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso Comune». Così, se i bellunesi firmeranno, l’ufficio anagrafe dovrà essere istruito affinché rilasci ai componenti delle famiglie anagrafiche che ne facciano richiesta l’attestazione di famiglia anagrafica basata su vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozioni, tutela, vincoli affettivi, quale pubblica attestazione delle risultanze delle schede di famiglia. Allora siamo al via libera ai Pacs? «No – sottolinea Bortoluzzi – niente di paragonabile ai Pacs e non ci sarà nessun effetto legale immediato, anche se ritengo si potrà costruire una certa giurisprudenza su questo tema». Però, «non vi è alcuna intenzione di modificare l’importanza, la centralità della famiglia basata sul matrimonio continua Bortoluzzi -, ma solo di offrire chance anche diverse a chi non può, non vuole, non riesce ad entrare nelle fattispecie rigide del matrimonio».


di Daniele Pajar
LIBERO 7 dicembre 06