Emilia-Romagna: NO alle adozioni LGBT… le opposizioni vincono!

Nell’ordine, i consiglieri regionali Pompignoli, Galli e Tagliaferri

Per gli emiliano-romagnoli il 17/12/2018 sarà una data da ricordare: l’Assemblea Legislativa ha respinto la “risoluzione M5s” intesa a facilitare l’iscrizione all’anagrafe dei figli di coppie omogenitoriali.

La consigliera Piccinini voleva «portare il tema dell’iscrizione all’anagrafe di figli di coppie arcobaleno […] Il primo Comune a registrare all’anagrafe i figli di coppie omogenitoriali è stato quello di Torino con la sindaco Appendino [Movimento 5 Stelle] che ha riconosciuto la doppia genitorialità – e poi Roma, Bologna, Gabicce».
Con tale risoluzione si chiedeva alla Regione di sostenere sul piano tecnico i Comuni che avessero voluto intraprendere questa strada, per creare così disparità tra bambini e favorire la distruzione della famiglia.
In questo vortice di follia, la consigliera 5 Stelle ritiene che ubbidire al politicamente corretto e essere succubi dei 4 gatti della lobby LGBT sia «un atto di grande coraggio reso possibile anche dalla legge 40 sulla procreazione assistita e dalla legge Cirinnà».

Nonostante questi propositi, in Aula il provvedimento è stato respinto con il NO di Pd, Fdi, Fi e Lega Nord e il solo sì di Sinistra Italiana.


Secca la risposta della Piccinini, che ha dichiarato: «Sempre più evidenti le divisioni interne [del PD]» alle quali si deve aggiungere il fatto che l’associazionismo catto-comunista si assottiglia sempre di più… e le prossime elezioni regionali si avvicinano.
Il fatto è che il mondo cattolico continua a occuparsi delle proprie famiglie, non sopporta i preti gay e diffida dai vescovi che tacciono sulla loro opera. Né si fa convincere da presunte “priorità ecclesiali”, quali la bufala ambientalista o l’accoglienza verso l’islam.

Tutto diverso il discorso per il centro-destra che – regolarmente informato e sensibilizzato da lobby di segno opposto ai gruppetti progressisti -, ritrova l’unità attorno ai valori non negoziabili. E vince.
La Lega Nord vota compatta NO: «Siamo per la famiglia tradizionale composta da madre e padre», spiega il Consigliere M. Pompignoli.
Per G. Tagliaferri (Fratelli d’Italia): «il diritto dei bambini è quello di avere una mamma e un papà». Le pratiche come quella dell’utero in affitto, permesse in alcuni paesi, «sono delle aberrazioni» che riguardano «più il commercio che il concepimento» e non si vuole in alcun modo favorirle, così come «le famiglie omosessuali sono l’ultimo dei problemi in Italia» (cfr. video www.facebook.com/tagliaferriregione/videos/387811118660073/).
«È straordinario che una cosa ordinaria come avere un Padre e una Madre possa esser  messa in discussione» dice Andrea Galli di Forza Italia.

Nel ringraziare per la fermezza dimostrata, FattiSentire.org si ricorderà del bene fatto alla nostra Regione e raccomanda che la stessa sorte subiscano anche la legge sulla presunta omofobia (alias dittatura gender – Oggetto 7159) e l’Atto di Indirizzo per il Patrocinio “automatico” a ogni gay pride.

FattiSentire.org

Fonti: https://cronacabianca.eu/comunicato/respinta-risoluzione-piccinini-m5s-per-facilitare-iscrizione-allanagrafe-dei-figli-di-coppie-omogenitoriali/
http://www.gaynews.it/politica/item/1794-emilia-romagna-bocciata-risoluzione-regionale-m5s-registrazione-anagrafica-bambini-arcobaleno-votare-no-pd-lgbt.html

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