Italia e RU-486: l’introduzione silenziosa passando dalle regioni

Pillola abortiva, nelle Regioni effetto-caos

Sulla pillola abortiva Ru 486 la palla passa al ministero della Salute. Gli interrogativi che attendono risposta sono molti: dalle diverse procedure messe in atto nelle sette Regioni in cui si pratica l’aborto chimico alle pressioni per l’importazione del farmaco al di fuori di ogni registrazione in Italia, dal rispetto della legge 194 fino ai rischi connessi all’impiego della pillola abortiva. Alcuni di questi aspetti sono oggetto di due recentissime interrogazioni al ministero della Salute, rispettivamente dell’onorevole Patrizia Paoletti Tangheroni (firmatari anche Isabella Bertolini, Simonetta Licastro Scardino, Gabriella Carlucci e Cesare Campa) e della senatrice Laura Bianconi, tutti di Forza Italia.

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Accanimento terapeutico? Occorre stabilirlo nel caso concreto.

Cara dottoressa, sono Marco, medico appena sfornato e, se Dio vuole, futuro palliativista. Studiando per un periodo negli Stati Uniti, ho acquisito dimestichezza con il criterio della futility, con cui mi pare si possano individuare meglio i casi di accanimento terapeutico e quindi evitarli o risolverli. Non le pare che nel dibattito italiano questo termine sia poco presente, e che forse debba essere suggerito al posto delle vecchie espressioni come “cure sproporzionate”, “mezzi straordinari” e simili? La ringrazio molto per la sua attenzione e per la risposta che vorrà darmi. Credo sia utile anche per molti altri che, per professione o per semplice riflessione, si trovano ad affrontare l’ambito della fine della vita.

Risponde Claudia Navarini, docente presso la Facoltà di Bioetica dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.

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Quando sospendere la terapia è un atto eutanasico?

Gentile Professoressa, sono una studentessa liceale e avrei due domande da rivolgerLe. Una riguarda i casi di stato vegetativo, come Eluana Englaro, la ragazza che si trova in questo stato da 14 anni: perché non è accanimento terapeutico mantenerla in vita, se in altri tempi – o in altri luoghi, dove la rianimazione non è all’avanguardia – sarebbe già morta naturalmente? La seconda: se è lecito rifiutare qualsiasi terapia (ho visto proprio un suo articolo, tempo fa, in cui difendeva la libertà di rifiutare l’amputazione a una gamba da parte di una donna siciliana, che per questo è morta!), allora perché non si può rifiutare lecitamente anche il sostegno vitale, ad esempio il respiratore o l’alimentazione artificiale?

Grazie mille per la Sua attenzione, Mara C. Livorno

Risponde Claudia Navarini, docente presso la Facoltà di Bioetica dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum

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Legge 40: la Corte Costituzionale conferma il comune sentire espresso dal popolo

La Consulta e la legge 40. Il sentire comune confortato dai giudici

Hanno scelto la via più netta, precisa, senza ombre. I giudici della Consulta chiamati a decidere sulla congruità di un articolo della legge 40 rispetto alla nostra Carta fondamentale si sono pronunciati ieri in poche ore per l’inammissibilità della questione di «legittimità costituzionale» sollevata da un giudice civile. La Corte ha così sbarrato immediatamente la porta al primo tentativo di alterare per via giudiziaria la legge sulla fecondazione assistita varata dal Parlamento nel febbraio 2004 e confermata con la scelta del non voto dai tre quarti dell’elettorato nei referendum del giugno 2005.

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La diagnosi pre-impianto in Italia rimane FUORI LEGGE!

La Corte costituzionale: la legge 40 non si tocca. I giudici della suprema Corte hanno respinto la questione di legittimità a proposito di quella parte della norma sulla fecondazione assistita che vieta la selezione embrionale

La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile la questione di legittimità costituzionale relativa alla norma della legge 40 del 2004 sulla procreazione medicalmente assistita (pma) che vieta la diagnosi preimpianto. Il caso era stato sollevato dal Tribunale di Cagliari. [al link http://www.corsodirittofamiglia.it/sentenze/giur_mer_trib_cag160705.pdf è disponibile l’ordinanza di rimessione presentata dal giudice di Cagliari alla Corte Costituzionale contro la legge 40 per chiedere la pronuncia di incostituzionalità] Nei prossimi giorni saranno depositate le motivazioni dell’ordinanza, che spiegherà perché la Corte ha deciso di non discutere nemmeno nel merito della questione, considerando l’eccezione improponibile. In questione era l’articolo 13 della legge 40 che vieta espressamente la sperimentazione sugli embrioni umani.

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Vaticano: simposio sulla «morte cerebrale»

QUANDO LA MORTE CHIEDE L’ORA ESATTA

Il dibattito sul concetto di «morte cerebrale» mostra la sua continua attualità. N’è stata un’evidente conferma anche il Simposio The Signs of Death, «I segni della morte», che si è tenuto in Vaticano (11-12 settembre), in una duegiorni cui hanno partecipato neuroscienziati, filosofi ed esperti di etica di tutto il mondo.
Dibattito ricco, ma ormai è chiaro: la scienza non ha certezze assolute da offrire…

 

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Alcune precisazioni dal presidente del comitato Verità e vita

Catena di montaggio degli embrioni

Molti pensano che grazie alla legge 40 quello degli embrioni congelati sia un «problema a termine», perché grazie a questa normativa non avremo più embrioni soprannumerari. Purtroppo questo non è vero…

di Mario Palmaro,
presidente del comitato Verità e vita

 

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Ue: passa il compromesso. Sì alla ricerca sulle staminali embrionali

UN “SÌ” IPOCRITA DELLA UE
ALLA RICERCA SULLE STAMINALI

Ci sono volute sei ore di dibattito per arrivare ad un compromesso che ha trovato d’accordo venti Paesi su venticinque. Tra i primi anche Italia e Germania. Hanno votato contro Austria, Lituania, Malta, Polonia e Slovacchia. La formula voluta dall’Unione, e accolta a Bruxelles, lascia mano libera ai ricercatori, però si nasconde dietro concessioni generiche alle ragioni di principio. L’Ue nega il finanziamento alla ricerca che distrugge embrioni, ma destina risorse alle sperimentazioni sulle linee cellulari staminali da cui derivano gli embrioni

1) Compromesso venato di ipocrisiadi Marina Corradi

2) Mantovano: è provetta selvaggia

 

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Embrioni traditi


UN PASTICCIO CHE TRADISCE GLI ELETTORI
È passato un accordo a perdere, soprattutto per gli embrioni!

Votate le mozioni sulla ricerca embrionale: un tradimento di dieci anni di impegno comune, un tradimento delle coscienze, un atteggiamento che uccide gli embrioni. Una sconfitta per tutti, uno sfregio alla legge 40, al referendum, alla verità elettorale dei cattolici in quello schieramento. Tappa grave per i singoli e per le istituzioni, una tomba per la stessa laicità.

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