A capo degli uffici della curia di Milano arriva don Zappa, portavoce di Tettamanzi e vicino al prodiano Profumo
Nella sua veste di direttore editoriale di Incrocinews.it, periodico on line della curia ambrosiana, si è battuto apertamente per dire no alle riforme della CdL ai referendum della settimana scorsa. Ora don Gianni Zappa accentrerà su di sé, nella veste di moderator Curiae, la gestione della più vasta diocesi d’Europa, quella di Milano. Cinque milioni e 200mila “pecorelle” disseminate su un territorio di 4.217 chilometri quadrati presidiato da 3.129 sacerdoti e 1.108 parrocchie, affidate alle cure dell’arcivescovo Dionigi Tettamanzi e, appunto, del moderator Curiae, la figura che per conto del Cardinale manda avanti tutto l’apparato parrocchiale, a partire dalla direzione del personale. Cinquantatreenne brianzolo, titolare della chiesa di San Bernardino alle Ossa (che non fa parrocchia) in piazza Santo Stefano, già cappellano dell’Università Bocconi (studenti asserirono ai tempi di averlo sentito intonare “Bandiera rossa”), don Zappa è da tempo stretto collaboratore di Tettamanzi. Responsabile dell’Ufficio per le comunicazioni sociali, è portavoce dell’arcivescovo attuale come lo è stato del predecessore, Carlo Maria Martini. Mantenendo le cariche attuali, da oggi accumulerà anche la carica detenuta fino a lunedì 26, data della sua scomparsa, da monsignor Mario Spezzibottiani. Scelto, si legge nel comunicato stampa diffuso dallo stesso Tettamanzi, in base all’esigenza di assicurare continuità coi lavoro del predecessore, «in modo da garantire che il lavoro degli Uffici e dei Servizi possa continuare senza interruzioni, con ordine e competenza, a servizio della comunità e delle persone della nostra Chiesa di Milano», il prescelto «con grande prontezza – riferisce Tettamanzi – mi ha manifestato la sua piena e obbedienti disponibilità». Chi ha dimestichezza degli ambienti di curia pronostica che la continuità si avrà anzitutto nell’avversione all’interno della diocesi verso Zappa come già in precedenza verso Spezzibottiani. E in effetti Tettamanzi, poco incline secondo alcuni a farsi carico delle istanze che provengono dalla struttura di cui è a capo, sollecita «la cordiale collaborazione dei Responsabili di Uffici e Servizi e di tutto il Personale della Curia arcivescovile». Anche perché il mandato affidato a zappa è amplissimo: «Si farà carico di tutti gli altri compiti finora svolti da mons. Spezzibottiani con riferimento alla Curia, finche non si riterrà opportuno provvedere diversamente». Tre le qualità che hanno condotto il Cardinale a scegliere il proprio portavoce. Anzitutto si tratta di «una persona interna alla Curia» a conoscenza quindi di «persone, ruoli, strutture, attività e problematiche». Poi «pur partendo da differenti punti di vista e sensibilità, Zappa aveva già collaborato «a lungo e in sintonia» con colui che ora sostituisce. Infine, ha «dimostrato di saper instaurare, in Curia e fuori relazioni cordiali e costruttive, aperte alla collaborazione». Testimonianza inequivocabile di quest’ultima dote di Zappa è la sua presenza nel cda di Unidea, fondazione della banca Unicredit del banchiere rosso (fu visto votare a Milano alle Primarie unioniste d’autunno) Alessandro Profumo. Alberto Giannino, presidente dell’Associazione docenti cattolici e grande elettore di Letizia Moratti, un paio di settimane fa sul quotidiano della Lega ha descritto Zappa come molto vicino alla galassia del cattolicesimo di sinistra: Agesci, Acli, Azione Cattolica, i Paolini e Famiglia Cristiana. Ma l’uomo, dice chi non milita da quella parte, ha buoni rapporti anche con ambienti di centrodestra, non esclusi personaggi oggi all’origine dei giudizio critico che Giannino manifesta verso la giunta milanese.
di Carlo Sala
Libero 1luglio 2006