UE e l’odio relativista

Cristianofobia
o odio del mondo? 

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Ultimamente si usa il termine “cristianofobia” per indicare le vessazioni più o meno vellutate a cui i cristiani sono sottoposti anche nel nostro continente, ma il termine forse non solo non è molto appropriato, ma non corrisponde pienamente al vero. Oggi in Europa, infatti, prevale la “dittatura del relativismo” e la dittatura porta sempre con sé il disprezzo e l’odio per coloro che si vogliono dominare… in questo caso sono i cristiani ad essere i più odiati, perché per “propria natura” sono “il popolo antirelativista”. Allora non siamo tanto in presenza di una “cristianofobia”, ma principalmente di una vera e propria persecuzione causata dall’odio per Colui che si è proclamato la Via, Verità e la Vita.
Registriamo intanto un ennesimo caso persecutorio ai vertici della Commissione UE e informiamo che oggi, giovedì 17 dicembre, a Strasburgo si voterà una risoluzione sulla sussidiarietà che vuole obbligare tutti i Paesi membri, cioè anche l’Italia, a rimuovere i simboli religiosi da tutti i luoghi pubblici.
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Al Parlamento Europeo
un altro attentato ad un cattolico

A Bruxelles è in corso il rinnovo della Commissione europea, presieduta da José Manuel Barroso: la Signora Viviane Reding, lussemburghese, già Commissario della Società dell’informazione e mezzi di comunicazione, è candidata ad un nuovo ruolo di Commissario che tra le proprie competenze avrebbe anche i diritti umani, e quindi l’Agenzia relativa che ha sede a Vienna.
Ma la Signora Reding ha un grave difetto che è un impedimento ad assumere questo ruolo: è cattolica! Sarà ascoltata in audizione, presso il Parlamento europeo martedì 12 gennaio 2010, dalle 13.00 alle 16.00 davanti alla Commissione Libertà, Giustizia e Affari interni, Diritti della donna e uguaglianza di genere, Cultura, Petizioni ed altre.
Si sta preparando un vero e proprio attentato del tutto simile a quello praticato per “bocciare” Rocco Buttiglione, anche Lui perché cattolico. Vorrò vedere se Esponenti politici italiani avranno ancora la sfrontatezza di dire che anche la Signora Reding se l’è cercata, come hanno detto la volta scorsa!
Chi sta preparando l’aggressione discriminatoria? Ecco i nomi dei più attivi. Sophia in ’t Veld, del Gruppo dell’Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa, neo Presidente della Piattaforma per la secolarizzazione della politica, già copresidente dell’intergruppo Gay e Lesbiche, Miguel Angel Martínez Martínez del Gruppo dell’Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo, uno dei più accesi anticattolici, sentimento che motiva dicendo che sarebbe stato denunciato da un prete durante la guerra civile spagnola (supposto che sia vero non ha mai detto perché), Hannes Swoboda del Gruppo dell’Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo, Rebecca Harms del Gruppo Verde/Alleanza libera europea. Tutti Eurodeputati che parlano di lotta alla discriminazione ad ogni piè sospinto!
Swoboda ha chiesto al Presidente della Commissione, Barroso, se sarebbe disposto a cambiare i portafogli dei Commissari a seguito dell’esito delle audizioni dei Candidati designati, qualora ciò fosse suggerito come necessario dal Parlamento europeo. Il Presidente Barroso ha risposto che il Trattato di Lisbona afferma chiaramente che l’organizzazione interna del collegio dei commissari è responsabilità della Commissione, ma che avrebbe ascoltato i suggerimenti del Parlamento. (sic!)
I nostri Deputati del PD, ma non solo, cosa faranno? Si alleeranno con gli altri in questa “guerra santa” contro i cattolici? Perché sia chiaro già fin d’ora che è di questo si tratta e non altro, esattamente come per Buttiglione.
Per inciso domani, giovedì 17 dicembre, a Strasburgo si voterà una risoluzione sulla sussidiarietà che tende ad obbligare “tutti i Paesi”, cioè l’Italia, a rimuovere i simboli religiosi da tutti i luoghi pubblici. Anche questo in nome della non discriminazione, che si realizza discriminando i così detti simboli religiosi cattolici che sono i più invasivi. Espressione usata da Miguel Angel Martínez Martínez. Oggi ci sarebbe ancora tempo per raggiungere un compromesso, vedremo; francamente dubito, ma spero di sbagliare.
Ricordo che la Corte costituzionale tedesca, in una recente attesissima sentenza, ha dichiarato che il Trattato di Lisbona non è in contrasto con la Costituzione della Germania, ma le decisioni conseguenti soprattutto alla Carta dei diritti fondamentali si applicheranno nel Paese solo se non in contrasto con le Leggi tedesche.
Viviamo in tempi difficili, e non possiamo escludere queste forme moderne di persecuzione, che dovremo sopportare cristianamente, ma nessuno ci obbliga a cercarcele, anche perché sono a danno di tutti; anche questo che sia chiaro.

mercoledì 16 dicembre 2009
Autore: Salina, Giorgio
Fonte: CulturaCattolica.it
Nella foto la signora Viviane Reding