MADRID, lunedì, 27 settembre 2004 (ZENIT.org>Veritas).- Il disegno di legge di iniziativa popolare, diretto ad impedire l’equiparazione delle unioni omosessuali con il matrimonio è stato presentato venerdì scorso. Il suo obiettivo, hanno spiegato i promotori, è di “portare in Parlamento il sentimento maggioritario delle famiglie spagnole”.
Gli autori della proposta, appartenenti al Foro Español de la Familia (FEF), si sono detti fiduciosi di poter raccogliere nell’arco di sei mesi le cinquecento mila firme richieste dalla legge per obbligare il Parlamento a prendere in esame e votare la proposta.In una conferenza stampa, i responsabili del Foro hanno chiarito che l’obiettivo dell’iniziativa è di “salvaguardare i diritti del matrimonio, della famiglia e dei bambini, in relazione ad altri tipi di unioni”.
Concretamente, la proposta prevede la modifica dell’articolo 44.1 del Codice civile “in modo da specificare espressamente che l’unione matrimoniale è l’unica possibile per l’uomo e la donna”; e l’articolo 175.4, in modo che “al di fuori dell’adozione da parte del marito e della moglie, nessuno può essere adottato da più di una persona”.
José Gabaldón presidente del Foro, durante la presentazione della campagna, ha segnalato che uno degli obiettivi è quello di consentire all’opinione pubblica di “conoscere la verità sulle istituzioni per poter valutare in modo critico”.
Da parte sua, Benigno Blanco, vicepresidente, ha sottolineato che si deve “ascoltare la voce del popolo, la voce della strada”.
Tre mila ufficiali sparsi per tutta la Spagna saranno incaricati di effettuare la raccolta di firme con ogni garanzia che prevede la legge e con la supervisione della Giunta elettorale centrale.
Il FEF lancerà la campagna di informazione diretta all’opinione pubblica, affinché tutti possano avere l’opportunità di partecipare, anche se “trattandosi di un movimento familiare, confidiamo che già il passaparola possa rappresentare la prima campagna informativa”, ha affermato Blanco.
Tenendo conto che “il matrimonio è un’istituzione apprezzata e voluta dai cittadini spagnoli (di 100 coppie, 94 sono sposate)”, il vicepresidente del FEF confida nel fatto che “un’iniziativa di tale spessore democratico venga ascoltata”.
Nella conferenza stampa, hanno inoltre partecipato Luis Carbonel, presidente della “Confederación Católica de Padres de Alumnos” (CONCAPA); e Mercedes Coloma, rappresentante della “Federación de Asociaciones de Padres de Alumnos de Centros de Enseñanza” (FAPACE).
“Pretendiamo dal Governo un gioco pulito”, ha detto Carbone. “Che non appoggi il progetto finché il Foro non abbia consegnato le firme di questa iniziativa popolare”, ha aggiunto.
Da parte sua, Coloma ha riportato i dati di uno studio dell’Istituto nazionale di statistica spagnolo (INE), dai quali risulta che su undici milioni di unioni familiari vi sono solo dieci mila unioni omosessuali (l’80% contro lo 0,9%) e ha affermato che “l’equiparazione non risolve le pratiche di una minoranza”.
Benigno Blanco ha poi ricordato che “il matrimonio è un’istituzione che esiste dagli albori dell’umanità e che non è stata creata né dal Papa né dal Governo”.
In questo senso, il vicepresidente del FEF nega che con questa iniziativa popolare si neghi il diritto degli omosessuali al matrimonio, in quanto “ogni persona, quali che siano i suoi gusti sessuali, ha diritto al matrimonio; altra cosa – ha aggiunto – è che talune persone, per propria inclinazione sessuale, non optino per esso”.
“Non si può distorcere il concetto di matrimonio, o confondere la realtà di questa istituzione. La nostra iniziativa non si pone contro nessuno, ma a favore della famiglia”, ha affermato.
Riguardo l’adozione, Blanco ha spiegato che “il Codice civile riconosce l’adozione come una forma di filiazione e che pertanto è esclusa l’adozione da parte di persone diverse”. Inoltre, essendo il matrimonio la “sede naturale della filiazione” e poiché si “adotta un bambino perché occupi il posto di un figlio”, è naturale che sia la coppia sposata ad avere il diritto ad adottare.
In questi termini ha motivato la modificazione dell’articolo del Codice civile sull’adozione, proposta dal disegno di legge di iniziativa popolare.
“La legge deve essere redatta, in generale, cercando la soluzione migliore, ciò che è più sicuro ed accertato, senza fare sperimenti con la salute dei bambini. Per gli altri casi esistono misure assistenziali”, ha risposto Blanco alla domanda di una giornalista riguardo ai diritti dei bambini che “già vivono con coppie omosessuali”.
Il FEF si è inoltre espresso sull’annunciata modificazione della legge sul divorzio. In questo contesto, Gabriel Gabaldón ha affermato che “la stabilità tra un uomo e una donna tocca l’interesse generale e che la sua rottura non coincide con tale interesse”.
Benigno Blanco ha ricordato infine che il FEF non aveva ricevuto ascolto (nonostante le petizioni formali presentate) nella fase precedente l’annuncio della modificazione della legge, affermando poi: “presenteremo delle alternative”.