Povera Italia, anche l’ovvio diventa un caso

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Stop al burqa, non si gira mascherati


In queste ore di grande attesa per il verdetto sul lodo Alfano, si è parlato, ma non troppo, della proposta parlamentare della Lega di rendere, senza equivoci, fuorilegge il burqa e quegli strani indumenti (islamici) che rendono irriconoscibile il volto di una persona. A scanso di equivoci, il burqa non ha nulla a che vedere con il velo o con i copricapi della suore: con il velo e con quei copricapi si è riconoscibili, col burqa no.
Va detto che esiste già una legge (1975) in materia di identificabilità delle persone che \’vieta l\’uso di caschi o qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona in luogo pubblico aperto al pubblico\’. Qualcuno, però, aggirava questa norma utilizzando la postilla \’salvo giustificato motivo\’. E la norma veniva aggirata sostendendo che il burqa fa parte della tradizione islamica e quindi sarebbe un giustificato motivo.

Precisato che non è affatto vero che il burq fa così parte delle tradizioni musulmane, è bene una volta tanto sgombrare il campo dagli equivoci e dalle sciocchezze che si dicono e si sono dette in queste ore. Prendo ad esempio le dichiarazioni di tale Donatella Ferranti, capogruppo Pd della Commissione Giustizia della Camera: \’E\’ una norma incostituzionale, che lede la libertà religiosa e sono del tutto strumentali i richiami all\’ordine pubblico. ma come può una legge parlare di affiliazione religiosa? Le suore sarebbero affiliate\’.

Con gente come la Ferranti non so proprio dove andranno a finire questa povera Italia e questa povera Europa. Scommetto che la mitica Donatella è una di quelle che per il rispetto degli altri consiglia di non fare i presepi a scuola, di togliere i crocefissi dalle aule, di censurare la parolina magica Gesù dai canti, eccetera eccetera… Lei una di quelle che dice: cautela, perbacco!

Però le donne islamiche possono andare in giro mascherate.

Se una di loro commette un omicidio e poi fugge, e non è riconoscibile perchè ha il burqa, pazienza, la libertà religiosa (solo dell\’Islam) prima di tutto. E se queste signore vogliono farsi la carta d\’identità col burqa, ne hanno naturalmente tutto il diritto, ci mancherebbe!

La proposta della Lega è talmente banale che non se ne dovrebbe neppure discutere in un paese normale: è ovvio che una donna (o un uomo) non posso girare mascherati. Non c\’entra la libertà religiosa. C\’entra Cesare, non c\’entra Dio: questi signori progressisti che vogliono tappare la bocca in continuazione alla Chiesa, continuano ad inchinarsi di fronte a Maometto e fra un po\’ regaleranno l\’Occidente all\’Islam. Ma cosa direbbe la signora Ferranti se domattina la Chiesa cattolica chiedesse ai fedeli di girare con un coltellaccio lungo 50cm, perchè così vuole Gesù? Darebbe l\’ok perchè non si può sopprimere la libertà religiosa, oppure (giustamente) farebbe maramao a Papa e compagnia bella del Vaticano, reclamando la sovranità delle leggi nazionali e sbattendo in galera chi gira con quel coltellaccio?

Solo il pensiero che si sta discutendo anche su questa elementare norma (che a dire il vero doveva già essere applicata dal 1975) la dice lunga, cari amici, su come siamo ridotti.
(Massimo Pandolfi)

(07/10/09 – (C) Vite Spericolate)