Pernacchie elettorali


Lunedì scorso, il Card. Ruini ha parlato delle elezioni indicando come riferimento per il voto un testo del 2002, approvato dall’allora Card. Ratzinger e da Papa Wojtyla. Rileggendolo con occhi di laico, l’abbiamo trovato davvero “inte-lligente”: ci sembrava un discorso logico, con indicazioni di puro buon Senso Comune.








Ma le due paginone delle “Lettere al Direttore” di Avvenire del 22 marzo ci hanno riportato alla realtà. Alla faccia della millantata “unità” – che si sarebbe espressa in occasione del Referendum sull’uccisione di embrioni -, non sono pochi i lettori che ancora antepongono il presunto “conflitto di interessi” alla difesa della vita umana prenatale.


Chi, poi, è dedito alla lettura di comunicati e bollettini di movimenti cattolici vari, ha un più puntuale “termometro” della confusione regnante. Ad esempio, i giovani (?) comboniani vedono prioritario il ritiro immediato delle truppe dall’Iraq. Evidentemente, per loro, la tutela della famiglia monogamica, indissolubile e – dobbiamo aggiungere in questi tempi – eterosessuale, è un tema non abbastanza giovanile o missionario.


Ignorato da quasi tutti, riemerge pure il vecchissimo “gesuita orfano di Berlinguer“, che fa schierare la (un tempo) autorevole Aggiornamenti Sociali in difesa…. della Costituzione Repubblicana! Forse gli sfugge il seguente aggiornamento sociale: l’anziano che i nipoti sopprimeranno per far vacanze spensierate (=eutanasia) potrebbe essere lui.


L’apogeo della confusione? Viene addirittura da un vescovo, per giunta Presidente di “Pax Christi”: il Vescovo di Pescara si irrita perché riceve propaganda elettorale da Forza Italia. E pazienza. Ma poi indica così le sue “priorità nel voto”: “i poveri, la vita delle nostre famiglie, la vita dei giovani, la storia degli stranieri, la fatica degli educatori, le attese delle donne, l’impegno della società civile, la testimonianza delle nostre comunità, l’ambiente che ci accoglie e la terra che ci nutre, la dignità di ogni cittadino, la vita di tutte e di tutti“. Manca solo il drammatico tema dell’estinzione della foca monaca e poi c’è tutto.


Battute a parte, non è da oggi che piscis a capite foetet e, quindi, sorge una domanda: che ne han fatto i cattolici del ben più esplicito documento vaticano del 2002?


Ne han fatto… un pernacchio! E’ un pernacchio clamoroso: a Wojtyla, Ratzinger, Ruini… e si hanno problemi d’udito se, invece dei pernacchi, si sentono solo le critiche provenienti dalla “Rosa nel Pugno”.


Alcuni ci spiegano che è un problema di educazione; e sicuramente l’educazione è “IL” problema: ma quale crisi, in fondo, non è un problema di educazione?


Altri ci fanno meglio capire che il problema è l’obbedienza e la “collusione con i poteri forti”; e, certo, i cattolici hanno problemi d’obbedienza – a causa di una subalternità non solo culturale – almeno… dal giansenismo in poi! Ma come mai la disobbedienza in certi periodi – a volte anche per decenni – è stata quasi inesistente?


Come spiegare, dunque, il coro di pernacchie da parte di cattolici verso quelli che sono valori di ogni italiano?


E, soprattutto, che fare?


Noi possiamo solo invitare tutti a fare ognuno quel che può e che deve, e a farlo finché è giorno; magari preferendo un’autorevolezza senza stipendio all’interno del Comitato Scienza e Vita o del Forum delle Famiglie ad un anonimato parlamentare ben retribuito.


Così, FattiSentire.net – piccolo e solo virtuale – continuerà a darvi la possibilità di interpellare via e-mail le autorità sociali.


E’ poco per sovrastare le pernacchie al buon Papa Wojtyla, lo sappiamo. E’ poco anche dal punto di vista educativo. Soprattutto, è talmente poco da fare solo il solletico ai “poteri forti”. E’ poco ma non lo fanno altri e… da’ fastidio agli spernacchiatori: sta arrivandoci la periodica, ennesima, intimidatoria querela da parte della galassia omosessualista.


In ogni caso, non riusciamo a fare di più. Anche perché “Non tocca a noi dominare tutte le maree del mondo, il nostro compito è di fare il possibile per la salvezza degli anni nei quali viviamo, sradicando il male dai campi che conosciamo” (J. R. Tolkien).


Cari 25.000 amici di FattiSentire.net,


NOI ANDREMO A VOTARE e quelle sopra esposte sono le “indicazioni di voto” che ci sentiamo di darvi.
Se vi abbiamo delusi perché non erano quelle che vi aspettavate, ci dispiace.


Speriamo almeno di non essere stati superficiali.


FattiSentire.net


Milano, 25 marzo 2006