Obiezione di coscienza. Obama per l’abolizione
Obama ha scelto la “cattolica” abortista Kathleen Sebelius per la carica di segretario del Department of Health and Human Services ed ora si prepara a rivedere la clausola varata sotto l’amministrazione Bush che permette ai medici di appellarsi all’obiezione di coscienza in caso di contrarietà alle pratiche abortive. Peggio di così…
All’indomani della designazione di Kathleen Sebelius, governatrice del Kansas, a segretario alla Sanità, si riaccende la polemica contro le riforme dell’amministrazione Obama. Tra le varie rivoluzioni che il presidente vuole portare avanti, c’è anche quella di rivedere – ma molti siti cattolici Usa già usano la parola eliminare – la «conscience clause», ovvero la clausola varata sotto l’amministrazione Bush che permette ai medici di appellarsi all’obiezione di coscienza in caso di contrarietà alle pratiche abortive. Stando a quanto reso noto dalla rete televisiva Fox News, il presidente americano Barack Obama giudicherebbe la clausola e la sua estensione – ai casi in cui i medici potrebbero anche rifiutarsi di dare informazioni sulla contraccezione – «troppo vaga».
Ad aggiungere altra carne al fuoco c’è il nuovo segretario alla Sanità. Non è un mistero infatti la posizione che Sebelius ha verso l’aborto. Cattolica, la governatrice del Kansas si è sempre schierata a favore, anche nei casi avanzati di gravidanza: un particolare che a molti repubblicani proprio non va giù. Ora, la possibilità che la Casa Bianca decida di eliminare la clausola varata da Bush, accende ancora di più gli animi dei conservatori. E Tony Perkins, del gruppo che si batte contro l’aborto Family Research Council, ha sottolineato che «nessuno dovrebbe essere costretto ad abortire, e nessuno anche dovrebbe essere costretto a effettuare l’aborto violando le proprie convinzioni religiose o etiche».
Il Giornale n. 54 del 2009-03-04 pagina 16