Bologna: e ora i 10 comandamenti gay

L’escalation della Giunta Cofferati continua: dopo il grosso finanziamento al "Party cittadino dello Sballo", l’attacco alla Cattedrale di San Pietro, il finanziamento alla Mostra su "La Madonna piange sperma", una nuova manifestazione di cosa sta a cuore alla Giunta di Centro-Sinistra.

I dieci comandamenti in versione gay. Promette di aprire un altro fronte di scontro tra Curia e istituzioni il tema dell´opera «Meno dieci, più dieci» di Mariagrazia «Migi» Pecoraro, inserita all´ultimo momento nell´elenco di opere della mostra Recombinant Women, organizzata da Arcilesbica dal 24 al 30 giugno al Baraccano e patrocinata dal quartiere Santo Stefano e dal Comune. Cinque tavole con una «diavolessa» nera che mostra le tavole i «comandamenti gay». Tra gli altri: «Se lo desideri commetti con lei atti impuri che entrambe volete», «Ricordati di non santificare le loro feste ma celebra le tue», «Ruba i simboli che ti condannano».

Chiuso il caso della mostra «blasfema» «La Madonna Piange sperma», con il presidente del quartiere Carmelo Adagio che ieri ha assolto anche gli organizzatori: «Jurta ha commesso un errore, ma la convenzione con gli organizzatori per quest´anno non salterà», scoppia quindi un´altra polemica.

La mostra Recombined Women comprende una cinquantina di opere di quattro artiste: Dora Bella, Raffaella Vischi, Maria Grazia Setzi, e, appunto, «Migi». Nobile il fine dell´allestimento: raccogliere fondi per Linea Lesbica, una linea telefonica di ascolto. A far discutere è però una delle opere inserite all´ultimo momento nella rassegna: una re-interpretazione gay dei dieci comandamenti. Dieci frasi. Alcune innocue – per esempio «onora chi ha avuto rispetto di te» – altre che mettono all´indice alcuni dei più antichi precetti religiosi, come: «Abbi te stessa e le altre al di fuori di un d-io». «Significa semplicemente credi in te stessa senza farti influenzare da quel che è fuori di te, compreso Dio» minimizza l´autrice.

Ma il presidente del quartiere Santo Stefano Andrea Forlani non ci sta:«Non ne sapevo nulla. Non avevo mai visto quest´opera». Ma in bilico ora c´è soprattutto il patrocinio del quartiere, «che sarà confermato solo per le opere su cui io l´avevo concesso» scandisce. Come dire, senza i «comandamenti gay». «Non si tratta di censura – aggiunge Forlani – ma di correttezza. Io quelle tavole non le avevo mai viste».

Resta sorpresa la presidente di Arcilesbica Paola Brandolini, che in mattinata aveva attaccato la Curia per il pressing fatto per la cancellazione de «La Madonna piange sperma»: «E´ vero che Forlani non aveva visto l´opera, che è stata finita da poco, ma secondo noi non offende nessuno. Esprime solo il punto di vista di una categoria soggetta da sempre a discriminazioni, anche da parte della chiesa. Comunque – conclude – questa sera riuniremo il nostro direttivo per capire se ritirarla o meno».