L’ONU condanna la clonazione umana ma nessuno se ne accorge
L’Onu non è certo un organismo notoriamente sensibile al diritto alla vita. Per questo quando le sue stanze ospitano decisioni “controcorrente” la notizia balza all’occhio. O così dovrebbe…
L’Onu non è certo un organismo notoriamente sensibile al diritto alla vita. Per questo quando le sue stanze ospitano decisioni controcorrente (contro la corrente che normalmente fluisce da quelle parti) la notizia balza all’occhio. O così dovrebbe.
Venerdì 18 febbraio, dopo una settimana di estenuanti dibattiti, e circa tre anni di stallo, è stata votata una dichiarazione di condanna di ogni tipo di clonazione umana, compresa quella che, in modo buonista e ipocrita, viene definita “terapeutica”. Le sue pratiche sono state infatti definite «incompatibili con la dignità umana e con la protezione della vita umana». 71 i voti a favore, 35 i contrari, 43 le astensioni. Equilibrio precario, certo, ma segnale forte e chiaro. C’è da ringraziare il Costa Rica, la cui delegazione ha guidato la battaglia.
Gli è però che non ne ha parlato nessuno, o comunque pochissimi. A tacere sono stati anzitutto i grandi quotidiani statunitensi, persino quelli conservatori di solito sensibili. In Italia ne ha dato notizia praticamente solo L’Indipendente di Gennaro Malgieri. La votazione, giunta a ora tarda, a chiusura di settimana e praticamente in un clima che già dava per scontato l’esito contrario, è insomma caduta nel vuoto. Incredibile.
Fortunatamente, stampa a parte, non sono mancati gli echi politici. Americani. Il senatore Sam Brownback, repubblicano del Kansas, ha letto la decisione come un importante incoraggiamento da parte della comunità internazionale per chi, per esempio lui, sta cercando di ottenere, a livello nazionale, i medesimi risultati. Rick Santorum, senatore repubblicano e cattolico della Pennsylvania (peraltro recentemente al centro di controversie sul tema del diritto alla vita), ispirato dalla decisione dell’Onu, si è detto pronto a rilanciare la battaglia anche in patria. Il suo collega Brownback, infatti, conta di reintrodurre presto al Senato la proposta di legge sul divieto totale della clonazione umana. La Camera l’ha già approvata per ben due volte e il presidente George W. Bush l’appoggia esplicitamente.
di Respinti Marco, in Tempi Numero: 10 – 3 Marzo 2005