Ma il referendum non vale una bestemmia
Scherza coi fanti
La Madonna usata per il referendum
E’ un vezzo e una pretesa lo stabilire a priori il livello di un confronto di posizioni di ideali. Soprattutto se di mezzo c’è la satira. Allora è facilissimo passare dal motteggio alla villania, dal sorriso al ghigno, dall’umorismo alla profanazione, alla bestemmia. Enrico Deaglio, direttore del Diario, a nome della redazione dichiara: “Siamo pronti a repliche polemiche; ma che siano al nostro livello”.
Vediamo il livello, allora. La copertina del settimanale accennato reca una elaborazione del dipinto di Kuzma Petrov-Vodkin La Madre di Dio, la pietà dei cuori malvagi (1914-1915); sopra il viso della Madonna è stata aggiunta una domanda: fecondazione eterologa? Sotto c’è la risposta: Maria disse di sì.
Guai a chi scende di livello nel dialogo scherzoso. Ma è un dialogo? Ed è scherzoso?
Come si può intuire, tutta la montatura è orientata alla propaganda per smuovere gli elettori al referendum per la fecondazione artificiale, così che si vada a votare e si voti per la revisione della legge 40 giudicata troppo restrittiva. Dunque, uso degli ovuli fecondati per sperimentazione o altro, fecondazione eterologa ecc. Si sa che i vescovi italiani hanno consigliato di astenersi d’andare a votare. Tutto ciò che può far discutere su questa scelta può forse smuovere qualcuno a recarsi al seggio referendario. E qui non pare ci siano limiti al buon gusto: si preferisce scherzare coi santi e lasciare a lato i fanti.
Punto di partenza di tutta l’operazione, come si intuisce di primo acchito: “la meravigliosa vicenda del concepimento di Cristo, nato da una giovanissima Maria con seme diverso da quello del marito Giuseppe e con ambedue i genitori avvertiti e consenzienti”. Per un estraneo o un contrapposto alla fede la battuta può anche strappare una increspatura di sorriso anche troppo facile. Il fatto è che c’è gente che sull’incarnazione del Verbo in Gesù di Nazaret nel seno purissimo di Maria punta la vita ed è pronta a morire. Il mistero profanato sulla copertina del Diario è il centro del messaggio cristiano e il motivo ultimo della vita di chi è fedele alla parola di Dio.
Non meritano un minimo di rispetto queste centinaia di migliaia di persone – senza sognare a un’epoca di cristianità -; possono essere sbeffeggiate a piacere in ciò che di più intimo nascondono in cuore? Non si sta sognando a un vilipendio di una religione di Stato, che non c’è più. Ma il rispetto di chi crede cristianamente dovrebbe invitare a una mano più leggera. Si possono dire le bestemmie più sboccate e disonoranti con la disinvoltura di chi non conosce gli effetti dei propri gesti o è perfino convinto d’aver messo in carta una trovata geniale. E chi si sente offeso, s’aggiusti. Siamo o non siamo intelligenti? E lo Spirito santo non c’entra nulla? O Deaglio ne fa le veci?
Il Giorno-Quotidiano Nazionale 2005-05-07
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LA PROVOCAZIONE DE “IL DIARIO”
Quella copertina “blasfema” spacca laici e religiosi dell’Ulivo
Roma – È scontro politico sulla copertina-choc del settimanale “Diario” sulla fecondazione eterologa. Per promuovere la campagna per il sì al referendum del 12 e 13 giugno, il giornale diretto da Enrico Deaglio ha scelto provocatoriamente una “testimonial d’eccezione”: la Madonna. “Fecondazione eterologa?” scrive in grande la rivista sopra un’immagine della Vergine. “Maria disse si” è la risposta. Una scelta di certo molto forte e che provoca l’immediata reazione del mondo politico. E se i Radicali approvano la provocazione, nei comitati promotori del referendum più di qualcuno si chiede se, in fondo, un’opzione di questo tipo non sia, a conti fatti, controproducente. «La maternità della Madonna rientra nell’ambito della fede, la procreazione medicalmente assistita è questione che ha a che fare invece con la laicità dello Stato, quindi la copertina di “Diario” mi pare del tutto fuori luogo», afferma Marcella Lucidi, deputata diessina della componente dei “Cristiano Sociali”. La Lucidi non accetta la radicalizzazione dello scontro tra laici e cattolici.
Una copertina “bellissima”, “divertente”, Deaglio “è sempre intelligente”. Il creativo Oliviero Toscani promuove a pieni voti la provocazione. «Non vedo – aggiunge – cosa ci sia di male. Ne ho piene le scatole – attacca, a sua volta provocatoriamente – di questa teocrazia… emigrerò in Olanda. Insomma la gente intelligente andrà a votare e voterà quattro sì, i bigotti, gli strozzini etici e morali voteranno no. Io, e tutta la mia famiglia andremo a votare e voteremo sì a tutti e quattro i quesiti».
Una «provocazione paradossale. Ma del tutto veritiera», dice Giorgio Tonini, senatore diessino e esponente dei Cristiano sociali. «Ogni credente sa che la nostra fede si fonda proprio sul mistero di una fecondazione eterologa», dice Tonini, aggiungendo che «in giro c’e un po’ troppo bigottismo». Tuttavia, il disagio nei cattolici dell’Unione c’è. Rosy Bindi della Margherita invita a usare «toni seri su problemi seri che rischiano di dividere il Paese». Anche Katia Zanotti e Chiara Moroni, che pure hanno partecipato alla raccolta delle firme, prendono le distanze. La deputata del Nuovo Psi sottolinea che «ci sono tanti buoni motivi per convincere la gente ad andare a votare e votare sì che non occorre usare questi metodi anche blasfemi». Mentre la collega dei comitati, la diessina Zanotti, le fa da coro spiegando di avere “qualche riserva” sulla scelta di Deaglio perché, se possibile «non va estremizzato lo scontro con i cattolici».
La Padania [Data pubblicazione: 08/05/2005]