La vittoria dei “sì” al referendum porterebbe a conseguenze di grande disumanità

Intervista a Giuseppe Noia, professore associato di Ginecologia e Ostetricia


Se i referendum abrogativi della legge 40/2004 sulla procreazione medicalmente assistita venissero votati a maggioranza, questo porterebbe “conseguenze individuali, familiari e sociali di grande disumanità”.

Lo ha dichiarato in una intervista a ZENIT il professor Giuseppe Noia, professore associato di Ginecologia e Ostetricia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, Presidente della Commissione Scientifica della Federazione Italiana dei Consultori d’Ispirazione Cristiana.


Nel prendere in esame la legge 40, il professor Noia ha affermato: “La mia valutazione si fonda su argomenti che non impegnano l’etica della fede e le conseguenti scelte particolari del Magistero Cattolico. Dobbiamo dire che non esiste un modo umano di praticare fecondazione artificiale in quanto l’uso della provetta per fabbricare embrioni comporta un prezzo altissimo in termini di vite innocenti”.


“E questo è il dato della scienza che ce lo dice – ha poi sottolineato –. Tuttavia, sul piano di una valutazione politica concreta questa legge è preferibile perché ubbidisce allo spirito di ridurre il danno che il referendum abrogativo allargherebbe a dismisura e mette dei paletti importanti per la difesa della dignità umana”.


Se fossero votati a maggioranza, i referendum abrogativi migliorerebbero o peggiorerebbero la situazione?


Noia: Sicuramente la peggiorerebbero ma non peggiorerebbero solo il quadro generale sul piano più strettamente giuridico storico e politico: allargherebbero in maniera incontrollata tutta una serie di scelte non etiche che porterebbero conseguenze individuali, familiari e sociali di grande disumanità.


E a chi dice che questa legge è crudele si può rispondere con molta pacatezza che non c’è crudeltà più grande di chi vuole chiudere gli occhi del cuore dinanzi alle centinaia di migliaia di embrioni congelati, usati e cosificati in tutti i Centri di fecondazione artificiale del mondo.


L’approvazione dei referendum permetterebbe una serie di misure come la selezione degli embrioni, il commercio di gameti, la clonazione e l’utilizzazione degli embrioni come cavie. Da molte parti si paventano aberrazioni di tipo eugenetico. Che ne pensa?


Noia: Credo che chi voglia non vedere un eugenismo diffuso che pervade tutta la nostra società negli ultimi 40 anni voglia chiudersi in una forma di narcosi del cuore. Ecco perché, nell’attuale panorama di manipolazione culturale della verità sulla persona umana abbiamo l’obbligo di gridare e gridare forte le nostre opinioni.


L’embrione ci interroga, interroga ogni coscienza e tutta la coscienza, sul perché il pensiero umano storico-politico, scientifico, giuridico, letterario, non riesca più a leggere la realtà umana con la sana ragione e chiamare bene il bene e male il male, In questa deriva etica globale, il fatto meraviglioso del concepimento di un essere umano non è considerato importante perché avviene nel nascondimento, senza luci abbaglianti o percezioni sensoriali dirette.


Ma il nascondimento è anche la dimensione in cui avviene la fotosintesi clorofilliana da cui trae origine l’energia che manda avanti la nostra esistenza. Il nascondimento è la dimensione in cui è avvenuta la Rivelazione, dove, fatto apparentemente assurdo e straordinario, un Dio si fa embrione.


Lei ha lavorato e lavora tuttora su progetti di ricerca con cellule staminali adulte. Può fornire qualche elemento in più per comprendere le differenze tra le cellule staminali embrionali e quelle adulte, e le potenzialità di quest’ultime?


Noia: Sul piano clinico posso affermare un’esperienza che nel nostro Dipartimento dell’Università Cattolica ha già visto applicazioni cliniche nell’uso delle cellule staminali adulte da diversi anni. Infatti, nel carcinoma ovarico avanzato la sopravvivenza con staminali delle stesse pazienti, prelevate prima della chemioterapia e reinfuse dopo, ha migliorato la sopravvivenza a 5 anni dall’11 al 59%.


Sul piano, invece, sperimentale, abbiamo ideato un modello originale di xeno-trapianto nell’ovino in cui le staminali del cordone ombelicale, iniettate sotto guida ecografica in un sito che è fuori dal corpo dell’embrione ovino (cavità celomatica) hanno la grande potenzialità di raggiungere gli organi ematopoietici all’interno dell’embrione ovino, di attecchire e di iniziare una trans-differenziazione.


Tale contributo è stato pubblicato su Stem Cell nel 2003 e spalanca una finestra su cure prenatali di malattie genetiche, come la talassemia, che potrebbero essere una risposta alla diagnosi pre-impianto ed alla eliminazione degli embrioni malati.


Questi sono i nostri contributi reali all’uso delle staminali adulte: stiamo ancora aspettando dopo 30 anni di vedere qualcosa di scientificamente serio, ma rispettoso dell’uomo, da coloro che vogliono usare a tutti i costi le cellule staminali embrionali.


Il cardinale Camillo Ruini e la Conferenza Episcopale Italiana hanno lanciato un appello ai cattolici per non andare a votare. Qual è il suo parere in proposito?


Noia: Credo sia molto giusto l’appello del Cardinal Ruini poiché secondo la mia modesta opinione esso non è espressione di mancanza di senso civico, anzi al contrario, poiché rispecchia una strategia politica per salvare il bene prezioso dell’uomo, di ogni uomo e tutto l’uomo, rappresenta il massimo gesto di responsabilità civile.


Il non voto esprime in sostanza le libertà civili primarie come l’avversione alle discriminazioni verso i più deboli e alla frantumazione socio-culturale della famiglia.


 6 marzo 2005 – ZENIT.org.


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