L’UNIONE pro islam

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Aiuto, vogliono islamizzare l’Italia


A lanciare l’allarme è il senatore di An Giuseppe Valditara, che spulciando il programma dell’Unione ha scovato un “dettaglio” inquietante a pagina 256: «Riformare la legge sulla cittadinanza legandola per i nuovi nati allo “ius soli”», per cui è cittadino di una nazione chi in quella nazione è nato, indipendentemente dal passaporto dei suoi genitori…

«Se la sinistra vincerà le elezioni andremo incontro alla libanizzazione dell’Italia: nel giro di un ventennio il nostro sarà un Paese a maggioranza islamica, dove ai cristiani non resterà che la via della fuga». A lanciare l’allarme è il senatore di An Giuseppe Valditara, che spulciando il programma dell’Unione ha scovato un “dettaglio” inquietante a pagina 256: «Riformare la legge sulla cittadinanza legandola per i nuovi nati allo “ius soli”». Una norma nascosta dietro un latinismo messo lì in una righetta, che «rischia di spazzare via la nostra civiltà», avverte Valditara. Nessuno finora se n’era accorto, forse perché in pochi se ne intendono dello “ius soli” che sta così a cuore a Romano Prodi. Norma che, guarda caso, è proprio quella chiesta dalla Consulta islamica allo Stato italiano.
Nel diritto si distingue lo “ius sanguinis”, ovvero il criterio – adottato nella stragrande maggioranza dei casi anche in Italia – per cui si diventa cittadini sulla base della nascita da un cittadino italiano, dallo “ius soli”, per cui è cittadino di una nazione chi in quella nazione è nato, indipendentemente dal passaporto dei suoi genitori.
Meccanismo introdotto all’origine negli Usa, perché erano una nazione disabitata che aveva bisogno di braccia, e in Francia dopo le guerre napoleoniche, che avevano falcidiato la popolazione. Criterio che ora, però, questi Paesi stanno cercando di superare. Prodi, invece, lo “ius soli” è pronto a introdurlo.
Cosa succederebbe in Italia se dovesse entrare in vigore lo ius soli? Valditara lo spiega con l’esempio del Libano. «Sino agli anni Cinquanta, la maggioranza della popolazione libanese era cristiana», ricorda, «quando i musulmani hanno acquisito demograficamente la maggioranza, hanno rivendicato più spazi politici. Da lì è scoppiata la guerra civile, poi vinta dai musulmani, col risultato che oggi c’è una grossa crisi della comunità cristiana, che sta fuggendo in America e in Francia».
Per rendere meglio l’idea, il senatore di An suggerisce di dare un’occhiata a una qualsiasi clinica di ostetricia: «Il 20% di bambini che nascono ogni anno in Italia sono islamici. Tutti figli di genitori in regola, ma saranno sempre di più se dovesse passare la linea della sinistra», prevede Valditara. «Basterà che una qualsiasi donna islamica incinta arrivi in Italia a partorire e il suo bambino diventerà italiano, per giunta clandestino». Il vero rischio, per l’esponente di An, è che « nel giro di vent’anni il nostro diventi un Paese a maggioranza islamica», soprattutto considerando il crollo demografico che l’Italia subisce ormai da anni. In poco più di dieci anni, secondo i dati del ministero del Welfare, i bambini e gli adolescenti, che rappresentano il 17,2% della popolazione italiana, sono diminuiti di 1.675.618 unità. Risultato: il nostro Paese figura oggi come la nazione con il più basso indice di fecondità: 1,26 bambini per donna. Cosa ha in programma il governo per disinnescare la crescita zero? «Abbiamo previsto il bonus bebè per favorire la natalità», ricorda il senatore. Non solo: «Con la legge Biagi, abbiamo incoraggiato il part time, che si è fortemente diffuso in questi anni tra le donne». Poi c’è la politica di An, che «propone di spalmare il reddito sul quoziente familiare, graduando la tassazione in base al numero di componenti della famiglia. Noi crediamo nell’integrazione, che è doverosa», tiene a precisare Valditara, «ma dobbiamo essere consapevoli della nostra identità, altrimenti verremo spazzati via» .


di Barbara Romano


Libero 26 marzo 06