Intervista al ginecologo Forleo

«Abolendo alcuni articoli, si tornerebbe al caos di prima»
di Pier Luigi Fornari


La vittoria dei “sì” non potrebbe che far tornare a quel disordine che dominava prima della approvazione della legge sulla procreazione assistita, con il rischio di gravidanze come quella della donna rumena divenuta madre a quasi settant’anni. L’avvertimento viene da Romano Forleo, famoso ginecologo, docente universitario di ginecologia psicosomatica, componente del Comitato nazionale di Bioetica, e da ieri uno dei membri del neonato comitato “Scienza&vita”.

«Questa legge – spiega il docente – deve essere, in molte parti rivista, e sperimentata, e troncare questo percorso con i quesiti referendari, proprio quando si comincia a dare un ordine in questo settore estremamente delicato, rischia di riportarci a una situazione in cui ciascuno fa quello che vuole».

Insomma, bisogna realisticamente considerare la scelta migliore.
Passando da uno stato in cui di fatto era lecito fare ciò che si voleva senza alcun controllo a una situazione in cui si è tentato di porre ordine, non si poteva non creare alcune problematiche. Esse vanno affrontate gradualmente e con grande serenità man mano che emergono, cambiando il regolamento, eventualmente modificando la legge per via parlamentare.


Cosa accadrebbe se i “sì” vincessero?
Si abolirebbero alcuni articoli, scatenando di nuovo il caos che c’era in precedenza e si rischierebbe di non fare nessuna legge. Fortunatamente è stato bocciato dalla Corte Costituzionale il quesito radicale che voleva abrogare integralmente la normativa, una prospettiva dannosissima.


Quali punti sarebbero più colpiti da questo ritorno al passato?
La tutela del nascituro ovviamente. Ma non solo questo, c’è il rischio di modificazione del genoma umano, di fatto si lascerebbe molto spazio di azione nelle mani di centri non controllati e non scientificamente all’altezza.


Con il rischio anche di pratiche eugenetiche?
Quando non c’era la legge, si poteva fare quel che si voleva, ad esempio quello che è avvenuto in Romania dove una signora di quasi settant’anni è stata trasformata in incubatrice di bambini che ovviamente poi hanno avuto dei problemi enormi. Questo potrebbe tornare ad accadere anche da noi.


Altri contraccolpi del referendum?
Impedisce che si faccia subito la modifica di introdurre la gratuità assoluta della procreazione medicalmente assistita per tutti, come sono gratuiti adesso l’aborto e tutti gli esami fatti durante la gravidanza. Occorre anche specificare meglio che lo Stato deve garantire il livello scientifico e clinico di chi opera in questo settore.


Le abrogazioni richieste dai quesiti sarebbe dannose anche in questo senso?
I referendum agiscono su settori delicati, su alcuni punti dove le certezze mancano, e non solo su un piano etico, ma anche su quello scientifico.


Allude al riconoscimento dell’embrione come persona?
Indipendentemente dal fatto che sia persona o non sia persona, che è classificazione filosofica, deve avere il rispetto dovuto a una persona umana, e non essere utilizzato neanche per il bene di altri.


In conclusione?
Ci troviamo di fronte a una legge appena uscita, molto discussa in Parlamento, in cui i “ma” e i “se” si moltiplicano da una parte e dall’altra, bisogna quindi confrontarsi con grande serenità. Non è insomma cosa da referendum.


(21 febbraio 2005) 

 
http://www.impegnoreferendum.it/Articoli/Interviste/20050221.htm