Veltroni si inchina al Papa e si piega alle gaye vacanze romane
Roma, 24 giugno, Walter Veltroni si genuflette davanti al Papa, prima che questi si rechi in visita al Quirinale. Pochi metri più in là, in una prestigiosa sala del Campidoglio, l’assessore alle politiche culturali Borgna presenta l’edizione 2005 del Gay Village, «una rassegna di punta e uno dei fiori all’occhiello del ricco programma dell’Estate Romana».
Roma, 24 giugno, Walter Veltroni si genuflette davanti al Papa, prima che questi si rechi in visita al Quirinale. Pochi metri più in là, in una prestigiosa sala del Campidoglio, l’assessore alle politiche culturali Borgna presenta l’edizione 2005 del Gay Village, «una rassegna di punta e uno dei fiori all’occhiello del ricco programma dell’Estate Romana».
Il Gay Village che dopo tre estati a Testaccio si trasferisce alle Terme di Caracalla, aprirà tutti i giorni, dal 30 giugno al 31 agosto, dalle 20 alle 2 di notte, con cinema, teatro, cabaret, ristoro, discoteca, sport (con un fitness club) e – come scrivono gli organizzatori – «una grande attenzione al sociale». Quale attenzione? La distribuzione gratuita, da parte di medici dell’Università di Tor Vergata, di materiale informativo sull’Aids e ben 200 mila profilattici. Imma Battaglia, presidente dell’Associazione Di Gay Project Onlus organizzatrice della manifestazione, tesse le lodi del primo cittadino e della sua giunta: «Ringrazio il Comune e il difensore civico per l’assegnazione di questo spazio pubblico. Roma ha la più alta concentrazione di gay e lesbiche d’Italia ma mancava un punto d’incontro. Il Gay Village ha riempito questo vuoto». Negli stessi giorni, sul sito del Comune di Roma, si apprende che sono iniziati i corsi sulla condizione e sui diritti di gay, lesbiche, bisex e transessuali. Il ciclo formativo, messo in piedi dall’assessorato alle pari opportunità, è destinato agli operatori comunali degli Urp (Uffici Relazione con il Pubblico) e alle ‘operatrici di parità’ dei Municipi. «Obiettivo immediato – scrive il Comune – è aumentare, nei frequentanti, le capacità di ascolto e supporto nei confronti di chi vive una realtà ancora a forte rischio di discriminazione. Obiettivo di lungo respiro: contribuire a fare di Roma una città ‘uguale per tutti’». Il sindaco, ad un incontro con le realtà no profit locali, elencò i contributi che molte di queste ricevevano per alcuni progetti. In chiusura Walter ringraziò anche gli oratori per l’opera educativa che compivano. Ma a questi neanche il becco di un quattrino.
di Filippo Cavazza
Tempi num.28 del 05/07/2005