I sindaci si ribellano di celebrare i matrimoni gay

Testo tratto da Avvenire


LO «STRAPPO» DI MADRID
L’esecutivo socialista costretto alla difesa: «Bisogna rispettare le leggi dello Stato». Il via libera alla discussa riforma è previsto per giugno dopo il voto in Senato


Matrimoni gay: i sindaci spagnoli pronti al rifiuto.


Il primo cittadino di Valladolid: io non celebrerò queste unioni Il ministro della Giustizia: «Deve farlo, è un pubblico ufficiale».


Da Madrid Michela Coricelli

La legge non è ancora stata approvata definitivamente, ma il primo via libera del Parlamento al «matrimonio» omosessuale ha già scatenato una grande polemica in Spagna. La reazione alla decisione del governo di Zapatero non è stata unanime, nonostante quello che direbbero i sondaggi. A giugno (quando la riforma, molto probabilmente, supererà l’ultimo esame), la «patata bollente» passerà ai sindaci e ai consiglieri municipali, responsabili della maggior parte dei matrimoni civili che si celebrano nel Paese iberico. Nelle ultime ore sono emerse voci di dissenso fra i primi cittadini di numerosi centri spagnoli, e poco a poco le critiche si sono moltiplicate: diversi sindaci del Partito popolare reclamano la possibilità di ricorrere all’obiezione di coscienza per non celebrare questi «matrimoni». Il primo è stato il sindaco di Valladolid: «Oggi come oggi – ha detto Javier León de la Rivera – non eserciterò questo diritto e non lo delegherò a nessun altro consigliere». De la Rivera assicura che non ha nulla contro il riconoscimento dei diritti degli omosessuali, ma la sua opposizione all’impiego della definizione di «matrimonio» è netta: «Non sposerò mai una coppia omosessuale. Ho un enorme rispetto per loro – ha detto durante un’intervista alcuni mesi fa – ho amici omosessuali che si sono espressi a favore del matrimonio. Bisogna fare una legge che regolarizzi la situazione di queste coppie, ma chiamarlo matrimonio è uno sproposito». Valladolid ha aperto la strada a posizioni analoghe. Il sindaco di Avila, Miguel Ángel García, ha detto che deciderà «secondo coscienza» quando vedrà il testo della legge, mentre per il primo cittadino di Villarta de San Juan (Ciudad Real), Vicente Gil Ortega, «bisognerà stabilire quale potrebbe essere la sanzione per chi si rifiuta di sposare gli omosessuali, ma è chiaro che è nostro diritto non farlo. L’obiezione ci assiste». Non ne è affatto sicuro il suo collega de El Ejido, paesino in provincia di Almeria (Andalusia), Ju an Eciso: «Se la mia religione e la mia coscienza mi impediscono di celebrare questi matrimoni – ha detto al quotidiano La Razón – delegherò un consigliere di un altro gruppo che non abbia problemi. Ciò che sembra chiaro è che la legge ci obbliga». Di fronte all’ondata di critiche da parte dei sindaci del Pp che si oppongono alle nozze gay, il ministro della Giustizia Juan Fernando López Aguilar ha ribadito che in una società democratica «non si può ricorrere all’obiezione di coscienza per compiere le leggi approvate dal Parlamento». In linea con quanto già detto dalla vicepremier Maria Teresa Fernandez de la Vega, il responsabile della giustizia afferma che il diritto «ci obbliga tutti» al rispetto, ma in modo speciale i responsabili e i funzionari pubblici: «Compiere la legge – ha aggiunto – non riguarda nel modo più assoluto né la libertà di coscienza, né la libertà religiosa, né i sacramenti», perché comunque in Spagna il matrimonio religioso viene salvaguardato». il sindaco de La Coruña, il socialista Francisco Vázquez, presidente della Federazione Spagnola di Municipi e Province, ha detto che in Senato non voterà a favore della modifica del matrimonio! anche se, ha sottolineato, rispetteremo la legge. Anche i giudici possono celebrare nozze civili: per il Consiglio Generale del Potere Giudiziario (contrario al matrimonio omosessuale, ma a favore della regolarizzazione delle unioni di fatto gay), chi è chiamato a questo esercizio dovrà rimettersi alla legge – «piaccia o non piaccia» – e dovrà applicarla, ma prevedono che qualche giudice possa ricorrere al Tribunale Costituzionale contro la legge. Per il consigliere socialista di Madrid Pedro Zerolo i giudici non possono ricorrere all’obiezione di coscienza per non celebrare nozze fra persone dello stesso sesso, ma i sindaci sì, a patto di delegare questa funzione ad altri consiglieri del municipio. Ma intanto si registrano defezioni anche a sinistra: il sindaco de La Coruña, il socialista Francis co Vázquez, presidente della Federazione Spagnola di Municipi e Province, ha detto che in Senato non voterà a favore della modifica del matrimonio.