In mezzo a tante brutte notizie è bene leggere anche qualcosa di edificante!
Le parole di Benedetto XVI all’Angelus di oggi, venerdì 8 dicembre, festa dell’Immacolata Concezione di Maria
Cari fratelli e sorelle!
Quest’oggi celebriamo una delle feste della Beata Vergine più belle e popolari: l’Immacolata Concezione. Maria non solo non ha commesso alcun peccato, ma è stata preservata persino da quella comune eredità del genere umano che è la colpa originale. E ciò a motivo della missione alla quale da sempre Dio l’ha destinata: essere la Madre del Redentore. Tutto questo è contenuto nella verità di fede dell'”Immacolata Concezione”. Il fondamento biblico di questo dogma si trova nelle parole che l’Angelo rivolse alla fanciulla di Nazaret: “Rallegrati, piena di grazia, il Signore è con te” ( Lc 1,28). “Piena di grazia” – nell’originale greco kecharitoméne – è il nome più bello di Maria, nome che Le ha dato Dio stesso, per indicare che è da sempre e per sempre l’amata, l’eletta, la prescelta per accogliere il dono più prezioso, Gesù, “l’amore incarnato di Dio” (Enc. Deus caritas est, 12).
Possiamo domandarci: perché, tra tutte le donne, Dio ha scelto proprio Maria di Nazaret? La risposta è nascosta nel mistero insondabile della divina volontà. Tuttavia c’è una ragione che il Vangelo pone in evidenza: la sua umiltà. Lo sottolinea bene Dante Alighieri nell’ultimo Canto del Paradiso: “Vergine Madre, figlia del tuo Figlio, / umile ed alta più che creatura, / termine fisso d’eterno consiglio” ( Par. XXXIII, 1-3). La Vergine stessa nel “Magnificat“, il suo cantico di lode, questo dice: “L’anima mia magnifica il Signore… perché ha guardato l’umiltà della sua serva” (Lc 1,46.48 ). Sì, Dio è stato attratto dall’umiltà di Maria, che ha trovato grazia ai suoi occhi (cfr Lc 1,30). E’ diventata così la Madre di Dio, immagine e modello della Chiesa, eletta tra i popoli per ricevere la benedizione del Signore e diffonderla sull’intera famiglia umana. Questa “benedizione” non è altro che Gesù Cristo stesso. E’ Lui la Fonte della grazia, di cui Maria è stata colmata fin dal primo istante della sua esistenza. Ha accolto con fede Gesù e con amore l’ha donato al mondo. Questa è anche la nostra vocazione e la nostra missione, la vocazione e la missione della Chiesa: accogliere Cristo nella nostra vita e donarlo al mondo, “perché il mondo si salvi per mezzo di Lui” ( Gv 3,17).
Cari fratelli e sorelle, l’odierna festa dell’Immacolata illumina come un faro il tempo dell’Avvento, che è tempo di vigilante e fiduciosa attesa del Salvatore. Mentre avanziamo incontro a Dio che viene, guardiamo a Maria che “brilla come segno di sicura speranza e di consolazione per il popolo di Dio in cammino” ( Lumen gentium, 68). Con questa consapevolezza vi invito a unirvi a me quando, nel pomeriggio, rinnoverò in Piazza di Spagna il tradizionale atto di omaggio a questa dolce Madre per grazia e della grazia. A Lei ci rivolgiamo ora con la preghiera che richiama l’annuncio dell’Angelo.
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Messaggio del Cardinale Bertone ai partecipanti alla XI Seduta Pubblica delle Pontificie Accademie
Pubblichiamo di seguito il Messaggio che il Cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone ha inviato a nome del Santo Padre al Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, il Cardinale Paul Poupard, e ai partecipanti alla XI Seduta Pubblica delle Pontificie Accademie, che ha avuto luogo giovedì mattina nell’Aula nuova del Sinodo in Vaticano.
A Sua Eminenza Reverendissima
il Sig. Card. PAUL POUPARD
Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura
CITTÀ DEL VATICANO
Signor Cardinale,
a nome del Santo Padre rivolgo con piacere uno speciale saluto a quanti prendono parte a codesta solenne Seduta Pubblica, in cui viene assegnato il Premio delle Pontificie Accademie, istituito dal Servo di Dio Giovanni Paolo II, al fine di incoraggiare giovani studiosi ed Istituzioni a promuovere, con i loro studi o le loro iniziative culturali, l’umanesimo cristiano per il terzo millennio. Tale importante occasione, che si rinnova già da un decennio, costituisce anche un significativo momento di incontro e di collaborazione tra le Pontificie Accademie, riunite nel loro Consiglio di Coordinamento, organismo istituito per imprimere un nuovo slancio alle stesse Accademie e sollecitarle ad un maggior impegno nei campi di loro competenza.
Sua Santità, spiritualmente presente, indirizza anzitutto il Suo cordiale pensiero a Lei, Signor Cardinale, nella mansione di Presidente del Consiglio di Coordinamento fra Accademie Pontificie, e La ringrazia vivamente, assieme ai collaboratori, per la cura con cui segue il cammino delle Pontificie Accademie, finalizzato ad un preciso obiettivo: promuovere e sostenere, nella Chiesa come pure nel mondo della cultura e delle arti, un rinnovato e generoso progetto di umanesimo cristiano, capace di rispondere adeguatamente alle sfide, culturali e religiose, con cui quotidianamente si confrontano gli uomini e le donne di questa nostra epoca. Il Santo Padre estende il Suo saluto ai Signori Cardinali, ai venerati Fratelli nell’Episcopato, ai Signori Ambasciatori, ai Sacerdoti, ai Responsabili ed ai Membri delle Pontificie Accademie ed a tutti i presenti.
Il tema prescelto per questa solenne Seduta Pubblica – L’Immacolata, Madre di tutti gli uomini, icona della bellezza e della carità divina – vuol giustamente mettere in risalto la singolare partecipazione dell’Immacolata Vergine Maria, Madre di Dio e Madre di tutti gli uomini, al mistero di Dio, mistero eccelso di bellezza e di carità. Dio, Uno e Trino, che diffonde la sua bellezza e la sua carità nel mondo da Lui creato, comunica, in modo particolare queste sue qualità alle creature umane per mezzo del perfettissimo Mediatore, il suo Figlio Gesù Cristo, modellandole e santificandole con la potenza dello Spirito Santo, affinché siano sante e immacolate al suo cospetto nella carità (cfr Ef 1,4).
Maria di Nazareth eccelle tra tutte le creature quale specchio fulgidissimo della bellezza divina perché, essendo stata “preservata” dal peccato originale e colmata “di grazia”, è talmente animata e pervasa dalla carità dello Spirito Santo, da diventare il prototipo della persona umana che, nella maniera più totale e senza alcuna riserva, accoglie il Figlio di Dio nell’ora tragica della sua Passione come in quella della Risurrezione. Rimanendo profondamente unita a Cristo crocifisso e risorto, Maria si rivela Madre di tutta l’umanità e, in particolare, dei discepoli del Figlio.
Nella sua prima Lettera enciclica Deus caritas est Sua Santità, facendo riferimento proprio alle parole pronunciate da Gesù in croce: “Ecco tua madre” (Gv 19,27), ha affermato che, sotto la croce del Figlio, “Maria è diventata, di fatto, Madre di tutti i credenti. Alla sua bontà materna, come alla sua purezza e bellezza verginale, si rivolgono gli uomini di tutti i tempi e di tutte le parti del mondo nelle loro necessità e speranze, nelle loro gioie e sofferenze, nelle loro solitudini come anche nella condivisione comunitaria. E sempre sperimentano il dono della sua bontà, sperimentano l’amore inesauribile che ella riversa dal profondo del suo cuore. Le testimonianze di gratitudine, a lei tributate in tutti i continenti e in tutte le culture, sono il riconoscimento di quell’amore puro che non cerca sé stesso, ma semplicemente vuole il bene” (n. 42).
La Chiesa, che ad imitazione della Vergine Maria è chiamata ad accogliere il Figlio di Dio nella storia e nelle vicende di ogni popolo e cultura, contemplando la singolare e luminosa figura di Maria, scopre e comprende sempre meglio la sua identità di madre, discepola e maestra. Per questo il Concilio Vaticano II “ha posto in evidenza che la Madre del Signore non è figura marginale nell’ambito della fede e nel panorama della teologia, poiché essa, per la sua intima partecipazione alla storia della salvezza, «riunisce in sé in qualche modo e riverbera i massimi dati della fede»” (Congregazione per l’Educazione Cattolica, La Vergine Maria nella formazione intellettuale e spirituale, D. 5. Cfr Lumen gentium, 65). Maria perciò diventa «fondamentale per il “pensare” cristiano» (Giovanni Paolo II, Lettera ai sacerdoti per il Giovedì Santo 1995, in L’Osservatore Romano, 8 aprile 1995); il suo mistero ci illumina sul mistero della Chiesa e viceversa.
Questa solenne Seduta Pubblica, che vede protagoniste la Pontificia Accademia dell’Immacolata e la Pontificia Accademia Mariana Internazionale, è occasione propizia di cui il Sommo Pontefice si avvale per rivolgere un caloroso incoraggiamento a tutti i cultori di Mariologia, affinché si impegnino sempre più ed intensifichino la loro attività nell’ambito dei Centri di studio e nel campo delle pubblicazioni scientifiche, prestando particolare attenzione ad una metodologia rispettosa dell’interazione feconda tra la via veritatis e la via pulchritudinis, che si compendiano nella via caritatis.
Accogliendo, infine, la proposta formulata dal Consiglio di Coordinamento fra Accademie Pontificie, il Santo Padre è lieto di attribuire in codesta solenne Seduta Pubblica il Premio delle Pontificie Accademie alla Section Africaine pour les Congrès Mariologiques, collegata alla Pontificia Accademia Mariana Internazionale, e sorta nell’ambito del Congresso Mariologico Mariano Internazionale del 2000. Formata da giovani studiosi e docenti di Mariologia di vari Paesi africani, si è distinta per significative iniziative di studio, volte a contestualizzare nelle culture africane la riflessione mariologica.
Su suggerimento dello stesso Consiglio di Coordinamento, Egli desidera, inoltre, quale segno di apprezzamento e di incoraggiamento, offrire una Medaglia del Pontificato allo studioso P. Fidel Stockl, ORC., oriundo delle Filippine, per l’opera Mary, Model and Mother of consacrated Life. A marian Synthesis of Theology of consacrated Life based on the Teachings of John Paul II.
In conclusione, mi è gradito manifestare a tutti gli Accademici, e specialmente ai Membri della Pontificia Accademia dell’Immacolata e della Pontificia Accademia Mariana Internazionale, il vivo compiacimento di Sua Santità per l’attività svolta, insieme con l’auspicio di un generoso impegno di tutti per promuovere ” verbo et opere “, nei rispettivi ambiti di vita e di studio, un autentico umanesimo cristiano.
Con tali sentimenti, il Santo Padre volentieri affida Vostra Eminenza, i membri delle Pontificie Accademie, come anche i partecipanti alla Seduta Pubblica alla materna protezione della Vergine Maria, Madre di Cristo e Madre della Chiesa, e di cuore imparte a tutti una speciale Benedizione Apostolica.
Unisco volentieri il mio personale saluto, assicurando un orante ricordo. Mi è gradito profittare della circostanza per confermarmi con sensi di distinto ossequio
Suo dev.mo nel Signore
Card. Tarcisio Bertone
Segretario di Stato