Decine di sostenitori interrogati, minacciati, posti sotto controllo o agli arresti, secondo ordini che vengono “da molto in alto”. Il documento censurato su internet.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Prosegue e si estende la repressione contro i firmatari di Carta 08, documento che chiede al governo maggiore democrazia e rispetto dei diritti umani, compresa la libertà religiosa. Il gruppo Chinese Human Rights Defenders (Chrd) documenta che almeno 39 firmatari sono stati minacciati dalla polizia o arrestati, in zone diverse e distanti.
Dal 9 dicembre il documento circola su internet e la polizia ha interrogato e minacciato i sostenitori a Pechino e Shanghai e in Liaoning, Zhejiang, Fujian, Guangdong, Hainan, Shaanxi, Hubei e Hunan.
Dall’8 dicembre mancano notizie di Liu Xiaobo, dissidente dall’epoca di piazza Tiananmen, arrestato dalla polizia con l’accusa di “istigazione alla sovversione contro lo Stato”. Ieri sua moglie Liu Xia ha chiesto notizie alla polizia, ma le è stato risposto solo che l’arresto è stato deciso “a un livello davvero alto”.
L’ex leader comunista Bao Tong, per 20 anni agli arresti domiciliari, ha sottoscritto Carta 08 firmandosi “un cittadino”. Informato delle persecuzioni, in un suo saggio osserva che nessuna parte del documento è contro lo Stato, ma richiama solo principi come diritti umani, libertà, uguaglianza, democrazia, riconosciuti in tutto il mondo, contrastati nella Cina imperiale, ma non nella moderna Repubblica di Cina. Bao osserva che se le minacce della polizia sono iniziative locali, debbono intervenire le autorità superiori a fermarle. Ma se sono decise “al massimo livello, allora è la popolazione che deve fare qualcosa. In una repubblica dovrebbe esserci un meccanismo per correggere simili problemi. Una repubblica in cui a chi è ingiusto è permesso esserlo e nella quale le ingiustizie si accumulano una sull’altra, non è degna di essere chiamata repubblica”.
“Mentre siedo qui tranquillo in attesa di essere chiamato, arrestato e interrogato – scrive – con pari calma attendo una risposta dalle autorità” [alla Carta e alla sua denuncia]. “Dico a tutti quelli che hanno già firmato la Carta e a quelli che la firmeranno, di rimanere freddi e razionali, ottimisti e risoluti. Mando i miei saluti a Zhang Zuhua, che è già tornato a casa, e a sua moglie Tian Yuan. Anche a Liu Xaobo, che è ancora detenuto, e a sua moglie Liu Xia. Auguro a tutti loro pace e buona salute”.
La Cina ha firmato nel ’98 la Convenzione Onu sui diritti civili, compresa la libertà di espressione, difesa anche dall’art. 35 della Costituzione cinese.
I perseguitati sono molti: Du Yilong, Zhang Jiangkang, Yang Hai e Zhao Changqing nello Shaanxi; Liu Yiming nell’Hubei; Huang Dachuan nel Liaoning; Zhang Zuhua, Pu Zhiqiang, Jiang Qisheng, Gao Yu, Liu Di e Teng Biao a Pechino; Zheng Enchong e Jiang Danwen a Shanghai; Qin Geng nell’Hainan e Fan Yanqiong el Fujian; Ye Du, Zhao Da gong, Guo Yongfeng, Tang Jinling, Ye Huo, Zhang Jinjun, Li Tie e Chen Shaoua nel Guangdog; Wu Baojian, Zou Wei, Wang Xue’e, Gao Haibing, Zhuang Daohe, Mao Qingxiang, Liu Jincheng nel Zhejiang, e ancora tanti altri secondo Chrd, che ritiene l’elenco incompleto per difetto. Molti sono posti sotto controllo o messi agli arresti in casa. Il timore è che la repressione si aggravi nel periodo delle feste, quando osservatori e media internazionali sono meno presenti.
Sebbene le autorità censurino Carta 08 su internet, il documento continua a circolare su blog e siti web.