Bologna, addio al progetto della nuova moschea
La nascita del centro era subordinata alla creazione di una fondazione e al distacco netto dall’Ucoii…
Dietro-front per il progetto della nuova moschea di Bologna, che da tempo ha provocato critiche e malumori in larga parte della cittadinanza. Il Centro di cultura islamica, l’ente che avrebbe dovuto gestire la struttura, ha infatti detto no alle due condizioni di trasparenza chieste dall’amministrazione comunale. Un doppio rifiuto che ha fatto dire all’assessore all’urbanistica Virginio Merola che «così viene meno la credibilità del nostro interlocutore. Per noi il progetto non esiste più». Merola aveva inviato, prima delle elezioni, una lettera al centro sollecitando la nascita della fondazione che avrebbe dovuto garantire la trasparenza dei fondi investiti nella moschea. L’idea, nata da Alleanza nazionale e appoggiata dal Comune, era stata condivisa anche dai cittadini del quartiere San Donato, dove la moschea sarebbe dovuta sorgere e che da tempo dibattevano la questione.
Inoltre l’assessore aveva chiesto al centro di tagliare ufficialmente i ponti con l’Ucoii.
Daniele Paracino, vicepresidente del centro islamico, ha confermato di non avere neanche risposto alla lettera di Merola. «I nostri rapporti con l’Ucoii non hanno niente a che vedere con questo progetto», ha spiegato, aggiungendo che, anche a riguardo della fondazione, il centro ha piani diversi: «Stiamo ragionando su una soluzione meno dolorosa dal punto di vista economico e più trasparente». Forse una Onlus, sicuramente non la fondazione richiesta dal Comune. Perentoria la reazione di Merola: «Se pensano che gli accordi raggiunti con i cittadini siano carta straccia, allora non siamo di fronte ad un interlocutore credibile».
Dunque, di fronte ad «una risposta così chiara», «non ci sono più le condizioni per andare avanti». E a Merola Cristina Marri, segretario provinciale dell’Udc, ricorda che le due condizioni – cioè rinnegare l’Ucoii e la fondazione – «non sono sufficienti perché lasciano irrisolto anche l’altro grande problema : quello della rappresentanza. Non si può pensare di realizzare un progetto come quello ipotizzato che resta, seppur ridimensionato, assolutamente ingiustificabile in un rapporto esclusivo con un interlocutore che non può certo essere rappresentativo del mondo musulmano». Da più parti si fa notare che la mossa dell’amministrazione comunale potrebbe essere legata alle prossime elezioni amministrative, e al timore di perdere consensi adottando una linea eccessivamente lassista.
Per Enzo Raisi, capogruppo di An al consiglio comunale di Bologna, «la richiesta della creazione di una fondazione per assicurare trasparenza nella provenienza dei fondi per costruire la moschea e quella circa un netto distacco dall’Ucoii erano proposte «di buon senso» che erano state formulate mesi fa come condizioni per avviare un percorso con la comunità islamica.
Avvenire 29 aprile 2008