Appello dei Vescovi italiani su vita umana e famiglia

Per elezioni regionali e referendum, appello dei Vescovi italiani su vita umana e famiglia


15 marzo 2005 (ZENIT.org).- In merito alle imminenti elezioni regionali – che si svolgeranno il 3 e 4 aprile prossimi – ed ai referendum relativi alla legge 40/2004 che regola la procreazione medicalmente assistita, i Vescovi italiani hanno richiamato i credenti al rispetto della dottrina sociale della Chiesa.

Nel comunicato finale pubblicato il 15 marzo, al termine della sessione primaverile del Consiglio Episcopale Permanente svoltosi a Roma dal 7 al 9 marzo, la Conferenza Episcopale Italiana (CEI) ha scritto: “In riferimento alla imminente tornata elettorale che porterà a rinnovare i Consigli regionali, i Vescovi hanno ribadito la linea di non coinvolgimento con alcuna scelta di partito o di schieramento politico”.


I presuli hanno tuttavia fatto appello a tutti, e in particolare ai credenti, per la salvaguardia dei “principi della dottrina sociale della Chiesa sulla persona e sul rispetto della vita umana, sulla famiglia, sulla libertà scolastica, la solidarietà, la promozione della giustizia e della pace”.


In merito ai referendum sulla legge 40/2004, i Vescovi hanno unanimemente ribadito che è un diritto e un dovere per la Chiesa “pronunciarsi con chiarezza di fronte a scelte etiche e legislative di primaria importanza che riguardano la dignità della persona umana, la giustizia nei rapporti sociali e il futuro dell’umanità”.


Dopo aver constatato con favore la costituzione del Comitato “Scienza & Vita”, che vede la partecipazione ampia e compatta di numerosi organismi cattolici assieme a personalità del mondo scientifico, professionale e politico, il comunicato finale sottolinea l’importanza della posta in gioca


“I Vescovi ritengono necessario e urgente aiutare i fedeli e tutti i cittadini a comprendere quanto grande e decisiva sia la posta in gioco e per questo auspicano un’informazione, soprattutto da parte dei grandi circuiti mediatici, corretta ed equilibrata che permetta di illustrare serenamente le varie posizioni”.


Per quanto riguarda i referendum, i Vescovi hanno sostenuto “la legittimità e la validità della scelta di non partecipare al voto referendario, al fine di impedire nel modo più chiaro ogni tentativo di peggioramento della legge”.


E’ convinzione del Consiglio Permanente della CEI che il non-voto “si configura non come scelta di disimpegno ma di opposizione forte ed efficace ai contenuti del referendum e alla stessa applicazione dello strumento referendario in materie di tale complessità”.


In conclusione il comunicato ricorda che “la questione antropologica è la grande sfida del nostro tempo”, per questo motivo i Vescovi hanno confermato “il forte e capillare impegno per una vasta opera di formazione delle coscienze riguardo alla dignità della vita umana fin dal suo inizio, alla tutela della famiglia e al diritto dei figli di conoscere i propri genitori”.


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