Che fine ha fatto la Scalfarotto emiliano-romagnola? (elezioni)

«Al momento non ci sono convocazioni» è la laconica frase che da 41 giorni occupa la pagina della Commissione incaricata di varare la legge regionale contro l’omotransnegatività.
Ma non dobbiamo illuderci che il pericolo costituito dalla legge liberticida ed eterofoba sia stato scongiurato.
Vediamo perché.

Lo scorso 10 aprile abbiamo ringraziato i nostri Vescovi e chi ha collaborato allo stallo legislativo della legge regionale (vedere: https://www.fattisentire.org/scalfarotto-emiliano-romagnola-vittoria-ma-non-ci-basta/ ).
In quella seduta di Commissione, il Centro-Destra ha sottoscritto alcuni emendamenti proposti da consiglieri PD per spaccarlo. I 5 Stelle han chiesto una legge ancora peggiore. A quel punto, il Partito Democratico (PD) ha fatto opposizione alla propria proposta di legge (!!!) rimandando l’approvazione sine die (1).

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Parma. Giudici contro adozioni gay e Sindaco 5stelle

Due donne emiliane avevano avuto con la fecondazione artificiale eterologa 4 bambini. Queste due donne erano unite civilmente o erano conviventi con altrettante donne. Da qui la richiesta delle coppie lesbo affinchè anche le compagne non madri biologiche dei bambini potessero essere riconosciute come “madri” dal punto di vista legale, senza passare dalla stepchild adoption. Il 21 dicembre scorso l’amministrazione comunale di Parma aveva acconsentito a questa richiesta.

I riconoscimenti erano stati effettuati dinanzi al sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, ex 5stelle, in qualità di ufficiale dello Stato civile.

Questi quattro atti anagrafici ora sono stati impugnati dalla Procura di Parma come illegittimi. La Procura ha emanato un comunicato stampa in cui si spiega che tale riconoscimento “nell’ordinamento italiano, ad oggi nessuna norma consente o prevede. L’atto di riconoscimento successivo è previsto solo per il figlio nato fuori dal matrimonio e può essere effettuato esclusivamente dalla madre e dal padre che non lo abbiano riconosciuto al momento della nascita”.

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Nuovo governo, polemiche, migranti, aborto.

Costruire il futuro sulla legge divina e naturale

Quarant’anni fa, il 22 maggio 1978, sotto il nome di legge 194 per l’interruzione della gravidanza veniva introdotto in Italia, da una classe dirigente democristiana, l’omicidio di Stato di massa.

Omicidio, perché la legge 194 stabilisce la liceità di sopprimere l’essere umano innocente nel grembo della madre; omicidio di Stato, perché questo crimine è approvato, organizzato e finanziato dallo Stato italiano; omicidio di massa, perché le vittime dell’aborto in Italia sono state, secondo stime ufficiali, circa sei milioni, un numero di molto superiore alla somma di tutti morti in guerre e sciagure naturali dalla nascita dello Stato italiano (1861) ad oggi.

Emma Bonino, che con Marco Pannella si batté in maniera sfegatata per fare approvare questa legge, in una video-intervista rilasciata il 22 maggio 2018 a la Repubblica, ha detto che la legge 194 «ha funzionato».
Come può funzionare una ghigliottina o un forno crematorio, senza nessuna parola di pietà per chi viene ucciso.
Però – ha aggiunto la Bonino – dopo quarant’anni è necessario «fare un tagliando» cioè perfezionare questa legge, perché qualcosa ancora non funziona bene.
Qual è il problema?
È l’altissima obiezione di coscienza dei medici, che impedisce una applicazione piena e solerte della legge.

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Contratto Lega-5stelle: come valutarlo?

Contratto di Governo Lega-5stelle: alcuni degli indirettamente responsabili.

Tanti emiliano romagnoli stanno scrivendo per chiedere cosa pensare del contratto di governo diffuso venerdì 18 maggio 2018.
Come FattiSentire.org guardiamo soltanto ai temi più importanti: la difesa della vita umana e della famiglia naturale.
Infatti, che senso ha parlare di Unione Europea, di politiche economiche o di ecologia quando in Italia si possono uccidere gli innocenti (non ancora nati o al tramonto della vita) e si distrugge la famiglia?

Veniamo al “contratto”.
Consta di circa 55 pagine, ma per fortuna c’è un indice delle materie:
https://www.ilpost.it/2018/05/18/contratto-m5s-lega-versione-finale/contratto_governo-04/

I punti più importanti per la vita del paese sono ai capitoli:
12 (24) diritto di famiglia
22 – scuola
18 – politiche per la famiglia e natalità

Riassunto: nessuna delle 7 leggi (vedi in fondo) contro vita&famiglia emanate dai governi Letta-Renzi-Gentiloni viene abrogata… e nemmeno menzionata! E sul presunto bullismo, si peggiora.

Sapevamo che – rispetto ai temi di vita e famiglia – nella scorsa legislatura i 5 Stelle erano il partito peggiore dopo il PD.
Abbiamo aspettato che uscisse il contratto prima di parlare.
Sapevamo anche che i partiti seguono la logica della democrazia moderna, dove la maggioranza stabilisce cosa è vero e cosa è bene.
E’ quella che San Giovanni Paolo II chiama “democrazia totalitaria” (Centesimus annus, 48).

Nel prossimo fine settimana c’è la possibilità di votare contro il Contratto di Governo nei gazebo della Lega.
E’ certamente una cosa buona, per la quale vale la pena di spendere il proprio tempo e un po’ di benzina.

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Il sindaco di Bologna umilia di nuovo la città

Mentre sempre più sindaci prendono le distanze dai gay pride e movimenti LGBT, Virginio Merola ha iscritto all’anagrafe cittadina il “figlio di due madri”.
Il gesto di violenza giuridica è accaduto proprio mentre la Patrona della Città – la Madonna di San Luca – era discesa dal suo colle per venire venerata in Cattedrale, a pochi passi dal Comune.

Fortissima l’opposizione di Forza Italia e Fratelli d’Italia:
Il deputato Galeazzo Bignami (FI): «Prima del diritto di avere dei figli, resta il dovere di non utilizzare i bambini, che hanno anche loro il diritto di avere un padre e una madre».
Il deputato Ylenia Lucaselli (FdI): «Siamo di fronte a una deriva pericolosa, i sindaci si arrogano il diritto di scavalcare il potere legislativo per imporre, in un’azione ideologica e propagandistica, un nuovo modello di famiglia».
Il consigliere comunale Marco Lisei (FI): «Merola ha deciso di sfidare in maniera provocatoria la legge, ora invochiamo un intervento prefettizio per ristabilire la legalità».

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Se il figlio s’inventa i bulli, i genitori pagano

Le prese in giro, se non c’e’ squilibrio di età, di forza, di numero e di potere; Le lotte ed i giochi turbolenti, quando sono condivisi, anche in modo implicito dai partecipanti.

Esiste anche il reato di millantato bullismo

Sul tema si veda anche:
http://www.totustuus.it/Cyberbullismo-nuova-legge-pro-gender/
http://www.totustuus.it/Cyber-bullismo-menzione-speciale-per-il-gender/
http://www.totustuus.it/Nella-lotta-al-bullismo-rispunta-il-reato-di-omofobia/
http://www.totustuus.it/Suicidi-gay-e-presunto-bullismo/
http://www.totustuus.it/Ciberbullismo–proprio-cos/

Oltre alle fake news diffuse dalla televisione di Stato, sembra che il fenomeno del presunto bullismo NON abbia la rilevanza che vogliono farci credere.
Stanno invece aumentando le condanne di chi approfitta dell’ossessione verso il bullismo per mentire a proprio favore.

Inventarsi di essere vittima dei bulli può costare caro ai genitori del minore che ha mentito. Rischiano infatti di dover risarcire i danni a chi è stato ingiustamente accusato di bullismo.

È successo in Liguria: il Tribunale di Savona – con la sentenza 79 del 22 gennaio – ha condannato il padre e la madre di un ragazzo a pagare 7.800 euro a titolo di danno morale al minore che aveva accusato ingiustamente e la stessa cifra a sua madre, oltre a circa mille euro di danni patrimoniali.

La sentenza trae origine da una denuncia presentata da un ragazzino di 11 anni, tramite la madre, che aveva dichiarato di essere vittima di atti di bullismo – in particolare lesioni, richieste di denaro, minacce anche con armi – che sarebbero stati compiuti da tre minorenni nei bagni della scuola. Le indagini portarono all’individuazione dei tre autori, uno dei quali aveva compiuto 14 anni e poteva quindi essere imputabile. Il presunto autore in quell’occasione aveva dovuto nominare un avvocato ed era stato interrogato, essendo indagato per rapina, estorsione, lesioni e porto d’armi. Un capo di imputazione allarmante, se non fosse che dopo qualche giorno la presunta vittima ha ritrattato, dichiarando di essersi inventato ogni cosa.

Da qui il contrattacco dei genitori del ragazzo accusato che hanno deciso di citare in giudizio i genitori della falsa vittima, sostenendo che la loro vita era stata rovinata dalle accuse infondate.

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Il torto di facebook? aver aiutato Trump!

Il recente scandalo è una fake news: Facebook aveva fornito gli stessi dati a Barack Obama.
Cambiato il vento, ora Zuckerberg si scusa per aver oscurato contenuti cattolici.

La verità sul caso “Cambridge Analytica”

Nelle ultime settimane i media di tutto il mondo hanno riportato il caso “Cambridge Analytica” che ha visto Facebook, uno dei 4 colossi del web, assieme ad Amazon, Apple e Google, vacillare sotto i colpi di un inedito attacco concentrico orchestrato dal mainstream internazionale.

Tutto nasce da un’inchiesta del New York Times e del Guardian, che ha denunciato come “Cambridge Analytica”, una società di consulenza britannica specializzata in attività di “data mining” e comunicazione strategica per campagne elettorali, nota per aver fornito il proprio supporto a Donald Trump nella sua corsa presidenziale, abbia raccolto i dati personali di oltre 50 milioni di utenti di Facebook mettendoli al servizio dei propri obiettivi di marketing politico.

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Quei seggi che il PdF ha regalato a Pd e 5 Stelle

Nel conteggio analitico del voto collegio per collegio si concretizza il timore già paventato che la competizione in solitaria del partito di Adinolfi avrebbe potuto danneggiare più il Centrodestra che il Centrosinistra piddino.
4 collegi “spia” lo indicano chiaramente.

Irrilevante o decisivo, non è una questione marginale, soprattutto con questa legge elettorale.
Perché nei collegi uninominali si vince anche di un solo voto. E al di là delle intenzioni vale anche per i partiti che hanno giocato la loro partita senza scendere a compromessi con altre forze politiche giudicate troppo contaminate con il sistema. E’ il caso ad esempio del Popolo della Famiglia, che al suo debutto elettorale ha totalizzato 220mila consensi.

Non è solo una questione di prospettive o di gusti, ma a conti fatti è un dato su cui occorre riflettere perché la legge elettorale imponeva dei calcoli improntati sul realismo. E in questo contesto danneggiare il Centrodestra significa favorire il Centrosinistra e i 5 Stelle.

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Regione Emilia-Romagna: sempre più aborti

Cliacca sull'immagine per ingrandireLa Regione Emilia-Romagna ha diffuso i dati sugli aborti praticati dalle Aziende Sanitarie Locali nel 2016 ([i]), vantando «il numero più basso di interventi annuali registrato in Emilia-Romagna dall’inizio della rilevazione» ([ii]).

Tuttavia, la Regione a guida Partito Democratico, omette di indicare i dati delle confezioni di “pillola del giorno dopo” diffuse dai Consultori Familiari, dagli Spazi Giovani e da altre strutture dipendenti dall’Assessorato alla Salute. Come dimostrato dai più recenti studi ([iii]), la “pillola del giorno dopo” (subdolamente classificata come “contraccezione d’emergenza”) è in realtà una pillola abortiva e non contraccettiva.
Infatti, i contraccettivi d’emergenza non prevengono l’ovulazione: quando vengono assunti nei giorni più fertili del ciclo mestruale, essi impediscono l’annidamento del figlio che fosse concepito.

Vediamo le criticità che emergono dalla Relazione della Regione: (altro…)

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