Aborto «dilatato» e laicato ecclesiale: un progressivo calar di brache

L’Avvenire del 31/8/19 ha pubblicato un articolo del Presidente dell’Unione Giuristi Cattolici riguardante l’imminente «cadere [de]i limiti giuridici alle pratiche abortive ancora esistenti».
La tesi sostenuta è così sintetizzabile: “siccome non siamo riusciti ad abrogare la 194, chiudiamoci in sacrestia” (1).

Il prof. D’Agostino non è nuovo a queste esternazioni: da un iniziale impegno intransigente sotto il Pontificato di San Giovanni Paolo II, è via via scivolato verso la totale acquiescenza rispetto alla cultura di morte e le forze politiche che la promuovono.

In risposta, il magistrato G. Rocchi ha fatto notare che

  • «la battaglia all’aborto legalizzato non è affatto definitivamente persa, come dimostrano i successi, seppure parziali, in varie parti del mondo» e
  • purché si combatta con intransigenza sui valori: «solo denunciando l’ingiustizia di certe leggi è possibile combattere anche sul piano della coscienza sociale e personale» (2).

La tesi di Rocchi è totalmente condivisibile (per l’Italia si pensi alla sempre crescente partecipazione alla Marcia per la Vita), specie se arricchita da una riflessione su due aspetti:

  • «all’interno del cattolicesimo sembra talvolta predominare un pensiero di tipo non cattolico» (3)
  • «il tradimento di certi cattolici operanti nella vita politica», che i potenti di questo mondo collocano sempre alla guida di ogni spontanea rivolta popolare cattolica (4), come quella successiva alla legge sulle unioni omosessuali.

Lo stesso autore indica la causa di quel tradimento: lo «svigorimento», ossia una malattia spirituale originata dalla mancanza di comprensione dell’autentico senso della storia (5) e, soprattutto, da una vita interiore in cui il combattimento è assente, sia contro sé stessi sia contro il mondo (6).

Sì, è lo svigorimento la causa dell’infiltrazione da parte di un pensiero non cattolico all’interno della Chiesa e del conseguente  tradimento.
Uno svigorimento dalle incarnazioni antiche, che si possono far risalire al nicodemismo (7), al giansenismo,  al cattolicesimo liberale, al modernismo e, infine, al progressismo (8).

Il Magistero ha condannato più volte questi tradimenti, a partire dall’Enciclica Mirari vos fino ad oggi. Giova ricordarne la perfetta descrizione nell’Enciclica Ubi arcano: «Molti sono, infatti, quelli che credono o dicono di tenere le dottrine cattoliche sull’autorità sociale […], sui diritti sociali di Gesù Cristo stesso, Creatore, Redentore, Signore degli individui e dei popoli. Ma poi parlano, scrivono e, quel che è peggio, operano come non fossero più da seguire».
Si tratta – sottolinea Papa Ratti – di una «specie di modernismo morale, giuridico, sociale, non meno condannevole del noto modernismo dogmatico» (9).

Dunque, sbaglia radicalmente il prof. D’Agostino e, con lui, sbaglia il laicato che, di fronte all’avanzata della modernità, “cede via via qualcosa per non perdere”, finendo così con il perdere tutto, compresa la propria identità. Sembra evidente che sono essi stessi affetti dallo svigorimento.

Pertanto, se si vuole vincere la guerra contro l’aborto e, in generale, quella per i principi non negoziabili, occorre per prima cosa identificare e abbandonare i falsi leader che si arrogano il diritto di guidare i cattolici.
Un modo per smascherarle, è porre loro la domanda: “vuoi applicare la legge sull’aborto (e le altre leggi inique) o vuoi abrogarla?” (10).

David Botti

 

NOTE

(1) Ecco le motivazioni: «riconoscere il totale fallimento del pluridecennale impegno ontologico contro l’aborto» e prevedere la «completa riformulazione dell’impegno cristiano» per dedicarsi a riproporre il «primato dello spirituale sul sociale» (F. D’Agostino in Avvenire, cit.).

(2) Cfr. https://www.fattisentire.org/db/20190902_rocchivsdagostino.jpg

(3) Paolo VI a Jean Guitton, 8/9/1977, in Paolo VI segreto, ed. S. Paolo 2002, pp. 152-153

(4) Mons. Luigi Carlo Borromeo, vescovo di Pesaro e membro del Coetus internationalis patrum, Lett. Domine, salva nos, perimus! Tip. S. T. E. P., Pesaro 1961, pp. 14-24.

(5) Una eccellente introduzione al senso cristiano della storia è il testo di Dom P. Gueranger OSB: http://www.totustuus.cloud/prodotto/dom-p-gueranger-o-s-b-il-senso-cristiano-della-storia/

(6) Esempio di testo su cui fare orazione mentale per acquisire una spiritualità del combattimento è L. Scupoli, Il combattimento spirituale (in: http://www.totustuus.cloud/prodotto/p-l-scupoli-c-r-il-combattimento-spirituale/ ). Per il laicato, in particolare, si utilizzerà con profitto dom F. Pollien, “Siate cristiani!” con un’introduzione del Beato G. Toniolo: http://www.totustuus.cloud/prodotto/dom-f-di-s-pollien-cart-siate-cristiani/

(7) Cfr. C. Ginzburg, Il Nicodemismo. Simulazione e dissimulazione religiosa nell’Europa del ‘500, Einaudi 1970.

(8) Cfr. G. Cantoni, La questione democristiana (Cristianità 1975) un saggio al quale basta sostituire la parola “comunismo” con “relativismo” perché conservi grande attualità (in: http://www.totustuustools.net/pvalori/Questione_DC.html ).

(9) Pio XI, Enc. Ubi arcano, in: http://w2.vatican.va/content/pius-xi/it/encyclicals/documents/hf_p-xi_enc_19221223_ubi-arcano-dei-consilio.html

(10) Cfr. https://youtu.be/WI_y8QCa8wY

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