Vescovi Italiani si uniscono a Ruini

Su famiglia e referendum, i Vescovi italiani si uniscono all’appello del cardinale Ruini

ROMA, lunedì, 21 marzo 2005 (ZENIT.org).- La Conferenza Episcopale Campana, quella Pugliese, gli Arcivescovi di Firenze e di Chieti-Vasto, hanno invitato i credenti a sostenere i candidati alle prossime elezioni regionali che difendono la vita e la famiglia, e a ribadire il non-voto per i referendum abrogativi della legge 40/2004 sulla fecondazione assistita.

I Vescovi della Conferenza Episcopale Pugliese, riunita a Molfetta, hanno scritto il 18 marzo in un documento che “la Chiesa non si lascia coinvolgere in alcuna scelta di partito o di schieramento politico”, ma che “ha il dovere di richiamare all’attenzione di tutti, in particolare dei credenti, ‘i principi della dottrina sociale della Chiesa sulla persona e sul rispetto della vita umana, sulla famiglia, sulla libertà scolastica, la solidarietà la promozione della giustizia e della pace’”.

In riferimento alle imminenti elezioni regionali (3-4 aprile 2005) i Vescovi pugliesi hanno sottolineato che “la potestà legislativa di cui godono i Consigli regionali su materie delicate, che attengono alla vita della comunità, rendono importanti le prossime elezioni”.

Soprattutto per quanto riguarda “i valori della giustizia e della pace” che “devono essere coniugati con il rispetto dei valori etici della persone e della famiglia, con costante attenzione ai poveri, agli oppressi e alle fasce deboli della società”.

In merito ai referendum abrogativi della legge 40/2004 i Vescovi, in piena sintonia con la posizione sostenuta dal Presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) il cardinale Camillo Ruini, “riconoscono opportuna e doverosa l’indicazione di non partecipare al voto, non per un disimpegno, ma per una scelta costituzionalmente legittima e insieme forte ed efficace”.

La Conferenza Episcopale Pugliese si dice, inoltre, non contraria al progresso delle scienze e delle tecnologie, in particolare, di quelle che prevengono e curano le malattie, ma, “nell’intento di servire l’uomo e di sostenere la famiglia”, si schiera contro “quelle forme di interventi che ledono e sopprimono la vita nascente”.

Sui referendum sono intervenuti anche i Vescovi della Campania. Il 18 marzo la Conferenza Episcopale Campana ha diffuso un comunicato in cui esprime la propria opposizione ad eventuali modifiche dell’attuale legge sulla procreazione medicalmente assistita ed invita i fedeli a non andare a votare i referendum “per il bene concreto delle persone, delle famiglie e del corpo sociale”.

Secondo i Vescovi campani “la legge (…) ha il merito di salvaguardare alcuni principi e criteri essenziali della verità evangelica, che al contrario non sono difesi da nessuna delle quattro proposte di modifica contenute nei quesiti ammessi al referendum dalla Corte Costituzionale”.

L’Arcivescovo di Chieti-Vasto, monsignor Bruno Forte, ha sostenuto che l’astensione dal voto referendario sulla procreazione medicalmente assistita è per tutti “la migliore delle ipotesi possibili in questo caso”.

Il quotidiano “Avvenire” (19 marzo 2005) ha riportato l’invito dell’Arcivescovo a non andare a votare i referendum perché “la Chiesa considera l’embrione umano degno del rispetto dovuto alla persona”.

“Come non si può disporre arbitrariamente della vita di nessuna persona umana nella fase del suo sviluppo, così non è moralmente lecito agire sull’embrione quasi non avesse valore di essere umano, pur se in una fase molto iniziale del suo processo vitale”, ha aggiunto il teologo Bruno Forte, affermando poi che “per questo motivo va rifiutata l’abrogazione di alcuni articoli della legge 40/2004”.

Nel corso del tradizionale incontro prepasquale con i cristiani impegnati in politica, il cardinale Ennio Antonelli, Arcivescovo di Firenze, ha spiegato che i valori che tutelano la vita umana provengono dalla ragione.

Il prelato ha invitato i cristiani impegnati in politica ad essere “coraggiosi” perché davanti a leggi che contrastano con i loro valori “non ci si può limitare a negoziare e a fare compromessi” anzi a volte “può essere preferibile e necessaria una presa di posizione ferma e coraggiosa anche a rischio di trovarsi minoritari o isolati”.

In vista delle elezioni regionali e dei referendum sulla fecondazione assistita, il porporato ha infine invocato la grazia di Dio affinché egli ci illumini nel “discernere quelli che sono i valori umani essenziali che scaturiscono dalla ragione e dalla verità stessa dell’essere umano e tutelano la verità della persona”.


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