L’Italia alla prova
MANIFESTO della Compagnia delle Opere per le Elezioni Politiche 2006
«Voteremo centrodestra. Un voto per difendere la libertà di tutti: delle persone, delle realtà educative e sociali, delle imprese. E della Chiesa, quella “entità etnica sui generis” che difende il valore della vita umana, educa alla carità e sostiene la speranza del futuro». Tra i motivi della scelta il no a eutanasia, aborto e unioni di fatto. La scelta di campo della Cdo per le Politiche del 2006 verrà ufficializzata dal presidente, Raffaello Vignali, all’assemblea nazionale della Compagnia che si terrà sabato 18 marzo a Milano City (ex Fiera).
La Compagnia delle Opere scende in campo. E si schiera con la Casa delle libertà. «Voteremo centrodestra» proclama il MANIFESTO politico del braccio finanziario di Comunione e liberazione, pubblicato ieri sul sito di Cl.
«Un voto per difendere la libertà di tutti», si legge, «delle persone, delle realtà educative e sociali, delle imprese». Soprattutto, la Cdo elegge Silvio Berlusconi a miglior alleato «della Chiesa, quella “entità etnica sui generis” che difende il valore della vita umana, educa alla carità e sostiene la speranza del futuro».
La scelta di campo della Cdo per le Politiche del 2006 verrà ufficializzata dal presidente, Raffaello Vignali, all’assemblea nazionale della Compagnia che si terrà sabato prossimo a Milano City (ex Fiera). Non che gli “economisti” di Cl siano del tutto soddisfatti del lavoro svolto dalla Cdl: «L’attuale governo non ha raggiunto tutti i risultati che si prefiggeva», rimarca il manifesto della Cdo, che punta il dito contro il conflitto d’interessi. Ma una cosa è certa, per gli eredi di don Giussani: «L’azione del centrodestra non ha l’intenzione di bloccare la libertà dei singoli, la ripresa della piccola e media impresa e il riorganizzarsi della società dal basso». Inoltre, il centrodestra «non penalizza il rilancio di un’educazione da parte di gruppi e settori sociali che credono nel valore della persona e che scommettono sulla libertà».
Ogni riferimento contro la sinistra è puramente voluto. Se dovesse vincere l’Unione, infatti, «sulla scuola si preannuncia un rilancio della burocrazia statalista nelle scuole e nelle università e un arresto della pur precaria parità tra scuola statale e non», avverte la Cdo. Ma questo è solo uno dei rischi paventati in caso di ascesa di Romano Prodi a Palazzo Chigi, che prima di tutto metterebbe in pericolo il diritto alla vita, secondo gli imprenditori di Cl. «La Rosa nel pugno e altri esponenti della sinistra preannunciano leggi a favore dell’eutanasia», avvertono, mettendo in guardia anche dalle «scelte più permissive nei confronti dell’aborto e della sperimentazione sugli embrioni, senza alcun rispetto per la dignità dell’uomo e della volontà popolare».
La vittoria della sinistra metterebbe a repentaglio anche la famiglia, che rischia di essere snaturata da «una legislazione a favore di Pacs e coppie di fatto tra persone dello stesso sesso». Per non parlare della politica estera.
La Cdo accusa Prodi di «non emarginare chi esalta il terrorismo fondamentalista e fomenta un odio di principio contro Usa e Israele» , e di «predicare un’apertura indiscriminata» sull’immigrazione. Ma il maggior timore del ramo finanziario di Cl riguarda proprio l’economia. Il programma dell’Unione «prefigura un rilancio dello statalismo più rigido, l’abolizione della legge Biagi, la promessa di privilegi a gruppi sindacali e a imprese incapaci di competizione internazionale, un rilancio delle partecipazioni statali». Non solo: la sinistra «demonizza o ignora la piccola e media impresa, il credito a servizio della gente. Dando ascolto a egoismi locali», avverte la Cdo, «si bloccheranno grandi opere necessarie per mantenere l’Italia legata al resto dell’Europa».
Libero 15 marzo 2006