L’Unione Europea finanzia l’aborto in Argentina
I cittadini della Unione Europea con i soldi delle tasse finanziano l’aborto e la distruzione della famiglia in America. Il caso esemplare dell’Argentina dove almeno 25 milioni di euro raccolti con le tasse dei contribuenti europei serviranno per distribuire contraccettivi e applicare su larga scala l’aborto…
I cittadini della Unione Europea con i soldi delle tasse finanziano l’aborto e la distruzione della famiglia in America. Il caso esemplare dell’Argentina, dove almeno 25 milioni di euro raccolti con le tasse dei contribuenti europei serviranno per distribuire contraccettivi e applicare su larga scala l’aborto. In questa nazione è lo Stato che di fatto esercità la potestà educativa sui giovani e non i genitori, con l’aiuto dell’Europa e gli auspici delle Nazioni Unite.
Secondo informazioni del governo argentino, nel segno della cooperazione bilaterale Argentina-Unione Europea, il Ministro degli Esteri, Jorge Tajana, insieme al Ministro dell’Educazione, Daniel Filmus, e al Ministro della Salute, Gines Gonzalez Garcia, hanno firmato il 20 aprile scorso un accordo di cooperazione con il Presidente del Gruppo di Lavoro della Delegazione per le Relazioni con il Mercosur del Parlamento Europeo, deputato Emilio Menendez del Valle, e il Direttore per l’America Latina dell’Ufficio di Cooperazione della Commissione Europea, Fernando Cardesa Garcia, entrambi del Partito Socialista Europeo. Ci illustrano il tutto gli amici argentini di Noticias Globales tramite Juan Bacigaluppi.
L’accordo comprende due progetti. Uno dell’area dell’Educazione è denominato “Fortalecimiento Pedagocico de las Escuelas del Programa para la Igualdad Educativa“, che riceverà una donazione di 10 milioni di euro, e l’altro dell’area della Salute è denominato “Fortalecimiento de la Estrategia de Atencion Primaria de la Salud“, a cui si destinano 15 milioni di euro (vedi Ministerio de Relaciones Exteriores, Gacetillas de Prensa, 20-04-2006).
Tayana, Filmus e Gonzalez Garcia
In questa occasione Tayana ha dichiarato. “Come paese in via di sviluppo attribiamo molta importanza all’aiuto internazionale per il compimento degli obiettivi del millenio (dell’ONU), però allo stesso tempo abbiamo la certezza che per raggiungerli è necessario che la cooperazione internazionale appoggi i piani nazionali e si adegui alle realtà nazionali“. Come informato più volte gli obiettivi del millennio delle Nazioni Unite icludono i cosiddetti diritti sessuali e riproduttivi, in parole semplici, oltre a varie iniquità, l’aborto chimico e chirurgico.
Facciamo notare che Tajana dal suo ministero fa pressioni sul Senato perchè ratifichi il Protocollo Facoltativo della Convenzione Internazionale della eliminazione delle discriminazioni contro la donna (CEDAW), che aprirebbe le porte alla legalizzazione dell’aborto per imposizione internazionale. La Conferenza Episcopale Argentina ha fatto sentire due volte la sua voce contraria sull’argomento.
Dall’altro, Daniel Filmus, Ministro dell’Educazione, è dirigente di FLACSO, una delle istituzioni che cerca di imporre in America Latina una ideologia anticristiana: femminista e neomarxista, basata nell’educazione sulla ideologia dell’identità di genere. Tra i soci figurano varie organizzazioni abortiste: Red de Salud Mujeres Latinoamericanas y del Caribe; ISIS Internacional; CLADEM; IPPF, l’internazionale dell’aborto e della corruzione dei minori; e il gruppo di apostati Catholics for a Free Choice (che hanno apllaudito l’ultimo intervento di Martini).
I centri di attenzione primaria alla Salute
Questi centri a cui fa riferimento l’accordo firmato con l’Unione Europea sono centri di distrubuzione di contraccetivi, specialmente dell’abortiva pillola del giorno dopo, e di preservativi. Nell’inaugurazione di alcuni di questi centri, l’abortista Gines Gonzalez Garcia ha dichiarato più volte che ogni angolo dell’Argentina deve avere contraccettivi ed che le famiglie devono avere meno figli.
Secondo una legge promulgata nel 2002, che riguarda il programma di salute sessuale e procreazione responsabile, i ragazzi di 14 anni (ma anche minori di questa età) possono ricere contraccetivi che preferiscono senza bisogno che ne sia informato il genitore. In questo campo lo Stato ha esautorato la potestà educativa dei genitori poichè la legge demanda al Ministero della Salute lo sviluppo dei programmi di educazione sessuale per il pieno esercizio dei diritti sessuali e riproduttivi di bambini, bambine e adolescenti.
Ricordiamo che sia l’UNICEF che l’OMS non credono più che il condom abbia tutta questa efficacia nel contenere malattie a trasmissione sessuale, nè tantomeno l’AIDS.
KATTOLIKO PENSIERO martedì, 02 maggio 2006