Russia in armi

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E Mosca si arma fino ai denti

La notte del 24 dicembre mentre il mondo festeggiava il Natale, veniva testato un missile da 6.000 km. Quest’anno il Cremlino prevede spese militari per 35 miliardi di dollari

Mentre celebravamo il Natale, in Russia veniva provata una nuova versione del missile intercontinentale Topol M, lanciabile da rampe autocarrate e capace di portare testate multiple. La notte fra il 24 e il 25 dicembre uno di questi ordigni è stato lanciato da un TIR a Plesetsk (170 km da Arcangelo) per colpire un bersaglio 6.000 km più a Est, nelle immensità della Siberia Artica. Un sintomo della voglia di Putin di far riemergere la Russia dal torpore, nonché un segnale agli Usa proprio alla vigilia delle elezioni ucraine.
Non ci dilunghiamo qui sulla situazione dell’Ucraina, ricordiamo solo che il sostegno della Russia a Yanukovich è volto a evitare lo slittamento di Kiev verso la Nato. Un’altrettanto palpabile tensione si respira nel Caucaso, dove stanno diventando avamposti degli Stati Uniti anche l’Azerbaijian e la Georgia. Quella Georgia che ha chiesto di aderire alla Nato, ma dove permangono 4.000 soldati russi. In più c’è la faccenda degli oleodotti, con la tubazione Baku-Ceyan che devierà verso la Turchia il greggio caspico.
UN’INDUSTRIA D’AVANGUARDIA
Ce n’è abbastanza per convincere i generali russi che gli Stati Uniti hanno intrapreso, col pretesto della guerra al terrorismo, un’offensiva diplomatica nel cuore dell’Eurasia, il “cortile” di Mosca. Certamente anche Putin se ne rende conto. Già lo scorso 17 novembre il Presidente russo aveva annunciato a una platea di 500 ufficiali che il nuovo anno avrebbe visto stanziamenti record nel settore della Difesa, per equilibrare la superpotenza americana. Cosa si prevede dunque per il 2005 delle Forze Armate russe? Prima di tutto una spesa di circa 35 miliardi di dollari, il che significa il 37% in più rispetto al livello degli ultimi 3 anni. La Russia incassa molto dall’export petrolifero (complici i prezzi del greggio) e dalla vendita delle armi. Le armi russe, efficaci, robuste ed economiche, si continuano a vendere in decine di Paesi. E non si tratta solo di sistemi leggeri a tecnologia medio-bassa, come i fucili Kalashnikov o i lanciagranate RPG. L’industria russa continua a mantenersi al top tecnologico anche nei settori più ambiziosi, come l’aeronautica. Sarà bene ricordare che alcuni mesi fa, nel corso di esercitazioni congiunte fra India e Usa, i piloti indiani hanno sconfitto in duello aereo i piloti americani, usando i loro nuovissimi caccia Sukhoi Su-30 comprati dalla Russia. L’anno nuovo promette quindi di migliorare molto il livello dell’arsenale di Mosca. Per esempio, la nuova versione del missile Topol M provata la notte di Natale si conferma valida.
MISSILI SULLE STEPPE
Noto ai russi come RS-12M, e battezzato SS-27 dall’intelligence della NATO, il missile intercontinentale Topol M è lungo 22 metri, pesa 47 tonnellate e ha tre stadi a combustibile solido. La gittata tocca gli 11.000 km. La prima versione, a testata singola da 500 kilotoni (40 volte Hiroshima), è operativa dal 2000. Ma il nuovo Topol può portare testate multiple la cui manovrabilità in fase di rientro nell’atmosfera creerebbe difficoltà allo scudo spaziale di Bush. Sempre in dicembre è giunta notizia che col 2005 verrà ripresa la produzione del bombardiere pesante Tupolev Tu-160, un superbo aereo supersonico che attualmente è schierato dalla Russia in 16 esemplari (per confronto, i costosi B-2 Spirit americani non sono che 21, pochi di più). Il Tu-160 vola a 2.000 km/h e può portare 15 tonnellate di ordigni (anche atomici) su distanze di 3.600 km, esclusa la rotta di ritorno alla base. Dal canto loro, le forze corazzate concentreranno l’attenzione sui modelli di carro armato più recenti. Anzitutto sulla serie T-80 della fabbrica Trasmash di Omsk, che già equipaggia l’Armata Russa in 3500 unità. Poi sull’agilissimo T-90, sfornato dall’industria Uralvagonzavod (nota come la “Vagonka”) di Nizhni Tagil. Il carro T-90, che si esibisce spesso tuffandosi in acqua e riemergendo in pochi secondi, è operativo in Russia in sole 100 unità, ma si sta impostando un tasso di acquisizione di 50 esemplari all’anno. In Marina, potrebbe entrare finalmente in servizio il nuovo sottomarino nucleare “Yuri Dolgoruky”, prima unità della classe Borei. Bloccato per anni nel cantiere di Severodvinsk, il sottomarino risulterebbe lungo 170 metri, veloce 25 nodi (45 km/h) in immersione e armato con ben 20 missili atomici Grom a 10 testate cadauno. Vedremo se l’anno nuovo sarà quello della grandeur di Putin.

di Mirko Molteni

La Padania [Data pubblicazione: 18/01/2005]