Rifondazione rafforza la Lista Veltroni con i… transgender

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ECCO CHI APPOGGIA LA LISTA VELTRONI


Dopo Luxuria un altro transgender targato Rifondazione


Si chiama Klaus Mondrian, all’anagrafe Vincenzo Petrone. E’ candidato alle Comunali di Roma e aspira all’ Assessorato alla Felicità. Ha fondato dieci anni fa i primi due locali transgender in Europa (il Gender e il Degrado), “centri sociali della multisessualità”. Propone le love zone, una sorta di “giardini dell’amore” dove le persone possano accedere e fare sesso…


Diteglielo ai cattolici che appoggiano la LISTA VELTRONI…

1) Dopo Luxuria un altro transgender per il Prc


Si chiama Klaus Mondrian, laureato ed ex insegnante elementare. E’ candidato alle Comunali e aspira all’ assessorato alla Felicità. A RomaOne.it dice: “La nostra priorità? Il registro delle unioni civili”.


Roma, 8 maggio 2006 – Sulla scia di Vladmir Luxuria, Rifondazione comunista candida alle prossime comunali un altro transgender. Si chiama Klaus Mondrian, Vincenzo Petrone all’anagrafe, è lucano di origine ed ha 38 anni.
Un passato da insegnante elementare, un presente da aspirante ‘assessore alla Felicità’, come lui stesso tiene a sottolineare. Laureato in storia del teatro, il ‘delfino’ di Luxuria vive da anni nella Capitale dove gestisce due locali.
In lista con Mondrian, 35 uomini, 25 donne e un capogruppo molto noto nel mondo accademico: Alessandro Portelli, docente universitario di letteratura americana alla Facoltà di Scienze umanistiche dell’Università ‘La Sapienza’.
Una candidatura quella di Petrone che accende le polemiche sulla convivenza di anime molto diverse all’interno dell’alleanza voluta da Veltroni. Come conciliare un cattolico legato all’Opus Dei come Alberto Michelini con un sostenitore delle ‘love zone’ come Mondrian?
RomaOne.it lo ha chiesto direttamente al candidato di Rifondazione comunista.
Parliamo di progetti concreti. Ci dice qualche impegno a tutela dei diritti delle comunità omosessuali e trans?
Il primo punto all’ordine del giorno sarà il registro delle unioni civili, con tutti i diritti che seguono. Ovviamente noi auspichiamo che il problema sia risolto a livello nazionale. Roma, però, non è una città qualsiasi e se un segnale partisse da qui, sarebbe importante per il resto d’Italia”.
In caso di elezione si è fatto avanti per l’Assessorato alla Felicità. E’ solo una provocazione o c’è dietro un messaggio preciso?
“Non è affatto una provocazione. A volte dimentichiamo che possiamo essere felici. La felicità non è uno stato di grazia ma un diritto naturale. Compito delle leggi è proprio rimuovere gli ostacoli che impediscono a tutti di vivere in questa condizione”. 
In una intervista rilasciata a “Il Messaggero” ha parlato anche di love zone, una sorta di ‘giardini dell’amore’ dove le persone possano accedere e fare sesso. Dobbiamo considerarla una proposta elettorale?
“E’una proposta personale e non del partito. Credo però che sia in linea con la politica seguita da Rifondazione. Si tratta, a mio giudizio, di un problema di civiltà: esistono tantissimi giovani che non hanno una casa e non credo sia giusto negare loro l’amore o ridurlo ad una questione di clandestinità. È sempre un problema di felicità: se tutte queste cose non rendono infelici gli altri e non ledono la loro libertà, perché negarle?”
Da insegnante elementare a politico: quanto è importante l’educazione per il rispetto della differenza?
“Ho insegnato per otto anni ed ho avuto a che fare con tantissime realtà diverse. Sono stato alla Romanella, a Tor Bella Monaca e ho avuto classi composte da zingari e da lidi emarginati. Questa esperienza ha contribuito a rafforzare in me l’idea che la diversità va compresa. Molto spesso si dimentica che dietro a parole come transgender o omosessuale ci sono delle persone coi loro sogni, felicità ed infelicità. Queste persone e i loro diritti non sono semplici argomentazioni elettorali e di loro la politica deve tenere conto”.
Un giudizio sull’amministrazione Veltroni per quanto riguarda queste tematiche.
“Rifondazione è con Veltroni e questo vuol dire che apprezza le sue doti. A questa amministrazione, però, noi chiediamo un passo ulteriore. Dai diritti dati ‘perché si deve passare a rilanciare più in alto la posta in gioco”
Nella stessa intervista si è detto favorevole ai centri sociali, anche a quelli di destra…
“Va sempre nella direzione del rispetto della diversità. Purchè, naturalmente, non facciano apologia nazi-fascista”.
L’alleanza voluta da Veltroni riunisce punti di vista molto diversi. Come sperate di convivere con cattolici come Michelini, capogruppo della lista ‘Moderati per Veltroni?
“Innanzitutto io voglio che Michelini sia felice e spero che lui voglia anche la felicità di quelli come me… Poi la risposta va cercata proprio in Dio: se Dio c’è credo che voglia la felicità anche delle persone transgender non solo di Michelini. Perché mai Dio dovrebbe volere le sue creature transgender infelici e gli altri felici? Non credo proprio che Dio si occupi di orientamenti sessuali. Per noi essere felici vuol dire essere noi stessi. Chi ci chiede di essere diversi ci chiede di rinascere o scomparire”.
Ora, in campagna elettorale, si va tutti d’accordo. Ma non andrà a finire che con tutte queste spinte diverse poi non si riesca a far molto?
“In Italia non esistono solo i moderati. A Roma Rifondazione ha quasi il 10% e questo vuol dire che c’è tanta gente che ha a cuore questi temi. Come il nostro partito accetta compromessi, anche gli altri dovranno farlo e venirci incontro. La Repubblica italiana è laica e nella gestione dello stato le pregiudiziali cattoliche non devono entrare. Transgender, del resto è anche questo: andare oltre e superare le barriere della politica”.


RomaOne.it – Data notizia: 8-05-2006




2) E se istituissimo un assessorato alla felicità?


Èun’idea di Klaus Mondrian, 38 anni, lucano, candidato al Comune di Roma per Rifondazione Comunista. Mondrian è intellettuale no gender, artista multiforme, dirige a Roma lo spazio d’arti “Mondrian suite” in cui è nato il movimento del silenzio, si sono svolti i famosi “silent party” oltre a numerosi eventi di arte, teatro e cultura alternativa. Ha fondato dieci anni fa i primi due locali transgender in Europa (il Gender e il Degrado), “centri sociali della multisessualità”.
Ho sostenuto già sul Foglio la sua candidatura, e non mi sottraggo dal proporre anche ai gentili lettori della Padania gli argomenti più convincenti del pensiero di questo fantasista della comunicazione prestato da anni all’erotismo più spinto. Pubblico volentieri nel mio spazio le piroette linguistiche e politiche di questo signore affinché ne facciate quello che più desiderate, cari leghisti.
Klaus Mondrian scrive: «La felicità non si costruisce per legge, è ovvio, ma si può agevolare. Non si può vivere solo per lavorare e pagare le tasse; dobbiamo riappropriarci di un equilibrio urbano fatto di passeggiate, relazioni, respiro, godimento della città, divertimento, spasso, amori. A Roma la gente sarebbe più serena se ci fosse più silenzio (Klaus Mondrian è l’inventore dei famosi “silent party”), se la città avesse molte più aree pedonali (Mondrian ha progettato idee di “pedonalizzazione culturale” della città che prevedono di trasformare le aree pedonale in veri musei all’aria aperta), se le attività artistiche del territorio fossero diffuse in tutta Roma (invece che pensare solo ai “grandi” eventi, alle “grandi” mostre occorrerebbe moltiplicare e aiutare esperienze multicreative come i centri sociali, agevolare gallerie d’arte, piccoli teatri, cineclub, laboratori artistici dando loro la possibilità di avere al proprio interno un punto bar/ristoro ed esentandoli da Ici e tassa sui rifiuti) se le aree verdi fossero più vivibili per uomini e per animali (le aree verdi a Roma sono curate male e non hanno colore, mancano di senso del gioco, di simpatia per le piante, di agevolazioni per gli animali), se ci fossero più luoghi di incontro all’aperto con panche e tavoli anche nei giardini per fare la scampagnata in città, se ogni quartiere di Roma fosse dotato di un hammam per i residenti aperto 24 ore, se venisse accolta la proposta di Klaus di aiutare i tantissimi terrazzi condominiali di Roma a liberarsi delle antenne e diventare “giardini di condominio”, se gli uffici della burocrazia si basassero sul sorriso e sulla disponibilità e non sull’avversione per il cittadino, se la città fosse più transgender e liberalizzasse i locali della sessualità libera, se istituisse le “aree sensuali”, se insomma Roma diventasse un po’ più campagnola, tornasse a ritmi più lenti e sereni, sposasse la filosofia della “decrescita felice”, se Roma insomma diventasse l’esempio urbano di una “democrazia sensuale”. E ovviamente avesse un assessorato alla felicità che studiasse i modi migliori per rendere più facile la vita ai cittadini affinché il tempo risparmiato in burocrazia e caos urbano sia restituito alla persona e alle sue emozioni. Meno macchine, meno petrolio, più felicità per Roma. Più isole pedonali, più passeggio, più fiori, più giardini sui terrazzi, più felicità per Roma. Più strade piene di arte, di teatro, di cinema, più felicità per Roma. Più sorriso negli uffici della burocrazia, più felicità per Roma. Più lentezza, più amore, più libertà sensuale, più felicità per Roma. Forse è un’idea troppo spirituale, edo-comunista, ma sono sicuro che è in linea con il pensiero positivo di migliaia di cittadini di Roma, gli stessi che hanno affollato i miei “party del silenzio” dove non accadeva nulla e si beveva solo acqua del rubinetto, gli stessi che hanno partecipato ai miei appuntamenti transgender/nogender, gli stessi che seguono da anni le mie performance per una Roma più libertina e libera affinché si possa trovare un nuovo equilibrio tra corpo, mente e tessuto metropolitano».
Sarà Prodi o Klaus Mondrian a dare un poco di felicità in più agli italiani più desiderosi?


La Padania [Data pubblicazione: 03/05/2006]