REGIONE LAZIO: nudismo al verde…

È stata depositata il 9 marzo in giunta alla Regione Lazio la proposta di legge regionale: VALORIZZAZIONE DELLA PRATICA DEL NATURISMO


L’UNI LAZIO e la Federazione Naturista Italiana (Fenait) plaudono all’iniziativa dell’Assessore regionale all’Ambiente della Regione Lazio Angelo Bonelli, dei VERDI, mirata a promuovere tutte le condizioni necessarie a garantire la possibilita’ di praticare il naturismo nella Regione nonche’ ad incrementare il turismo naturista…
C’è da chiedersi come dei cattolici possano votare coalizioni che vantano una produzione legislativa di così alto profilo etico e sociale

Nella giornata di ieri [ndr. 9 marzo] l’Assessore verde all’Ambiente della Regione Lazio, Angelo BONELLI, ha depositato in Giunta una proposta di legge per regolamentare e valorizzare la pratica del naturismo nel Lazio.
Una regolamentazione – afferma il Presidente dell’UNI Lazio, Prof. Carlo CONSIGLIO – che i naturisti laziali sollecitano da tempo e che, finalmente, potrà dare un forte impulso anche alla creazione di strutture turistiche ricettive destinate al turismo naturista, al momento completamente assenti nel Lazio. Potranno essere riconosciute ufficialmente quelle spiagge della Regione che hanno oramai una lunga tradizione di frequentazione naturista e si potranno individuare altre aree pubbliche e private da destinare al medesimo scopo.
“Come Presidente dell’UNI Lazio – continua il Prof. Consiglio – intendo esprimere un sentito ringraziamento all’On. BONELLI da sempre sensibile, con i Verdi, al riconoscimento del diritto dei naturisti di esercitare la propria attività salutare in libertà e sicurezza
, seguendo una filosofia complessa che pone tra i propri principi il rispetto degli altri e dell’ambiente naturale”.
Il plauso all’iniziativa arriva anche dalla Federazione Naturista Italiana (FENAIT). Simona CARLETTI, del Direttivo della stessa FENAIT, dichiara:
‘La volontà di valorizzare la pratica del naturismo e il turismo naturista a livello regionale è un segnale molto importante se si considera che i naturisti europei solo oltre 25 milioni e che sinora nel nostro Paese hanno trovato le porte chiuse.
Naturalmente sarà compito del Parlamento fare chiarezza su questo tema da un punto di vista generale, ma accogliamo ovviamente con estremo favore e soddisfazione l’iniziativa dell’Assessore all’Ambiente della Regione Lazio Angelo BONELLI, auspicando una rapida approvazione della proposta di legge regionale che lo vede primo firmatario’.


10 marzo 2006

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NUDISTI, ARRIVANO LE SPIAGGE DOC


Il litorale dell’Argonauta, tra Sperlonga e Gaeta, l’arenile nord di Sabaudia, Santa Severa. E ancora: i laghi di Bracciano e Martignano, l’ansa fluviale del Tevere a Farfa, la bassa Valle dell’Aniene, sotto i monti Lucretini.
Stanno per nascere le spiagge dei nudisti, luoghi ufficialmente riconosciuti dove i frequentatori non saranno più solo tollerati, come è avvenuto finora, ma anche rispettati.
L’assessore regionale all’Ambiente Angelo Bonelli [dei VERDI] ha depositato in giunta una proposta di legge regionale per regolamentare e valorizzare la pratica del nudismo che verrà discussa nei prossimi giorni. “L’Italia è uno dei pochi paesi in Europa a non avere ancora una normativa che garantisce ai propri cittadini la possibilità di esercitare liberamente la pratica del naturismo – racconta Bonelli – C’è invece una situazione di inderminatezza che talvolta conduce anche ad interventi della forza pubblica. Dunque noi cominciamo con il muoverci nel Lazio, non solo individuando e riconoscendo aree, ma pensandole come luoghi turistici a tutti gli effetti”.
Dalle abitudini consolidate all’ufficialità. Non a caso le spiagge indicate dall’assessore Bonelli sono le stesse da molto tempo frequentate dai nudisti. E non a caso il testo di legge chiama le zone destinate alla pratica del naturismo “aree turistiche produttive”. L’obbiettivo è infatti quello di incentivare la realizzazione di strutture diverse, dai semplici servizi di spiaggia, a villaggi, campeggi, impianti sportivi, bar e ristoranti, palestre, piscine, saune che diventino una voce significativa dell’economia del Lazio. Per questo il documento prevede contributi a fondo perduto pari al 15%  del valore delle strutture da realizzare e stanzia per il primo anno 15 milioni di euro.
“Vogliamo rendere competitiva l’offerta turistica del Lazio – dice l’assessore – Molti naturisti provenienti dall’Europa centrale e settentrionale, specialmente tedeschi e scandinavi, prolungherebbero certamente il loro soggiorno se avessero la certezza di essere accolti in strutture dedicate, senza essere disturbati.
Dunque la legge. I Comuni potranno destinare alla pratica del naturismo spiagge marine, lacustri e fluviali, boschi ed altri ambienti naturali di proprietà del demanio o di enti pubblici. Queste aree dovranno essere facilmente identificabili con l’installazione di tabelle, per evitare ogni promiscuità. All’occorrenza dovranno anche essere recintate con essenze del luogo. Sulle spiagge potranno essere realizzate soltanto infrastrutture leggere e rispettose dell’ambiente. Analoghe possibilità anche su aree private. La gestione sarà affidata ad associazioni, organizzazioni o privati, dietro pagamento di un canone. I Comuni dovranno svolgere attività di controllo e revocare la concessione in caso di cattiva gestione.
1. il mare – Le aree dedicate alla pratica del naturismo saranno individuate tra le spiagge già frequentate dai nudisti;
2. i laghi – possibile istituire spiagge per nudisti anche in riva ai laghi, per esempio a Bracciano e Martignano, già frequentati;
3. i fiumi – via libera anche agli argini dei fiumi. Dunque l’ansa del Tevere a Farfa
il basso corso dell’Aniene;
4. le riserve – la legge prevede aree naturiste anche nei boschi e nelle riserve
naturali, a bassissimo impatto ambientale.


di Cecilia Gentile


Da La Repubblica di venerdì 10 marzo 2006, in Cronaca di Roma, pag. IV



Per saperne di più:  Gli italiani scelgono il nudo in spiaggia