Orissa: gli attacchi contro i cristiani programmati da mesi

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Attivista indiano: il massacro dei cristiani programmato da tempo

Lenin Raghuvanshi ha visitato l’Orissa come membro di un’inchiesta voluta dalla Commissione europea per la prevenzione della tortura. I radicali indù hanno in programma di estirpare i cristiani dalla regione e riconvertire tribali e paria all’induismo…

 

Bhubaneshwar (AsiaNews) – La campagna di attacchi contro i cristiani in Orissa era programmata da mesi. Lo afferma Lenin Raghuvanshi, direttore del Comitato popolare per la vigilanza sui diritti umani. Il dott. Raghuvanshi ha visitato l’Orissa come membro per un’inchiesta della Commissione europea per la prevenzione della tortura.
Parlando ad AsiaNews egli ha detto che “nel distretto di Kandhamal [l’epicentro delle violenze di queste settimane – ndr] si sta attuando uno sradicamento della popolazione cristiana marginale ad opera dei quadri radicali indù: Rss, Bd, Vhp (Rashtriya Swayamsevak Sangh; Bajrang Dal; Vishwa Hindu Parishad)”.
L’ondata di violenze ha ucciso finora 61 persone, fatto 18 mila feriti, distrutto 4500 case, incendiato e razziato 181 chiese. Essa è stata in apparenza motivata dall’uccisione di Swami Laxamananda Saraswati, un leader del Vhp, avvenuta il 23 agosto scorso, ad opera di un gruppo di maoisti, anche se i gruppi fondamentalisti indù da subito hanno accusato i cristiani dell’assassinio.
“In realtà – spiega Raghuvanshi – fin dal 14 agosto, circa 10 giorni prima della morte dello Swami, una folla di membri dell’Rss è arrivata al villaggio di Sahasipudar minacciando la gente di violenze se avessero ancora continuato a seguire il cristianesimo. Gli estremisti hanno avvertito i cristiani che d’ora in poi la Gita [uno dei libri sacri dell’induismo – ndr] doveva essere il loro testo sacro”.
In Orissa, campagne per riconvertire tribali e paria cristiani all’induismo datano da decenni. Lo stesso Swami ucciso in agosto era uno dei propugnatori più accaniti. Nel dicembre scorso, alla vigilia di Natale, è stato proprio lui a spingere a nuovi attacchi contro i cristiani, bruciando 13 chiese e uccidendo 3 persone, oltre a mettere in fuga migliaia di fedeli.
 “Dopo le violenze anti-cristiane di dicembre 2007 – dice Raghuvanshi – almeno 3 famiglie si sono riconvertite all’induismo per paura. Ed è curioso constatare che in diverse chiese in rovina, distrutte dagli assalti, pende adesso un ritratto dello Swami Laxamananda”.
Il dott. Lenin Raghuvanshi ha da poco vinto il premio “Acha Peace Star”, per il suo impegno a favore della riconciliazione fra comunità in India. Commentando ancora le violenze avvenute in Orissa e il suo lavoro di inchiesta, egli ha detto: “Siamo stati testimoni delle atrocità più deplorevoli e inumane. Forse questi fondamentalisti stanno cercando di accrescere l’ira nazionalistica e l’odio fra le comunità in vista delle elezioni dell’anno prossimo. Qui le elezioni si vincono sopprimendo delle vite umane. Quanto in basso può scendere l’umanità?”.
di Nirmala Carvalho
AsiaNews 10/10/2008