L’enciclopedia on line, compilata da autori anonimi, si proclama democratica, oggettiva, neutrale e libera. Ma nelle voci più controverse affiorano le solite tesi della sinistraNella voce di Wikipedia su Stalin si legge che il dittatore fu un «grande diplomatico, negoziatore rigoroso, logico, tenace, non privo di ragionevolezza». Così è descritta l’alleanza con Hitler: «di fronte alle tergiversazioni occidentali, Stalin preferì la concretezza tedesca (Patto Ribbentrop-Molotov)». Questo il ritratto di Bettino Craxi, leader del PSI: «era nota la scarsa propensione a chiedere scusa, per principio».Le responsabilità della guerra civile spagnola (1936-39) sono interamente attribuite all’aggressione delle «forze nazionaliste»
L’enciclopedia mondiale per definizione. Da quando è sbarcata in Italia, nel 2001, Wikipedia ha accumulato oltre 130 mila voci. Trionfo del “sapere libero”, Wikipedia deve il suo nome ad un sistema di impaginazione via web estremamente semplice e soprattutto modificabile da chiunque in modo “democratico”: un software che è diventato filosofia, come ha mostrato il recente convegno a Milano degli affiliati al mega-lemmario della rete. Wikipedia è oggi la massima espressione dell’approccio “aperto” all’informazione: tutti possono inserire nuove voci, o modificarle, purché si rispettino le regole stabilite dal sito it.wikipedia.org. Tra queste, l’obbligo all’«uso del punto di vista neutrale, regola inderogabile». Insomma, fatti, articoli «oggettivi», mai opinioni: «Non usate Wikipedia per esprimere posizioni personali (ideologiche, politiche, filosofiche, religiose, di mera partigianeria o…tifoseria)», mette in guardia il sito. «Per superare l’ovvio coinvolgimento, che naturalmente non potremo mai tralasciare totalmente, descriviamo un fatto secondo “ciò che se ne pensa”, piuttosto che secondo “ciò che è”». IL COMPLOTTO È DIETRO L’ANGOLOPerplessità sull’affidabilità dello stile-wiki sono state sollevate da autorevoli opinionisti, né vale la pena riaprire i noiosi dibattiti sul sovraccarico di informazioni tipico del “Villaggio globale”. Per questo, libero vi offre una semplice rassegna di alcune voci “neutrali” dell’enciclopedia libera. Con una precisazione: i primi a fare un uso spudorato di Wikipedia sono proprio i giornalisti, che soprattutto quando “cucinano” pagine su argomenti di cui non hanno ricordi freschi ricorrono alle pagine di “wiki” con rapidi copia-incolla. Alla voce Anni di piombo, per esempio, capita di leggere che per la strage di Piazza Fontana «gli unici condannati sono stati i parenti delle vittime, ai quali sono state addebitate le spese processuali. «Eppure», prosegue il sito (che peraltro potrebbe già essere stata modificato mentre leggete questo articolo, cosa che vale per tutte le altre voci), «già all’epoca dei fatti Pier Paolo Pasolini dichiarava di sapere i responsabili della stragi». Peccato che «poco tempo dopo veniva ucciso in circostanze mai del tutto chiarite». Nessun errore, anche se i parenti delle vittime furono semplicemente «condannati» al rimborso delle spese processuali come accade a chiunque si costituisca parte civile in un processo poi perso. Solo, un invito a una lettura complottista. Alla stessa voce, capita di imbattersi in considerazioni stranianti, come questa. «Per fortuna, gli anni ‘70 non furono solo violenza. Tra una strage e un attentato la gente mandava avanti la pro pria vita». E dire che «i tempi avrebbero potuto essere maturi per dare un colpo in maniera incisiva ai problemi storici». Ma purtroppo «vinse il realismo politico e tale vittoria preparava quel degrado politico e morale, preannunciato dalla scoperta della loggia massonica P2 nel 1981, che sfociò negli episodi di corruzione di Tangentopoli e nelle inchieste giudiziarie di Mani Pulite». A proposito di Mani Pulite, ecco alcuni estratti dalla voce Bettino Craxi: «Un gruppo di pm della procura di Milano avviò una grande inchiesta contro la corruzione». In seguito alla quale il segretario del PSI viene «accolto da un fitto lancio di monetine mentre la folla intona in coro “Vuoi pure queste? Bettino vuoi pure queste? Vuoi pure queste?” sull’aria di Guantanamera». E poco sotto: «Come risulta dalle indagini del pool Mani Pulite, la corruzione era endemica nella società italiana» e «molti leader nazionali e locali esibivano uno stile di vita che andava ben oltre le loro ricchezze». Quanto a Craxi «era nota la scarsa propensione a chiedere scusa, per principio»: «molti pensarono che, dopo le accuse, «avrebbe dovuto cambiare registro ma il leader socialista non si scusò, e perse pertanto la fiducia del popolo». Interessante la voce Lenin: non c’è traccia del sistema di gulag nato sotto il dittatore sovietico. O quella sulla guerra civile spagnola, scoppiata dopo che il governo di centrodestra «compì grandi sforzi per annullare le conquiste sociali che erano state fatte negli anni precedenti». Poi, dopo le elezioni del’36, «Il governo di sinistra venne assalito dalle forze nazionaliste». Nella guerra, «i repubblicani ricevettero supporto limitato dall’Unione Sovietica, così come da individuali volontari idealisti (sic) di molte nazioni». Veniamo alla voce Renzo De Felice. Certe letture dello storico reatino «provocarono le reazioni del mondo antifascista, alle quali lo stesso De Felice non sempre reagì con equilibrio, soprattutto negli articoli giornalistici». Due esempi su fatti più recenti: Rainews 24, il canale satellitare specializzato in “scoop” antiamericani ampiamente contestati (il fosforo bianco, la battaglia di Nassiriya, la supposta intervista all’ incappucciato di Abu Ghraib) ha tra i suoi punti forti «la ricerca della separazione tra narrazione dei fatti ed opinione sui fatti». Giuliana Sgrena, invece, il 4 marzo 2005 venne «investita da una pioggia di colpi (prime voci riportano 300-400) da parte dei soldati statunitensi. Per quanto riguarda l’attualità stretta, la pratica Hezbollah viene risolta spiegando che il «movimento politico sciita» è visto «in molti Paesi arabi e non arabi come legittima resistenza contro l’occupazione militare israeliana», mentre «numerosi governi occidentali lo includono nella lista dei gruppi terroristici».CHE MERAVIGLIA I PIANI QUINQUENNALIChi volesse informazioni su Stalin, poi, alla voce omonima scoprirebbe che sotto il suo governo «circa la metà del reddito nazionale fu dedicata d’opera di trasformazione di un Paese povero e arretrato in una grande potenza industriale, mentre «una fittissima rete di scuole debellava l’analfabetismo e preparava i nuovi tecnici». Col secondo piano quinquennale l’industria «compì un nuovo grande balzo in avanti, ma non altrettanto brillante fu il rendimento agricolo per cui, in concomitanza con l’entrata in vigore di una nuova Costituzione (1936), ne fu modificata la troppo rigida struttura». Poco dopo, «di fronte alle tergiversazioni occidentali, Stalin preferì la concretezza tedesca (Patto Ribbentrop-Molotov). (…) La successiva guerra alla Germania costituì una pagina gloriosa della vita di Stalin (…), grande diplomatico, negoziatore rigoroso, logico, tenace, non privo di ragionevolezza». Nel paragrafo “Il tributo di sangue”, dopo avere quantificato in milioni le vittime di Stalin si dà ampio spazio a una fonte sovietica del 1974 che mostra come «la popolazione dell’URSS, nonostante i 27 milioni di morti della seconda guerra mondiale, ha avuto un aumento annuale del 50% superiore agli altri stati. Dunque non si potrebbe parlare di decine di milioni di morti». Le due versioni sono riportate sullo stesso piano di attendibilità. E forse è proprio questo a spaventare di più dell’enciclopedia. Nel neutralismo dichiarato, sotto quella bandiera del sapere collettivo, dunque anonimo, dunque irresponsabile, si cela la trappola più grossa. Wikipedia è un monumento alla libertà della conoscenza? Al massimo, può aspirare a diventare la cassazione del luogo comune.
Martino Cervo
LIBERO 22 agosto 2006