In Liguria una lobby per spostare l’Unione più a sinistra
Ds e Margherita un po’ danno vita in Regione, primi in Italia, al gruppo unico dell’Ulivo, preludio al sofferto partito democratico…
Un governo nel governo, la sinistra del centrosinistra alleata, anzi federata, contro il centro del centrosinistra. Dicono i protagonisti che «la Liguria farà da laboratorio nazionale», segnalano che se i colleghi romani seguiranno il «progetto pilota», per Romano Prodi si preannunciano tempi ancora più difficili.
Ds e Margherita un po’ se la sono cercata, dando vita in Regione, primi in Italia, al gruppo unico dell’Ulivo, preludio al sofferto partito democratico. Spiazzati da sì tanta non richiesta solerzia, innumerevoli Ds erano usciti dal gruppo che nemmeno Jack Frusciante, lasciando la Quercia per fondare l’“Unione a sinistra”. E loro, Rifondazione comunista e Comunisti italiani, ne hanno subito approfittato. Ieri si son presi i fuoriusciti della Quercia e hanno siglato un patto per «condizionare da sinistra l’azione di governo della giunta di Claudio Burlando, che è troppo spostata verso il centro». Si son dati un nome, Forum, che richiama il G8 del Genoa Social Forum, hanno nominato un portavoce, Marco Nesci il capogruppo di Rifondazione, stanchi di chiedere una svolta la imporranno.
Per questo hanno scritto un programma che dice solo cose di sinistra, dal no alle privatizzazioni al sì ai diritti degli extracomunitari. Poi hanno studiato la strategia: «La giunta fa le proposte, ma è il consiglio che le deve approvare. Noi abbiamo solo due assessori, e allora è in aula che daremo battaglia». I numeri ce li hanno: «Siamo in sei, ma se i Verdi voteranno con noi, e crediamo che lo faranno molto spesso pur non aderendo al Forum, saremo 8 contro i 14 dell’Ulivo». Basteranno, per dire, a far mancare il numero legale, ma anche a boicottare provvedimenti. Il che costringerà l’Ulivo a cercare il sostegno di un centrodestra che di solito in Liguria non ne vuol sapere.
Se poi agli esponenti del Forum domandi che fine abbia fatto il programma che tutta l’Unione aveva sottoscritto per le elezioni, rispondono che si trattava più altro di una «lista della spesa», soprattutto era «così vago da essere interpretabile». Ecco: «È l’interpretazione che ne dà la giunta che non va». Tanto per far capire che qui non si scherza, il primo atto ufficiale sarà la richiesta di una commissione d’inchiesta sui disastrati conti della sanità ligure. C’è da credere che sarà anche la prima vittoria in aula, non fosse altro che la stessa commissione la chiede da mesi anche An.
di Paola Setti
Il Giornale n. 249 del 21-10-06 pagina 9