L’Emilia-Romagna tra genocidi, filo islamismo e pedofilia

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Incredibile ma vero: il “federalismo regionale” genera mostruosità giuridiche. Nelle regioni Toscana, Emilia Romagna e Campania, nel quasi totale silenzio della stampa sono state riconosciute ed approvate le “coppie di fatto” preludio alla possibilità che coppie di omosessuali possono adottare bambini o essere fecondate artificialmente per averne uno proprio, la “cultura della morte” avanza in modo silenzioso ma efficace.


1. Dopo il caso della Regione Toscana (emerso agli onori delle cronache anche per la Proposta di Legge intesa all’equiparazione tra matrimonio e “unioni omosessuali” inviata al Parlamento nazionale) e i meno noti casi delle Regioni Campania (altra regione a guida “democratica e antifascista”) e Calabria (ma lo Statuto Regionale è già stato impugnato dall’attuale Governo), il giorno 9 marzo l’Emilia-Romagna ha approvato un testo a dir poco allucinante.
Nel più totale silenzio mediatico, è stato infatti approvato un “Preambolo” allo Statuto, esemplare quanto a mix tra socialismo e utopia: si torna a fabbricare per legge il prometeico “uomo nuovo”, l’ultimo frutto di una visione del mondo “sazia e disperata” (1).


2. Da sempre, la prima domanda che l’uomo si pone è: “da dove vengo?“.
Alle genti emiliano-romagnole la Regione risponde: tu vieni dal “Risorgimento e della Resistenza al nazismo e al fascismo” (2).
Nessuna forzatura, è proprio così: l’etrusca Felsina, l’imperiale Ravenna, la dotta Bononia del Penafort, la fortezza degli Este… non sono mai esistite!
L’Emilia-Romagna avrebbe invece avuto inizio con il cosiddetto “risorgimento”, che ebbe la sua premessa nella strage operata dai giacobini francesi ai danni del popolo di Lugo (3), nel 1798!
E, posto che nessuna distinzione viene fatta a proposito della “Resistenza”, sempre di genocidio e di stragi si deve parlare: a nulla è valsa la proposta di riflessione fatta da Pansa (4), pure vicino all’ideologia della Regione e che ha ridotto gli “assassinati per resistenza” da 200.000 a 30.000.
Mi chiedo: cosa ne è di un qualche riferimento alle “radici cristiane” d’Europa, e quindi anche d’Emilia, più volte suggerito da Giovanni Paolo II?
Nulla, mai viste: sono figli di Peppone e don Camillo, anzi, solo di Peppone, con pieno ossequio all’orwelliano: “chi controlla il passato, controlla il futuro” (5).


3. Conseguenza della mutilazione identitaria appena descritta è la consueta (ma nient’affatto demagogica!) proposta di “melting pot” culturale, che considera tutte le idee egualmente buone, senza tenere alcun conto “di condizioni… di cultura, di religione, di opinioni politiche“.
Davvero il coltissimo estensore del celebre “Basta con l’ipocrisia borghese e riformista contro la violenza!” (6) ha diritto a “pari dignità sociale della persona” dell’arcivescovo Caffarra?
I religiosissimi aderenti ad Al Qaeda hanno gli stessi diritti della nonnina che sgrana il Rosario?
Le opinioni politiche di chi diffonde il “Piccolo manuale della guerriglia urbana” (7) valgono quanto quelle del volontario che (davvero!) pratica la solidarietà verso i tossici?


4. Infine, sul tema “matrimonio e famiglia”, si punta direttamente a Sodoma e Gomorra, a trasformare l’Emilia-Romagna nella California italiana.
La voluta intransigenza del Governo Regionale sull’ambigua espressione “pari dignità … di orientamento sessuale”, infatti, non mira solo alla parificazione del vizioso con lo sposo, all’esaltazione della “sessualità piccionica“, ma apre a scenari di libertarismo assoluto perché (coerentemente con la cultura sopra descritta) privi di un riferimento etico certo.
L’espressione è infatti presa dal “magistero” dell’On. Vattimo (centro-sinistra): “é compito dello stato democratico garantire il pieno rispetto della sfera delle libertà personali dei cittadini” (8). E’ un testo passato agli onori delle cronache non solo per il favore verso il “gay pride” (quello del Giubileo del 2000), ma anche – che caso! – perché cronologicamente coincidente con il “Pedofili’s pride” dello stesso anno.
In effetti, nel testo dello Statuto, dov’è il limite tra le “liberà personali” e le pratiche pedofiliche?



5. San Domenico di Gusman scelse Bologna come luogo più “fertile” per accogliere le sue parole.
Oggi si scoprono periodicamente covi delle BR, stupri “religiosi” di satanisti, moschee “locali” con Imam che incitano al massacro del poliziotto d’Occidente e dei suoi alleati. Ex fructibus…
E le opposizioni? Sembra occorra dar corso a una sottoscrizione per sciroppi utili a schiarirsi la voce.
Ultima spes… e la gerarchia ecclesiastica? Lo ammetto, non so cosa stia facendo, come non so se esista una Commissione Statuto sul modello di quella dei coraggiosi vescovi toscani. So però che il Dott. Cofferati ha concluso la sua 34esima “visita pastorale” in una parrocchia del capoluogo regionale.


Sono solo gli emiliani ad essere “sazi e disperati” o siamo di fronte all’inizio di un’onda lunga che colpirà tutto il Paese?


Amici, come al solito, non ci resta che tenere gli occhi aperti e… farci sentire!


iGpM
David Botti
Milano-Bologna-Roma, 17 marzo 2004
Festa di San Patrizio


 


NOTE


(1) http://www.culturacattolica.it/contenuto/biblioteca/leggere/doc_mappa02/04.asp


(2) http://www.regione.emilia-romagna.it/cons_stmp/visualizza.asp?id_comunicato=15568


(3) http://www.geocities.com/isiinmi/isiin_faenza2001.htm


(4) Giampaolo Pansa, Il sangue dei vinti, Sperling & Kupfer editori, 381 pagine, Euro 17,00. Una recensione in: http://www.ragionpolitica.it/testo.1672.html


(5) http://www.democraticicristiani.it/libri/articolo_panorama.html


(6) A proposito di Toni Negri: Manifestolibri sta ripubblicando l’opera omnia del maestro; in tali testi si spiega che “la violenza assume una valenza fondamentale” e, in merito al pacifismo: “Basta con l’ipocrisia borghese e riformista contro la violenza!” – al contrario – “il sabotaggio costituisce la forza più alta ma soprattutto l’unica fonte di razionalità e di valore“. Cfr. http://www.comune.venezia.it/gr_an/9.asp


(7) http://italy.indymedia.org/news/2004/02/486342.php


(8) Cfr. L’Unità, 16 giugno 2000, pp. 11 e 10 , con un commento in http://www.kattoliko.it/leggendanera/bioetica/cammilleri_liberalismo.htm