I Conservatori britannici sorpassano i laburisti, ma a sinistra…

Gay, islamici e Bob Geldof. La svolta dei conservatori


La rock star ultimo acquisto del partito di opposizione che nei sondaggi ha superato i laburisti con una linea politica che li scavalca a sinistra: più stato sociale, attenzione ai problemi dell’ambiente. E fra i dirigenti una lesbica e una musulmana.

LONDRA I conservatori britannici stanno facendo di tutto per sorpassare i laburisti, ma a sinistra. Il nuovo e giovane leader David Cameron aveva promesso grandi cambiamenti al partito che è stato di Margaret Thatcher e prima ancora di Winston Churchill, e non ha deluso le aspettative. Fra gli ultimi arruolati c’è Bob Geldof, il cantante e attivista irlandese che da anni si batte contro la fame nel mondo e la scorsa estate è stato tra gli ispiratori di Live 8, i maxi- concerti organizzati in 10 città del mondo per chiedere ai leader del G8, riuniti in Scozia, di cancellare il debito dei Paesi poveri. Il 51enne musicista ricoprirà, a titolo gratuito, il ruolo di consulente del nuovo “gruppo sulla globalizzazione e la povertà globale”, istituito dal leader tory, che mira a rendere possibile lo sviluppo economico delle realtà più disagiate. «Geldof garantirà la sua influenza e ci aiuterà ad andare nella direzione dove lui e noi stessi vogliamo andare» , ha dichiarato Cameron, che sta ben spiegando coi fatti cosa intende con il concetto di “moderno conservatorismo compassionevole”, alla base del suo programma. «Una nuova generazione di cittadini preoccupati – ha aggiunto il 39enne leader – desiderano la prosperità per se stessi e il progresso per i poveri, che siano dall’altra parte della strada o del mondo».


I DISTINGUO DEL PARTITO Dai tory, che improvvisamente si ritrovano con una linea politica molto lontana dalla loro storia, è arrivata subito una precisazione: «Con questo non stiamo dicendo che è improvvisamente diventato un membro dei conservatori» , ha affermato Peter Lilley, il deputato che presiederà la commissione di Geldof. In passato il musicista non aveva una grande considerazione dei politici. «Non conta chi fa un discorso – aveva sentenziato – dicono tutti bugie» . È rimasto negli annali dell’attivismo il suo scontro negli anni Ottanta con il simbolo vivente dei conservatori, la Lady di Ferro. In quella battaglia Geldof l’ebbe vinta, ottenendo l’esenzione dell’Iva per il disco Band Aid, i cui proventi erano destinati alle vittime della fame. Ma poi si è gradualmente “imborghesito” e la sua ultima scelta ha scatenato le ire delle organizzazioni non governative, che già questa estate lo avevano criticato per la collaborazione con l’esecutivo di Tony Blair, alla vigilia del vertice di Gleneagles. Lo stesso Live 8 ha prodotto scarsi risultati: invece di offrire argomenti politici, è stato più che altro un grande evento musicale, con nessuno spazio per i gruppi africani. In un’intervista, Geldof ha difeso strenuamente la sua nomina da ogni critica. «Non sono schierato con nessun partito – ha sottolineato – Sono completamente bipartisan come lo sono le persone che ogni giorno muoiono. Se ( i tory, ndr) formuleranno una politica con la quale non sono d’accordo lo dirò pubblicamente».


CONSULENZA GRATUITA Anche se non percepirà una sterlina per la sua consulenza, può vantare una fortuna personale di circa 45 milioni di euro, e i tanti titoli e riconoscimenti collezionati, fra cui, oltre a quello di baronetto, una nomination per il Nobel per la pace e un premio dell’Onu per l’impegno contro la fame nel mondo. Il colpo di Cameron è solo l’ultimo atto di una campagna acquisti che fa discutere. Di recente ha nominato vicepresidente dei tory una ricca imprenditrice lesbica, Margot James. Bionda e affascinante quarantenne, lo scorso maggio è diventata la prima donna apertamente omosessuale a candidarsi, senza successo, per i conservatori alle elezioni politiche. Margot convive con Jay Hunt, presentatrice televisiva, nel lussuoso quartiere londinese di South Kensington. «Sono contenta che il partito si sforzi per coinvolgere ogni tipo di persona» , ha detto in passato. E la sua nomina segna in modo indelebile l’apertura totale dei conservatori al mondo omosessuale. Già prima di Cameron, il suo predecessore Michael Howard aveva fatto passi fondamentali, sia criticando ogni forma di pregiudizio e discriminazione che appoggiando la legge sui matrimoni gay, pur lasciando libertà di voto ai suoi deputati.


UNA DONNA MUSULMANA Oltre alla James, il nuovo leader ha elevato alla carica di vicepresidente un’altra donna, Sayeeda Warsi, ex consigliere per le relazioni razziali di Howard. Se vincesse un seggio alle elezioni del 2009, la Warsi potrebbe diventare la prima donna musulmana a far parte del parlamento britannico. La James, invece, in caso di elezione, non diventerebbe la prima deputata lesbica. Tra i banchi laburisti siede, dal 1992, l’ex sottosegretario Angela Eagle, apertamente omosessuale. La linea di Cameron provoca qualche mugugno all’interno del partito, sottoposto a uno svecchiamento a tappe forzate, ma ha già dato ottimi risultati nell’opinione pubblica. Secondo i sondaggi, due elettori su tre pensano che otto anni di governo abbiano fatto perdere lo smalto a Tony Blair e i laburisti, per la prima volta dal 2000, sono stati superati dai tory. Si tratta di un solo punto percentuale, ma suona come un campanello d’allarme per gli strateghi del Labour e il primo ministro. Anche perché il giovane David, da qui al 2009, ha sicuramente in serbo altre sorprese per conquistare Downing Street.


di Alessandro Carlini
Libero 29 dicembre 05